Non è una novità che uno degli argomenti umbri chi più di cui più mi piace ritrovarmi a scrivere sia l‘Umbria Romana. Mi sento come se avessi scoperto l’esistenza della Via Flaminia solo da poco tempo e, probabilmente, un po’ è così. Visitare Carsulae e Ottricoli è stato meraviglioso per me e, a fine agosto, si è aggiunta anche Spello alle località in cui scoprire l’Umbria romana. La Villa dei mosaici di Spello è comparsa sulla lista delle cose da vedere in Umbria come un fulmine a ciel sereno. E mi ha colpita con la stessa potenza proprio di un fulmine.
Dove si trova la Villa dei Mosaici di Spello e come raggiungerla
Di Spello si conosce soprattutto la bellezza del centro storico (del quale, mannaggia a me, non vi ho ancora parlato) e dei suoi vicoli pieni di fiori incredibili. Di Spello si conosce poco il passato romano, solo perché viene raccontato in misura minore rispetto al resto. Se voi prendete il tracciato della Via Flaminia, anche attuale (vi basterà cercare SS3), noterete come passi proprio vicino all’inizio del comune di Spello. La città di Spello vanta anche una bella parte fuori le mura e la Villa dei Mosaici si trova proprio lì. La cosa migliore, per raggiungerla, è puntare dritti al parcheggio gratuito che si trova in via della Liberazione 7, proprio a Spello. Lì sarete comodi sia per raggiungere la Villa (pochi minuti a piedi) che il centro storico di Spello.
La via Flaminia in Umbria
Premessa: ho in mente di scrivere un post apposito sulla Via Flaminia in Umbria ma, nel frattempo, sono qui a raccontarvi un po’ di questa via consolare e del suo significato per questa regione. La Via Flaminia, come le vie consolari più famose, venne tracciata nel 220 a.C da Gaio Flaminio Nepote, da cui ovviamente prende il nome. La Via Flaminia univa (e unisce) Roma a Rimini, città in cui si univa con la Via Emilia. “Ospitare” il tracciato di una via consolare voleva dire sviluppo, commercio, politica, vita. Insomma… era proprio sinonimo di crescita. In Età Augustea vennero poi messi in campo un sacco di investimenti per abbellire le città lungo le vie consolari. Molte di esse – come Carsulae – per esempio divennero quasi dei luoghi di rappresentanza. Con l’arrivo dei Barbari nel territorio dell’Impero, molte città lungo la Flaminia si spopolarono per questioni di difesa: abitare lungo un’arteria di comunicazione così importante non era una grande scelta dati gli attacchi dei barbari. Spello nasce per mano degli Umbri e viene poi definita come Hispellum dai Romani, al loro arrivo in Umbria. Divenne subito una delle città più importanti di questa porzione di Impero Romano e la Villa dei Mosaici ne è una forte testimonianza.
Cosa aspettarsi dalla visita alla Villa dei Mosaici di Spello
Che cosa si può ammirare all’interno della villa dei Mosaici di Spello in Umbria? Quello che posso dirvi, intanto, è che si tratta di un museo multimediale davvero ben organizzato e capace di raccontare una dimora di quasi 500 metri quadri. Chissà a chi apparteneva. La Villa, da quando si è capito dagli scavi, esisteva in età augustea e i ritrovamenti raccontano della sua esistenza fino al IV Secolo d.C. È stata scoperta, come spesso accade con molti ritrvamenti archeologici, per caso nel 2005. I resti di un mosaico affiorato dalla terra hanno messo subito gli archeologi in totale attenzione. Il museo è davvero ben strutturato e mi racconterà tanto dell’antica Hispellum e dell’Umbria romana. Attualmente, date le misure di prevenzione del Covid-19, il museo è chiuso ma sappiate, in linea generale, che:
- La Villa dei Mosaici di Spello si visita dal giovedì alla domenica, festivi compresi
- Gli orari sono dalle 10.30 alle 13. Dalle 14.30 alle 17. Si entra fino a mezz’ora prima della chiusura
- Il biglietto costa 6€. Sono previste delle riduzioni
- L‘accesso ai disabili è garantito e il museo è perfettamente visitabile
Per quanto riguarda il tempo di visita, posso dirvi di prendervi almeno un’ora. Abbiate pazienza e leggete tutto per bene. Cosa mi è piaciuto della mia visita? Come sempre, non vi racconto tutto. Ma qualcosa sì.
La struttura della Villa dei Mosaici di Spello in Umbria
Sono 20 le diverse stanze – o dovrei definirle “ambienti” – riportate alla luce dagli archeologi. La Villa dei mosaici di Spello, come vi dicevo, è di circa 500 metri quadri e sicuramente apparteneva a una famiglia patrizia molto in vista. Di questi 20 ambienti, ben 10 riporano un pavimento musivo (ovvero a mosaico) davvero degno di nota. Tornando a parlare delle varie stanze della Villa dei mosaici di Spello, quello che posso drivi è che c’era anche un ambiente con tanto di riscaldamento a pavimento. Che fossero state le terme della casa? Molto probabile.
I mosaici di Spello
Non so voi, ma io sono veramente affascinata dai mosaici di epoca romana. Quando sono stata a Teurnia, in Austria, sono rimasta davanti ai mosaici non so quanto. Lo stesso è capitato alla Villa di Spello. I mosaici di una delle stanze rappresentano le stagioni e sono a dir poco spettacolari. Non sembra quasi abbiano 2000 anni ed è incredibile il senso estetito totale di quell’epoca. Gli elementi musivi che solitamente mi mandano fuori di testa sono le decorazioni continue (tipo le ghirlande o i nodi infiniti) e la rappresentazione pagana dello scorrere del tempo. A Spello i miei occhi hanno avuto di che deliziarsi.
La Villa dei Mosaici di Spello, per me
Una delle cose che mi piace poco quando si parla di comunicazione turistica (benché ne comprenda l’esigenza) è il fatto di raccontare un luogo, una città o una regione con solamente ciò che più la caratterizza. L’Umbria, per molti ma non per tutti, è l’emblema di un Medioevo sempre presente: nella struttura delle città, nella bellezza dei luoghi da vedere, nel tipo di architettura che ci si aspetta di trovare. Ma l’Umbria – per fortuna – non inizia e non finisce col Medioevo. Aver scoperto l’Umbria Romana (anche in luoghi super top come Spoleto e Assisi, per esempio) mi ha aperto un mondo che ho ancora tutta l’intenzione di conoscere fino in fondo. La Villa Romana di Spello ha generato in me la consueta domanda che potete trovare in più di un post in questo blog: perché nessuno me ne aveva mai parlato prima? L’Italia ha bisogno di portare in primo piano posti così. Almeno per come la vedo io.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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