Amo le aree archeologiche e trovo che viaggiare in Italia debba, per forza, prima o poi passare da una di esse. Sono particolarmente attratta (e non ne ho mai fatto mistero. Ve li ricordate i luoghi romani da vedere in Europa?) dalle città legate ai tempi – repubblicani o imperiali – dell’Antica Roma e mi piace andare ad ammirare resti e rovine in giro per l’Italia. Nel mio ultimo viaggio in Umbria ho visitato Carsulae, non distante da San Gemini in provincia di Terni, un’antica città che è stata capace di meravigliarmi alla grande.
Dove si trova Carsulae e come raggiungerla
L’antica città romana di Carsulae si trova in Umbria, tra Acquasparta e San Gemini. Vi dico già una cosa fondamentale per raggiungerla: se utilizzate il navigatore della vostra auto, inserite “Carsulae Parking” come destinazione. Se, al contrario, utilizzate come destinazione proprio l’area archeologica, il navigatore potrebbe impazzire un po’ e spedirvi dritti sull’antico tracciato della Via Flaminia. Puntando al parcheggio, arriverete direttamente dove lasciare l’auto. Da lì, in pochissimi minuti, si raggiunge l’ingresso dell’area archeologica camminando. Piccolo warning: benché indicato, né l’area né il parcheggio sono indicati per chi è disabile o ha difficoltà motorie.
Consigli e informazioni per visitare l’area archeologica di Carsulae
State per organizzarvi per viaggiare in Italia e volete sapere qualcosa di fondamentale per visitare Carsulae? Il mio consiglio d’oro è quello di portarvi cappello, acqua e un bel po’ di crema solare, nel caso il vostro viaggio venga fatto d’estate. Tutte le aree archeologiche, tendenzialmente, fanno rima con “scottatura” e questa cosa è vera anche per Carsulae. Per me, è stato il primo giorno veramente “outdoor” e mi sono portata a casa il segno della maglietta in modo più che inesorabile. Detto questo, tenete conto di quanto segue:
- Carsulae è aperta dalle 9.30 alle 19.30, tutti i giorni tranne il lunedì
- L’ingresso costa 5€
- Il parcheggio è gratuito
- All’interno dell’area non ci sono punti di ristoro
- Non ci sono panchine dentro l’area archeologica
- All’ingresso ci sono alcuni tavoli dopo poter mangiare al sacco
Detto questo, io metterei davvero qualche panchina qua e là. L’area è davvero spettacolare e potrebbe essere interessante per molti il fatto di potersi sedere e ammirare quando fa da contorno in quel momento. L’area, come vi dicevo, è piuttosto assolata ma, per fortuna, ci sono degli alberi magnifici che aiutano a trovare un po’ di ombra. All’interno dell’area archeologica di Carsulae ci sono dei cartelli con alcune spiegazioni delle zone dell’antica città con tanto di QR Code da utilizzare per avere ulteriori informazioni. Prima di entrare, vi consiglio di scaricare l’app gratuita “Carsulae Area Archeologica” prima della vostra visita. Inquadrando i QR code, avrete la possibilità di vedere come fosse la città ai tempi d’oro grazie alla realtà aumentata. Attualmente, per le disposizioni legate al contenimento della diffusione del Covid-19, non possono essere consegnati ai visitatori depliant o materiale cartaceo. Meglio l’App, fidatevi.
Cosa vedere all’interno dell’Area Archeologica di Carsulae
Cosa si può ammirare all’interno dell’area archeologica di Carsulae? Questa città venne fondata, con tutta probabilità, in epoca pre-romana. Gli Umbri, da quelle parti, andavano proprio forte. Detto questo, la città di Carsulae vide un vero e proprio boom di vita e prosperità quando venne tracciata la Via Flaminia. Carsulae, infatti, si trova proprio lungo il tracciato originale della Flaminia e questa famosa strada consolare è ancora perfettamente visibile quale Cardo Maximus della città. Carsulae è un’area archeologica davvero grande. Come sempre non vi racconterò tutto per non fare troppo spoiler per il vostro viaggio in Italia. Vi racconterò di:
- Città, abitazioni e bottega
- Teatro e Anfiteatro
- Foro e arco di San Damiano
- Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
Io sono rimasta lì dentro 3 ore e passa. Per me ci si potrebbe passare tutta la giornata.
Carsulae: città romana lungo la Flaminia
Le città romane, storicamente, erano composte quasi tutte nello stesso modo. C’erano due strade principali (chiamate Cardo e Decumano). Da un lato della città si sviluppava la Res publica, ovvero la vita pubblica con il foro, i negozi e i luoghi delle attività pubbliche. Di fronte a essa c’erano – solitamente – le abitazioni. Tutto il resto (e tra poco ve ne parlo) era oltre i limiti della città. Questa parte pubblica è ben visibile a Carsulae e vi consiglio di girare con calma tra le rovine.
La Via Flaminia
La Via Flaminia è una via consolare che univa (e unisce, mi vien da dire) Roma e Rimini. Una sorta di E45 (o simile) del tempo passato. Il suo tracciamento e – per dirla tutta – costruzione risale al 220 a.C, con rifacimenti che vanno dall’epoca augustea a quella dell’Imperatore Adriano. La Flaminia è stata la prima strada in assoluto a collegare il centro e il nord della penisola italica. Per molto tempo, il primo tratto umbro della Flaminia fece il bello e cattivo tempo per le città che si trovavano lungo il suo tracciato. Il secondo tratto Umbro (Narni-Spoleto-Gubbio, giusto per darvi un’indicazione) fu quello che stabilì il declino delle città sul primo tratto, Carsulae compresa. La fine di Carsulae fu proprio determinata da uno spostamento di interessi socio-economici verso Narni e zone limitrofe.
Teatro e Anfiteatro
In Epoca Romana, teatri e anfiteatri si trovavano appena fuori città. Solitamente: la città romana di Libarna, in Piemonte, per esempio, ha il teatro fuori mura ma l’anfiteatro dentro la città. Per Carsulae sono entrambi fuori la zona del negotium (quindi vita attiva) e determinano una vera e propria zona di otium (quindi divertimento personale). La cosa particolare è che non si trovavano fuori dalle mura perché Carsulae non le aveva. La struttura dell’anfiteatro è ben visibile e sono pronta a scommettere che lì sotto ci siano delle stanze ipogee, utilizzate prima dei giochi con i gladiatori. Il teatro è ancora utilizzato e recuperato anche nelle sue parti antiche. Mi piacerebbe proprio vedere qualcosa da quegli spalti.
Il Foro e l’Arco
L’arco del foro di Carsulae, quello visibile, è uno dei quattro che delineavano il foro. Per me è uno dei punti più belli di Carsulae e credo di aver scattato almeno 100 foto solo lì. L’arco determinava, come vi dicevo, l’ingresso del foro della città. Attualmente sono visibili due colonne ma, in origine, esse erano quattro. Bello, bello, bello… come poche altre cose.
La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
Cosa ci fa una chiesa del XI Secolo dentro un’area archeologica romana? Semplicemente testimonia lo scorrere del tempo. Con i primi secoli d.C., arrivarono le prime comunità paleo-cristiane e con esse anche la costruzione, dopo l’Editto di Constantino nel 313 d.C., delle molte chiese “pubbliche” e non più segrete. La chiesa dell’area di Carsulae risale all’anno 1000 ma, con tutta probabilità, è stata costruita sopra qualcosa di precedente. Che a sua volta fu costruito sopra un tempio pagano dedicato – dicono – ai Dioscuri Castore e Polluce. Cosma e Damiano sono due protomartiri cristiani che, solitamente, “viaggiano” in coppia. Erano due medici e vissero in Siria. La chiesa che attualmente potete vedere è stata costruita “smontando” dei pezzi di Carsulae. Andate a vedere e osservate.
La mia quercia a Carsulae
Dietro la chiesa di San Damiano a Carsulae c’è una quercia molto bella e grande. Non so quanti anni abbia ma, sicuramente, ha visto qualche primavera. Dopo avervi raccontato cosa vedere nell’area archeologica, vi parlo anche di questo piccolo grande gioiello che mi ha rubato il cuore e che ha parlato alla mia anima. Sono rimasta a ripararmi sotto la sua ombra per un po’ e poi l’ho abbracciata perché sentivo il suo parlarmi, il suo comunicare con me. Viaggiare in Italia dovrebbe anche portarci ad avvicinarci di più alla nostra natura e, per me, una delle espressioni più alte della voce della natura sono gli alberi. In tedesco, molti (non dico tutti perché non sono preparata, ma controllorò) nomi di alberi sono femminili. E io lo trovo spettacolare. In italiano non è proprio così ma la quercia, per lo meno, è donna. Un albero è un elemento capace di unirsi alla terra e dare la vita. Un albero è capace di unire terra e cielo. Un albero è ispirazione per stimolare questa unione. Un albero è casa. Un albero, per me, è un testimone saldo e importante. Io e quella quercia si siamo volute bene quel giorno e spero di tornare a trovarla.
Il museo di Carsulae
All’ingresso dell’area archeologica di Carsuale troverete una struttura dove si fanno i biglietti per entrare nella zona delle rovine e dove poter ammirare un piccolo museo con alcuni resti ritrovati in città e un bel po’ di spiegazioni utili. Il museo è provvisto anche di bagni gratuiti da utilizzare – ve lo consiglio io – prima di entrare. All’interno dell’area non c’è possibilità di andare in bagno.
Quel giorno a Carsulae, per me
Come sempre faccio, concludo il mio post con qualche riflessione personale. Altrimenti non sarei io. Carsulae mi ha preso il cuore, forse anche merito di quelle nuvole così gonfie che, quel giorno, mi inseguivano come se non ci fosse un domani. Quelle nuvole hanno reso tutto più bello, tutto più scenografico. Prima ho citato Libarna, città romana del Piemonte, e ora cito Velleia, città romana sui Colli Piacentini. Ci sono così tante bellezze sparse nel nostro paese che viaggiare in Italia per scoprire tutto ci richiederebbe anni e anni della nostra vita. La cosa che mi chiedo, ancora oggi, è perché io non sapessi nulla di Carsulae prima di arrivare in Umbria all’inizio di questo giugno 2020. Da un lato, colpa mia: forse dovrei leggere di più. Dall’altro, però, credo che si debba raccontare di più di posti così belli, così storici e così pieni di fascino. Io, con questo post, provo a fare la mia parte. Carsulae è davvero un gran bel pezzo di Umbria. Carsulae mi ha fatto davvero battere il cuore tanto che potrei ambientarci dentro un capitolo di Amore e Pandemia. Mettiamoci una notte d’estate, le stelle e il gioco è fatto.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
In Italia abbiamo un patrimonio archeologico invidiabile. Sinceramente non conoscevo Carsulae ma in Campania abbiamo numerosi siti d’interesse. Oltre alle conosciutissime Paestum e Pompei, ci sono piccoli siti poco conosciuti che vale la pena visitare, su tutti il Museo Archeologico di Pontecagnano.
Credo che ci siano molte più aree archeologiche di quelle di cui abbiamo notizia. Mi piacerebbe tornare in Campania: vorrei vedere Pompei per bene.
non ero a conoscenza dell’esistenza di questa area archeologica, ma mi interesserebbe molto vederla. La metto sicuramente nella mia lista delle cose da fare!
Mi fa molto piacere che tu voglia visitarla!
Questo aspetto dell’Umbria mi mancava. Solitamente si sente parlare dei classici ed idilliaci borghi ma non avevo mai sentito nominare Carsulae. Grazie della dritta.
Carsulae è stata una sorpresa anche per me.
Leggo questo post nel momento giusto. Sto infatti organizzando un giro tra Umbria e Lazio per l’estate e questa tappa sembra meritare una visita! Grazie
Io torno in Umbria a breve e avrò ancora tante voglie da raccontare.
Andrò a Carsulae proprio questo weekend! Grazie per l’articolo scarico subito l’app così sono pronta a visitarla 😊
Dai? Io sono appena tornata in Umbria!