
Sapete quando le persone hanno davvero tanto da dire e da dare, facendo tutto questo in mille modi, vero!? Ecco, proprio così. Oggi, per la terza volta da quando questo blog è online, intervisto Giada Bianchi. L’ho fatto, la prima volta, parlando alla viaggiatrice amante della montagna per raccontare il suo viaggio in Nepal. L’ho fatto, successivamente, perché Giada vive in Engadina, in Svizzera, e volevo che fosse la sua voce a parlarvi di quello splendido pezzo di Elvezia. Oggi, invece, intervisto Giada Bianchi artista. Giada è proprio una che dipinge: i colori e le forme sono le sue parole per raccontare mondo, emozioni e persone. E, ve lo confesso, sono finita anch’io nei suoi quadri.
Ciao Giada, non sei nuova su questo blog. Oggi ti intervisto in qualità di Giadartista. Chi sei?
Sono una donna che sta cercando di avvicinarsi al proprio senso, o come direbbe Hillman, alla propria ghianda (o daimon, se si vuole andare un po’ più in giù). Questo è il fine, e i mezzi che si sono dimostrati fino ad ora per me più idonei per realizzare questo percorso sono la pittura, l’attenzione, la narrazione, il pensiero e la natura, in pratica i pilastri dell’arte narrativa. È un’arte che nasce ascoltando messaggi vocali ricevuti tramite whatsapp a seguito di appelli lanciati nel web, in cui mi piace pensare di riuscire a scorgere la biografia dell’umanità.
Come sei arrivata a dipingere? Com’è nato il tuo lavoro?
Sono arrivata a dipingere per indagine in un periodo attorno ai quarant’anni in cui ne sentivo la necessità, e alla fine, vi sono rimasta perché l’espressione pittorica è stata quella che meglio mi ha permesso di vedere e osservare. Quando ho messo sotto quella lente fatta di colori e pennelli la mia vita dall’altra parte si sono materializzate le relazioni, i ponti costruiti, interrotti, crollati o mancanti verso qualsiasi cosa stesse al di là, a volte le persone altre il mondo; in seguito ho iniziato ad attraversarli, anche a se la maggior parte erano inesistenti e sospesi nel vuoto.
Le tue opere rientrano nel concetto di Arte Narrativa: di cosa si tratta?
Siamo arrivati a vivere le vite che vorremmo raccontare, in una sorta di esposizione o performance costante per pubblici distratti; la nuova censura è la sovrabbondanza di comunicazione, e in questo processo a sparire son proprio le persone, l’altro da me con tutto ciò che ne consegue, compresa la percezione di sé stessi possibile solo attraverso il confronto. Con il mio lavoro cerco di proporre un’altra tensione stimolando la raccolta di racconti autentici, di gente che ha voluto parlare non per apparire ma per condividere, per riconoscersi come unicità grazie all’accoglienza della diversità, per lasciare che una parte della propria sensibilità potesse divenire altro, mutare, evolvere in qualche cosa di più grande e collettivo. I dipinti nascono da queste voci, sono quindi testimoni e simbolo di un atto di presenza in cui le persone sono riemerse nel contesto reale.
Possiamo dire che io dipingo a parole e tu racconti per immagini: i tuoi quadri sono popolati da figure astratte. In cosa quelle figure sono narrazione?
Più che figure astratte direi che sono varchi. Quando una persona decide di raccontarmi qualche cosa si sintonizza su sé stessa, diviene presente al e nel suo panorama. Questa dimensione spazio-temporale resta nel messaggio vocale; assieme alle parole mi giungono i rumori di sottofondo, i passi, i movimenti del corpo, le piccole pause, le incertezze, i ripensamenti, le ansie, i respiri, le scelte, le tonalità, gli accenti, i ritmi, gli echi, la distanza dal microfono e un sacco di altre sfumature che io semplicemente sommo, metto una sopra l’altra e poi osservo fino a quando appare un varco che le collega, quel qualcosa che riesce ad attraversare il tutto tenendolo assieme e senza il quale tornerebbero ad essere singole unità. Questo spiraglio per me corrisponde a una composizione di forme e colori; è un gesto che imprimo su tela e l’insieme di tutti questi passaggi generati dalle testimonianze è il portale per accedere e scoprire la biografia dell’umanità.
Dato che qui parliamo sempre di viaggi, ci dici tre luoghi che sono stati capaci di ispirarti e perché?
Di sicuro il viaggio in Nepal di più di 20 anni fa in cui ho già parlato anche nel tuo blog. L’immagine di ciò che ho visto (e non solo con gli occhi) dal Kala Patthar (5’643 msm) è un ricordo in cui a volte sento il bisogno di tornare e che secondo me è anche in parte responsabile del mio trasferimento in Engadina: quel sottile lì qui c’è. Come secondo luogo direi le città d’arte in generale: Parigi, Londra, Milano, Firenze, Roma, Basilea, Torino, Venezia, Zurigo,… Fino a qualche anno fa mi concedevo qualche giorno di immersione in musei, mostre, monumenti, fiere, fondazioni, eccetera, ma essendo anche le città d’arte molto care ho dovuto metterle per un po’ in stand-by. Altro luogo super ispirante per me è il treno: è un viaggio nel viaggio; vi ho sempre scritto molto e se chiudo gli occhi rivedo i panorami visti al di là del finestrino.
I tuoi quadri e la tua arte sono in vendita? Cosa possiamo fare per sostenere il tuo lavoro di artista?
Sì, i miei dipinti sono in vendita sia come originali che come stampe fine art in serie numerate; sul sito si possono visionare accompagnati dai relativi racconti che li hanno generati. Inoltre, visto che le opere sono nate dalle persone, ho pensato fosse giusto riconsegnarle ad esse attraverso accessori in modo che ognuno potesse diventare ambasciatore o ambasciatrice dei valori racchiusi in ogni progetto; fasce e tazze sono sempre disponibili nello shop online. Se invece qualcuno fosse interessato a partecipare agli appelli può mandarmi un sms via Whatsapp al numero +41793136659 o una mail a info@giada.ch, lo inserirò fra i contatti e verrà direttamente informato quando aprirò un nuovo progetto, come a breve che partirà la raccolta testimonianze legata all’equinozio di primavera.

[riprendo la parola io, la Giovy]
Ho conosciuto Giada un paio di vite fa: non tanto in termini temporali – benchè di anni (aiuto) ne siano passati – ma in quanto a passaggi di vita. Sia miei che suoi. Quello che mi ha sempre fatto sorridere è che io e le ci siamo sicuramente passate di fianco mille volte almento quando io vivevo in Svizzera. Praticamente frequentavamo tanti degli stessi posti e mi chiedo come mai non ci siamo mai presentate prima. Prima di cosa? Prima dell’apertura del blog. Giada mi ha trovata in rete perché parlavo di un posto – per l’appunto – che entrambe adoriamo in quel di Canton Ticino. Una caratteristica di Giada che mi è subito rimasta impressa è stato il suo sorriso: Giada sorride con ogni parte di se stessa. Lei – ve lo confesso – è una delle mie persone In der Ferne (in lontananza). La sento affine nel modo di percepire il mondo e adoro come riesce a esprimersi in maniera artistica. Con lei, stavolta, abbiamo parlato poco di mondo in cui viaggiare, a livello fisico. L’arte – soprattutto la sua arte – è un viaggio nell’animo umano e credo ci sia sempre più bisogno di questo. Per questo ci tengo a ringraziare Giada per quello che fa e per come lo fa. La stimo da pazzi; la sua stima verso di me è propellente per quello che faccio e, di nuovo, mi chiedo come mai non ci siamo mai prese un caffé al Dolce Tentazione di Mendrisio nei miei anni svizzeri. Avremmo fatto faville. Mi piace pensarci, cara la mia Giada, sedute da qualche parte a parlare di vita. Ne verrebbe fuori qualcosa di straordinario.
Tutte le foto senza caption sono © Giada Bianchi – riproduzione vietata.
Cara la mia Giovy, mi sa che alla fine quel tavolo e quei calici di vino ce li siamo costruiti proprio grazie alla lontananza. Siamo riuscite a crearli talmente grandi che mi basta pensare di essere seduta di fronte a te che appari, con il tuo essere brezza che lo sai, sa portarmi e spingermi altrove, lontano. Grazie, grazie davvero per ciò che diffondi e generi, in me e ovunque nel mondo con la tua straordinaria autenticità 🤗🤗🤗
Cara la mia Giada,
Adesso divento rossa e mi commuovo. Ci dobbiamo vedere non appena ci permetteranno di farlo.
Ho proprio bisogno della tua presenza, del tuo osrriso e della tua luce.
All the art work are Magnifique
Glowing and Unique
I love them all💐💐💐💐🆒
Thanks for your comment!