Lungo la via Flaminia, in Umbria, la città romana di Carsulae non è la sola meraviglia di epoca antica da ammirare. Il Parco Archeologico di Ocriculum, a Otricoli in provincia di Terni, è pronto a fare bella mostra di sé e a essere visitato gratuitamente da chiunque passi lungo l’antica via consolare, ora Strada Statale 3. Se passate dall’Umbria, e in particolare dalla provincia di Terni, e avete voglia di grande meraviglia, Ocriculum è pronta ad accogliervi a braccia aperte. Oggi vi racconto di questo luogo da mettere nella vostra lista delle cose da fare o da vedere in Umbria.
Dove si trova il Parco Archeologico di Ocriculum e come raggiungerlo
Dove si trova il Parco Archeologico di Ocriculum? Come vi dicevo prima, il tutto è lungo la Flaminia, nel tratto che da Narni va verso Roma. Se arrivate in autostrada, percorrendo la A1, sappiate che il parco archeologico è davvero molto vicino l’uscita di Magliano Sabina. Piccolo warning se, invece, arrivate seguendo la Flaminia, come ho fatto io: non seguite le indicazioni marroni con la direzione del parco ma state sulla Flaminia finché non troverete il parcheggio grande del parco archeologico. Io avevo puntato il navigatore proprio su “Parco Archeologico di Ocriculum” ma il gps mi ha portata dritta sul tracciato originale della Flaminia che, ovviamente, costeggia il parco. Il parcheggio, arrivando da Narni, è un chilometro più a sud. Così come l’entrata del parco. Venendo da Narni, lo troverete sulla destra. Venendo da Roma, sulla sinistra.
Consigli e informazioni per visitare il Parco Archeologico di Ocriculum
Qualche consiglio per organizzare la vostra visita al Parco Archeologico di Ocriculum in Umbria. Io ero lì in un giorno di luglio in cui il caldo si faceva tanto sentire e credo che con l’autunno quella zona dia il meglio:
- La visita del parco in autonomia è gratuita. Al momento non ho trovato indicazioni sulle visite guidate post-lockdown ma, nel caso le trovassi, aggiorno il post.
- L’ingresso del parco si trova a circa 200 metri dal parcheggio: si raggiunge a piedi.
- Solitamente il parco è aperto dal mattino fino al tramonto. Non ho trovato orari precisi ma mi hanno detto che, spesso, viene lasciato aperto anche di notte. Perché? Perché il parco archeologico è un parco pubblico.
- C’è un bar all’ingresso del parco: approfittatene per andare in bagno. Dentro la zona archeologica non ci sono toilette.
- Il parco va visto a piedi: fatta eccezione per la zona dell’anfiteatro, il percorso è adatto a tutti, anche a chi viaggia su sedia a rotelle.
- Il parco è dotato di fontanelle sparse qua e là: portatevi una borraccia.
- Nel parco ci sono tavolini e panchine nel caso vogliate fare un pic-nic.
Per vedere bene il Parco Archeologico di Ocriculum vi serviranno circa un paio d’ore. Se visitate la zona in estate, come me, portatevi un cappello. Il parco ha delle querce meravigliose ma il sole batte forte. Io ero anche provvista di crema solare. Ma, sapete, sono bionda…
Cosa aspettarsi da una visita al Parco Archeologico di Ocriculum
Cosa aspettarsi dalla visita al Parco Archeologico di Ocriculum? Semplice, tanta romanità antica e bellezza come se non ci fosse un domani. Il parco è grande ed è provvisto di cartelli che spiegano la storia dell’antica Ocriculum e la tipologia di monumento che si sta osservando. Ci sono dei momumenti ai quali ci si può avvicinare mentre ad altri meno. Per quanto riguarda la storia dell’antica Ocriculum, posso dirvi che la città è sicuramente di origine etrusca. È Tito Livio a parlarci di questa città raccontando che, dopo la battaglia di Mevania (ovvero l’attuale Bevagna) nel 295 a.C., le tribù locali vennero assoggettate a Roma. Nel 220 a.C. si iniziò a tracciare la Flaminia e, da quel momento, la città si sviluppò. Vi posso dire che il Tevere è proprio vicino a Ocriculum. Anzi, vi dirò di più: nell’area del parco scorre un affluente del Tevere che, un tempo, era sicuramente una via di comunicazione con il grande fiume. La città prosperò per secoli e venne distrutta dai Longobardi nel VII Secolo d.C.
Cosa vedere a Ocriculum in Umbria: l’anfiteatro
Uno dei primi monumenti che si incontrano visitando Ocriculum è l’Anfiteatro. O, ovviamente, ciò che resta di esso. Io l’ho trovato a dir poco incredibile. Molto probabilmente, sotto il prato che vedete nella foto ci sono delle stanze ipogee utilizzate proprio dai gladiatori. Quello che più mi è piaciuto, al di là della parte archeologica, è il dialogo delle rovine con la natura circostante. Fermatevi ad osservare e anche ad ascoltare.
Cosa vedere a Ocriculum in Umbria: i monumenti funebri
Avete presente qual era la prassi funeraria in epoca repubblicana o imperiale romana? Solitamente si seppellivano i morti lungo le vie consolari al di fuori della città. Un esempio: al Museo Civico di Modena trovate (gratuitamente) il Lapidario Romano con tutta la raccolta estense ritrovata lungo la Via Emilia. La Via Flaminia non era da meno e, lungo il suo tracciato, si trovano alcuni monumenti funebri di età imperiare davvero sorprendenti. Per la loro forma: sono delle torri funerarie a più piani. Io non ne avevo mai viste di così.
Cosa vedere a Ocriculum in Umbria: le terme
Una parte fondamentale del parco archeologico di Ocriculum è la zona delle terme. Gli edifici sono ben conservati e vale davvero la pena di gironzolare anche in loro prossimità. Se vi volete bene, leggete tutti i cartelli e le spiegazioni sul luogo dove siete. Cercate di essere curiosi e osservate.
Il Parco Archeologico di Ocriculum, per me
Carsulae mi ha preso il cuore in un modo pazzesco. Ocriculum mi ha aperto il cervello e fatto immaginare mille storie, mille situazioni. Sarà per il fatto di essere stata raccontata spesso negli Annales di Tito Livio (e per una che ha studiato Storia a Padova, Tito Livio è tutto), sarà perché quel giorno ero da sola in mezzo a quelle rovine. Sarà perché, di nuovo, mi sono chiesta come mai ci siano in Italia realtà come il Parco Archeologico di Ocriculum e non se ne sappia nulla o poco. A un certo punto della mia visita, mi sono seduta sotto una quercia e ho ascoltato la natura parlare, con lo sguardo fisso verso le rovine delle terme. Mi sono sentita per un momento in un’altra epoca ed è stato magnifico. Provate.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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