Spoleto è uno di quei luoghi che non mi stancherò mai di visitare durante un viaggio in Umbria. Anzi, vi dirò di più: se avete voglia di fare un itinerario che sappia di “Romanitas“, Spoleto è proprio uno dei punti cardine. Nei giorni scorsi ero proprio lì e sono riuscita – finalmente – a tornare a visitare la Casa Romana che si trova in centro a Spoleto. L’avevo vista la prima volta nel 2013 ma, per essere sincera, non avevo fatto foto decenti da poter utilizzare per un post. L’altro giorno ho rimediato. Eccomi qui a parlarvi di una cosa proprio interessante da fare in viaggio in Umbria: visitare la Casa Romana di Spoleto.
Dove si trova la casa romana di Spoleto e cosa sapere per visitarla
La Casa Romana si trova in pieno centro di Spoleto. A pochi passi dal Duomo. L’indirizzo esatto è via di Visiale 9. Praticamente si tratta di una piccola via laterale rispetto a quella che scende proprio dalla zona della Rocca Albornoziana. La Casa Romana di Spoleto è un luogo piccolo e, fatta eccezione per un lucernario, ha poche piccole finestre. Ci sono tre piccoli scalini per accedere e non ho visto passerelle (anche mobili) per poterli superare nel caso non siate totalmente abili a muovervi. Io ho sempre il ginocchio sinistro un po’ matto ma, dato che sono in via di totale ripresa (speriamo), non ho avuto nessun problema. Cosa occorre sapere per visitare la Casa Romana di Spoleto?
- L’ingresso costa 3€ e sono disponibili riduzioni.
- Nel caso vi fermiate un po’ in città, c’è la possibilità di acquistare la Spoleto Card che vi darà diritto a entrare anche in altri luoghi come, per esempio, il museo archeologico.
- La Casa Romana di Spoleto si visita in poco tempo: le stanze, come vi racconterò, non sono molte ma vale la pena di concedersi di restare lì un po’.
- Questo splendido luogo romano di Spoleto è visitabile dalle 10 alle 13.30 e dalle 14 alle 19.
Ne vale la pena? Se amate la storia, decisamente sì. Ma anche se siete amanti del design: i pavimenti musivi sono un qualcosa che, al giorno d’oggi, non si può di certo riprodurre. Un po’ come quelli della Villa dei Mosaici di Spello, sempre in Umbria.
Un po’ di storia della Casa Romana di Spoleto
Una delle caratteristiche dell’Umbria che amo di più è questa capacità pazzesca di mescolare Romanitas e Medioevo. L’Umbria è proprio maestra in questo e la Casa Romana di Spoleto ne è un esempio perfetto. C’è molto da amare a Spoleto, secondo me, e questa unione tra città medievale e città romana è potente. La Casa Romana di Spoleto è databile alla prima età imperiale. Al suo interno è stata trovata un’iscrizione che fa riferimento a Caligola, quindi siamo nel I Secolo d.C. Questa casa appartenne, stando alla sua ricchezza, misura e posizione, a qualcuno di importante per la città di Spoletum. Si pensa che la poprietaria potesse essere Vespasia, la madre dell’Imperatore Vespasiano (tanta fantasia con i nomi, vero!? Usava dare ai figli un nome che richiamasse quello di un genitore). La Gens Vespasia era originaria di Norcia, secondo quanto riportato da Svetonio (Vite dei Cesari, prima parte del volume dedicato a Vespasiano). Gli scavi nel centro di Spoleto vennero fatti, inizialmente, intorno alla metà del 1800, momento in cui l’antichità e l’archeologica iniziavano davvero a essere argomenti forti. Il foto romano di Spoleto venne individuato in quella che ora è la Piazza del Mercato. Non a caso, proprio lì vicino si trova l’Arco di Druso. Non solo: la chiesa che si trova appena dopo l’arco è una grande testimonianza di come si possa mescolare la Roma Imperiale a epoche successive.
Cosa aspettarsi dalla visita alla Casa Romana di Spoleto
Tanto, tantissimo. Dovete aspettarvi tanto, soprattutto se amate storia e archeologia. Mi sento di dirvi che sia una sorta di conditio sine qua non per visitare un luogo così. Trattandosi di un ambiente domestico e interno, potrebbe mancare l’effetto meraviglia che si può avere in zone archeologiche come Carsulae, per esempio. Lì natura e storia si uniscono e creano un qualcosa che lascia a bocca aperta. La Casa Romana di Spoleto, però, sa conquistare. Lì dentro è facile lavorare con la fantasia e unire nozioni storiche alla voglia e capacità di creare chissà che storie. Cosa si può vedere lì dentro? Senza fare troppo spoiler, ecco qualche informazione.
Visitare la Casa Romana di Spoleto: i pavimenti
Entrando nella Casa Romana di Spoleto si può ammirare fin da subito la zona dell’Impluvium. Già da lì, è evidente che la decorazione dei pavimenti possa essere qualcosa di speciale. Probabilmente creata a posata per qualcuno di importante. Al giorno d’oggi siamo abituati a vedere i rendering di stanze da ristrutturare o alle quali dare vite ma provate a immaginare cosa fosse disegnare un pavimento come quello che vedete qui sopra 2000 anni fa. Rasenta la perfezione grafica, senza l’utilizzo di moderni strumenti né di misurazione né di creazione. I pavimenti delle domus romane che ho visto finora sono ciò che più mi ha lasciato con la bocca aperta. Casa Romana di Spoleto compresa.
Visitare la Casa Romana di Spoleto: le pareti intonacate
Siamo sempre abituati ad abbinare il colore bianco a tutto ciò che nella nostra mente ricopre un posto nella lista della “classicità“: le statue, i templi e così via. In realtà, il colore era fortemente presente ai tempi dell’Antica Roma. Gli scavi archeologici di Pompei ne sono una testimonianza perfetta ma anche la Casa Romana di Spoleto lo è. Una delle stanze delle case patrizie romane era il Triclinium. Potremmo definire questa stanza come la living room dei tempi antichi, quella in cui stavi con gli ospiti, chiacchieravi e mangiavi. Questa stanza è posta su un piano sopraelevato – per quanto riguarda la Casa Romana di Spoleto – e sono ancora ben visibili gli affreschi di una delle pareti. Lì dentro, i meccanismi della mia mente contorta si sono messi a lavorare come non so cosa: mi sono immaginata mille conversazioni in quella stanza e chissà quanti sotterfugi politici, civili, amorosi. Mi sono chiesta, poi, uscendo, se di noi rimarrà mai così tanto tra 2000 anni e se qualcuno, proprio come ho fatto io, cercherà di immaginare cosa sia successo dentro a una stanza così. Ecco perché amo così tanto mettere la storia (non solo antica) nei miei viaggi: mi fanno sentire quando io possa essere dimenticabile. Oppure no, chi lo sa.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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