
In questi giorni mi è tornata la fissa per le serie storiche: ogni volta che guardo una serie tv che ha a che fare con la storia non posso fare a meno di iniziare a fare l’analisi cronologica di ciò che vedo. Guardando la quinta stagione di Vikings ho pensato a Carlo Magno. Non chiedetemi perché, dato che si tratta di un volo della mia mente, pienamente giustificato visto che il periodo mostrato in quella stagione è quello appena successivo, facendo qualche conto, alla vita del grande imperatore del Sacro Romano Impero. Carlo Magno è definito da molti storici “il padre dell’Europa” e – diciamolo pure – la spartizione del vecchio continente in mondo germanico e mondo francofono è un po’ cosa sua. O della sua morte. In ogni caso, fare un viaggio in Europa nel nome di Carlo Magno potrebbe essere una cosa bellissima. Il suo impero era immenso e l’itinerario che vi racconterò oggi prende solo una parte del Sacro Romano Impero. Ma è già qualcosa. Partiamo?
Chi era Carlo Magno

Senza incappare nello stile “tesina per un esame“, proverò a essere chiara e concisa nel parlavi di Carlo Magno. Era figlio di Pipino il Breve che, nel VIII Secolo d.C., era re dei Franchi. Carlo ereditò la corona dei Franchi e poi si prese quella dei Longobardi, poi fece grandi conquiste e arrivò, nella notte di Natale del 800 d.C., a essere proclamato imperatore del Sacro Romano Impero. I confini dei territori da lui governati andavano dalla Spagna alle pianure dell’Ungheria e, a sud, si estendevano fino al centro Italia. Carlo Magno era un grande stratega, un capo militare molto capace, un re carismatico e un uomo di grande cultura. Dalla spartizione del suo impero, alla sua morte, videro ufficialmente la luce la lingua tedesca e quella francese, dato che il giuramento di Strasburgo (accordo tra i nipoti di Carlo Magno per spartirsi il dominuo dei territori) è considerato il primo documento scritto ufficiale nelle due lingue, al tempo dette ancora “volgari“. La sua impronta è un po’ ovunque anche oggi. Anche se può sembrarvi strano.
I Luoghi di Carlo Magno in Europa
I primi due luoghi che sto per raccontarvi potrebbero segnare la prima e la seconda tappa di un viaggio nel nome di Carlo Magno in Europa. Si tratta di una città della Vallonia e di una città Tedesca. La Vallonia, regione francofona del Belgio, è spesso denominata “le carrefour de l’Europe“, ovvero l’incrocio dell’Europa, perché alcune delle sue città sono un vero e proprio ponte tra il mondo germanico e quello di influenza francese. Dal Belgio e la Germania proseguiremo lungo il Reno, un fiume che ha davvero tanto da dire. Arriveremo in Italia per poi viaggiare verso ovest, fino al nord della Spagna.
Carlo Magno e Liegi

L’anno di nascita di Carlo Magno è un po’ un mistero: alcuni datano la sua venuta la mondo nel 742 d.C. Molte biografie del grande imperatore indicano Aachen (ovvero la città tedesca di Aquisgrana) come suo luogo di nascita quando, in realtà, Carlo Magno vide la luce nelle capagne appena fuori Liegi. Prima che la cosa vi sembri troppo strana, sappiate che le due città distano circa 50 km. Eh già. Liegi è quasi equidistante dall’Olanda (Maastricht) e dalla Germania (Aachen). Nel VIII Secolo d.C. i confini di quei territori non erano di certo queli di adesso. Pipino il Breve e Bertranda, genitori di Carlo, vivevano a Jupille, poco fuori Liegi. Uno degli uomini più importanti d’Europa è nato proprio all’incrocio più significativo d’Europa. Liegi è quindi un ottimo punto riferimento per partire per questo itinerario nel nome di Carlo Magno. Da Liegi è possibile arrivare ad Aachen in treno, in circa 50 minuti di viaggio.
Carlo Magno e Aachen

Se c’è una città che fa rima con Carlo Magno, quella è proprio Aachen, per gli amici anche Aquisgrana. Aachen si trova ora nel Land Tedesco del Nordrhein-Westfalen, ovvero quella regione della Germania che ben si incastra con Olanda e Belgio e dove scorre il Reno. Aachen è una città dall’origine molto antica e iniziò a prosperare durante l’espansione dell’Impero Romano. In questa parte di Vestfalia, infatti, nacquero parecchie città romane e non a caso Carlo Magno venne incoronato qui. È sicuramente tra i luoghi dell’Impero Romano da visitare in Europa. Almeno per me. La cattedrale è il cuore di Aachen e, al suo interno, è ancora visitabile la cappella palatina dove Carlo Magno venne incoronato imperatore. Per proseguire nel nostro itinerario, mettetevi in viaggio verso sud. Seguendo il Reno. Arrivate nella zona di Mainz e Koblenz.
Carlo Magno e i territori lungo il Reno

Il Reno è da sempre uno spartiacque geografico e culturale per l’Europa e, ancora oggi, segna in molte zone l’esatto confine tra Germania e Francia. Ai tempi di Carlo Magno, il Reno costituiva, come ora, una risorsa immensa: veniva già ampliamente navigato e usato come “autostrada” per il trasporto di merci e persone. Le sue chiuse erano le dogane (e le casse) del Sacro Romano Impero. Nel seguire un itinerario legato a Carlo Magno in giro per l’Europa, io userei il Reno proprio come autostrada. Scenderei in barca da Colonia a Koblenz. Per non dire fino al Bodensee, il Lago di Costanza. Da lì, poi, occorrerà valicare le Alpi
Carlo Magno e le chiuse longobarde della Val di Susa

La Sacra di San Michele è sempre stato un luogo che ho ammirato molto per il suo aspetto di fortezza: ciò che si vede ora deve la sua costruzione a un’epoca che inizia nel X Secolo, quindi ben dopo il passaggio di Carlo Magno dalla Val di Susa. L’abbazia che si trova lì si chiama San Michele alla Chiusa e il nome fa riferimento alle Chiuse Longobarde che vennero costruite in quel punto della Val di Susa dai Longobardi, al fine di fermare l’avanzata dei Franchi di Carlo Magno. Le Chiuse erano delle fortificazioni. Re Desiderio, sovrano dei Longobardi, non riuscì a fermare Carlo Magno. Al di là della vicenda di pura conquista territoriale, alla base dell’invasione ci fu una vicenda umana molto forte: Ermengarda – figlia di Desiderio e quindi longobarda – fu data in sposa a Carlo Magno, per ragioni puramente politiche. Venne ripudiata da Carlo perché non riusciva a dargli un figlio. Desiderio cerca di vendicare, seppur politicamente, la figlia e cerca di dare la corona del regno a dei nipoti di Carlo Magno. Quest’ultimo dichiara guerra e pone un ultimatum. Oltre a questo, sposa un’altra ed Ermengarda, saputa la cosa, muore. A questo punto della storia entra in scena Adelchi, fratello di Ermengarda, che combatte in vano contro Carlo Magno. Dopo ripetute battaglie, Carlo Magno diventa re dei Longobardi. Sembra Beautiful del primo Medioevo ma è storia. Se volete conoscere la vicenda leggendo le parole di un grande, affidatevi ad Alessandro Manzoni e al suo “Adelchi“. Di non solo Promessi Sposi si vive… [mentre leggo, io canto sempre i Baustelle, “tra i Manzoni preferisco quello vero, Piero…“]. Tornando a noi, passate dalla Val di Susa e pensate a questa vicenda. Poi proseguite verso Pavia.
Carlo Magno e Pavia
Pavia è parte di me, parte del mio DNA visto che mio padre è pavese. Sono tornata in zona l’estate scorsa per visitare la Certosa di Pavia e, una delle cose che ho pensato, è che quel capolavoro non c’era ai tempi di Carlo Magno. Chissà com’era la Pavia capitale del Regno Longobardo? Sicuramente, ai tempi, era la città più famosa e importante del Nord Italia e Milano era solo un villaggio contornato dalla campagna. Fa strano pensarci, no? Pavia è una di quelle città italiane di cui si parla ancora troppo poco. Promessa mia: la visiterò nel 2019 e cercherò di andare in cerca delle tracce di Carlo Magno in città. Una volta arrivati a Pavia, prendiamo un bell’aereo per Saragozza. Ci vediamo lì.
Carlo Magno e la Spagna

Siamo nel 770 e qualcosa d.C. quando Carlo Magno viene a sapere che i musulmani che governano Al-Andalus (avete capito di che parte di Spagna parliamo, vero?) hanno qualche problema con la parte nord della penisola Iberica per via del desiderio della popolazione di restare indipendente. Carlo Magno non è ancora imperatore ma si sente la mano armata del Papato e passa all’azione. Conquista città come Pamplona e Barcellona ma, proprio a ridosso dei Pirenei, inizia ad avere qualche qualche difficoltà e decide di ritirarsi. Segue delle antiche vie romane e si ritrova in quel di Roncisvalle, luogo che ora segna la prima tappa del Cammino di Santiago, per coloro che partono dalla Francia. Io a Roncisvalle ci sono stata un miliardo di anni fa proprio per Carlo Magno. Sono arrivata sul luogo della Battaglia e ho aperto la Chanson de Roland e mi sono messa a leggere, immaginando ogni cosa. Compreso il guanto di Dio che scende dal cielo e l’Olifante che suona. Per non parlare della Durlindana. Roncisvalle sembra un luogo che non esiste finché non lo si vede. Lì si sente ancora la potenza di Carlo, un uomo che lì fu sconfitto ma che non si perse d’animo e, nel ritirarsi verso la Germania, si portò a casa il Regno di Aquitania.
Un ultimo luogo legato a Carlo Magno: l’Abbazia di Nonantola

Tempo fa ho visitato con molto interesse l’Abbazia di Nonantola, vicino Modena. Era stata riaperta da poco e, con mia grande sorpresa, mi sono trovata a esplorare un luogo dove la Storia era davvero tanta. Così come le testimonianze dirette della storia. Perché mi piace mettere assieme storia e viaggi? Perché, recandomi in luoghi particolarmente significativi da quel punto di vista, mi sembra di dare un perché a certi eventi lontani nel tempo. Della serie “ok, allora è successo davvero“. Forse ho studiato storia proprio dare un senso a tutto questo. Visitando l’Abbazia di Nonantola mi sono trovata di fronte a una pergamena di Carlo Magno, con tanto della sua firma. La vedete qui sopra, in basso a sinistra. È scritto Korolus, con le consonanti messe a croce e una unica O per tutte. Non so dirvi l’emozione che ho provato in quel momento. Forse è stato lì che ho iniziato a pensare a un itinerario di viaggio in Europa legato a Carlo Magno. Ora più che mai, partirei anche domani.
Bellissimo e interessantissimo post! Quanto sono profonde le origini europee? E quanto era connesso il mondo allora? A me a volte sembra molto più di oggi.
Ci pensavo anch’io giorni fa: le origini dell’Europa sino davvero profonde e le possiamo trovare dove meno ce le aspettiamo.
una decina di anni fa io e il nonno di elena abbiamo dato……una pettinata….alle marche,modo di dire milanese, sono una regione cosi’ ricca di storia da non credere!!!! e tra le altre meraviglie abbiamo trovato la sorella NUDA della bellissima chiesa carolingia di acquisgrana, tutti quei matronei susseguentisi, le aperture ancora cosi’ romane e il fascino del cotto nudo che esalta la maestria dei costruttori: si chiama S.MARIA A PIE’ DI CHIENTI e e’ tra civitanova e tolentino
Grande Lidia!
Complimento per il post interessantissimo. Di tutto quello che hai citato ho visitato solo la cattedrale di Aquisgrana. Ci sono andata solo per quella, facendomi ore di treno che altrimenti avrei risparmiata. Non mi sono mai pentita, una delle chiese più belle del mondo, certamente unica nel suo genere. La pianta ottagonale, i mosaici d’oro, l’enorme candelabro. Splendida.
Aquisgrana vale il viaggio: per me è una città tedesca molto poco valorizzata. Ha mille motivi per essere visitata.
sono stata a Pavia e mi è piaciuta tanto: secondo me è una bella città da visitare nelle mezze stagioni perché d’estate credo sia invasa dai moscerini e d’inverno deve esserci un freddo molto umido.
A Roncisvalle ci sono passata 10 anni fa quando sono andata a Santiago
Pavia è molto bella anche in estate. Basta solo un po’ di repellente.
Che bello questo viaggio! A me piace molto la storia! Sai che mi piacerebbe tanto visitare Pavia? È una città che mi incuriosisce molto.
Davvero interessante! Aggiungerei la Basilica di San Pietro: lì puoi vedere il tondo in porfido su cui si è inginocchiato Carlo Magno quando è stato incoronato imperatore 🙂
Vero. Non ti avevo pensato. Chissà poi come hanno fatto a recuperare il porfido originale.
Buonasera, se possibile avrei piacere di conoscere le fonti cui ha tratto la sua dichiarazione “in realtà Carlo Magno vide la luce nelle campagne appena fuori Liegi”. Ci sono anche altre teorie, più attuali, e piuttosto rivoluzionarie, sulla nascita di Carlomagno, e una rilettura delle fonti antiche potrebbe aiutare a validarle o meno.
Grazie
Buongiorno Simonetta,
Certo: può guardare Storia Medievale di Montanari. E anche Charlemagne, Godfrey of Bouillon, and Louis IX of France
Latowsky, Anne. (2019) – In: The Cambridge companion to the literature of the Crusades.