![]() |
Il mitico currywurst – © 2015 Giovy |
Berlino è un luogo in cui io mi sento a casa. Sarà per il tedesco che fa parte, credo, del mio DNA. Sarà perché è una città nella quale si respira del grande fermento, sensazione che noi nati di fine anni ’70 purtroppo conosciamo poco. Non c’eravamo per la resistenza, non c’eravamo per il ’68, non c’eravamo per la Pantera. Durante gli anni di piombo emettavamo i primi vagiti quindi non abbiamo vissuto Parigi come capitale culturale, Londra come rinascita, la Scandinavia degli anni ’60 oppure l’Olanda. A noi sono rimasti gli anni ’80 e, più tardi, il grunge. Ma il grunge era distante… Seattle era mica dietro l’angolo per essere vissuta bene nel pieno dei nostri 18 anni! A noi però è rimasto il fermento Berlinese.
Il crollo del muro, inforndo, non è così distante. A noi è rimasta una Berlino che ha sempre qualcosa in pentola. Questa è la sensazione che io ho sempre avuto camminando per le strade della fantastica città prussiana (come fa antico dire Prussia…). Ieri sera mi gustavo beatamente del paradisiaco gorgonzola e, senza spiegare i voli pindarici della mia mente, ho ripensato ad una paradisiaca bontà del Nord della Germania: il curry wurst. Più che ad un curry wurst qualsiasi, ho ripensato a quello che io comunemente e profanamente chiamo il Wurstel 36.
Quell’Aprile, nella notte Berlinese, continuavo a dire ai miei amici “che ne dite di andare al Wurstel 36?“. Con quel nome era mia intenzione indicare il mitico Curry 36, in pieno Kreuzberg 36 appunto. Il trinomio era subito pronto: una birra nella mitica Stube che trovate di fianco al Wurstel 36, quattro salti punk in quel del Clash e poi, alle quattro del mattino, giù di curry wurst. Già … perché certe bontà vanno gustate in piena notte, come quei panini dagli ambulanti che si piazzano in zona putan-tour di ogni città. Il curry wurst è una gioia per il palato … quello del Curry 36 lo è ancora di più perché è buonissimo. E’ inoltre un trionfo per il portafogli perché… costa poco!!! Massima resa, minima spesa… e quando si vuole viaggiare tanto questo è un’assioma non trascurabile.
Sapete che vi dico? Avrei proprio voglia di tornare a Berlino e quasi quasi mi attivo per cercare un volo come si deve per andare a passare un paio di giorni in quella magnifica città. Il fermento Berlinese si nota ad ogni passo fatto sulle sue strade: ci sono manifesti di eventi, associazioni, concerti in ogni dove. Nelle nostre città troneggiano invece le invettive politiche o i cartelloni di nuovi outlet.
Quando sono là mi sento parte della storia… e sento ancora sussurrare quella storia quando, sempre di notte, appoggio in religioso silenzio un orecchio al muro di Postdamer Platz e cerco di ascoltare quello che mi vuole dire. Già … perché se si cammina in silenzio per Berlino si deliziano gli occhi con quel meraviglioso mix di modernità e post-bellicismo (passatemi il termine). Ma camminare in silenzio per Berlino offre alle nostre orecchie la possibilità di ascoltare un pezzo di storia.
Io ne sono fermamente convinta. Il muro parla, le piazze parlano, i quartieri stessi lo fanno. Il mio orecchio appoggiato al muro mi fa sentire il freddo di un periodo ancora vicinissimo… che è sicuramente passato ma che non è ancora storia piena. Mi fa sentire le voci di una città che il cemento e i cavalli di Frisia non sono riusciti a fermare e che mai si fermerà.
Berlino offre a tutti la possibilità di far frizzare la propria esistenza e ci dà degli scossoni tremendi per farci capire che noi ci siamo… e che siamo parte di qualcosa. Bisognerebbe non dimenticare mai queste sensazioni all’aeroporto di Tegel, sulla via del ritorno in patria. Bisognerebbe sempre ricordare che siamo noi ad aggiungere il curry alla nostra vita.
Berlino, a me, dice questo.
Ricordarsi di aggiungere il curry. Me lo sono scritto sul desktop.
Grazie!
Ma grazie a te che mi leggi sempre…
Non so se odiarti perché viaggi molto o volerti bene per tutte le cose belle che scrivi. 😛
Bello come sempre.
"Nelle nostre città troneggiano invece le invettive politiche o i cartelloni di nuovi outlet."
Non sono mai stato a Berlino, ma fatico davvero poco a credere che ci sia più fermento rispetto a qui.
Grazie mille Josef…
Berlino è davvero una città da provare per capire il significato della parola "fermento"
andrò qualche giorno a Berlino in aprile, terrò conto dei tuoi consigli
grandioso!!! Salutami quella bellissima città!