
Lo sapevate che, un tempo, York si chiamava Jorvik? C’è questa cosa che mi sembra di aver capito del popolo britannico e anche di quelli di origine celtica in genere: odiano le invasioni. Di qualsiasi tipo. Ne parlavo già nel mio post su Boudicca e giorni fa ci pensavo dopo aver letto un tweet del mitico Neil Oliver che raccontava di aver appena finito di girare The Vikings per la BBC. Mannaggia a me e al fatto che non vivo in Uk per gustarmi Neil Oliver ogni qualvolta volessi! Se uno ama la storia Vichinga non può non fare un viaggio a York. Vi spiego il perché e dove andare.
Le vicende britanniche degli anni ante mille sono amplificate agli occhi di un attento visitatore quando questi giunge a York. La storia Inglese è amplificata all’ennesima potenza nella città di York e lo è per miliardi di motivi. Quelli che hanno coinvolto il mio cuoricino viaggiatore sono essenzialmente tre: il Minster … ovvero la cattedrale più grande d’Inghilterra, in piedi viva e vegeta dal 1200 circa.
In secondo luogo Riccardo III e le vicende della Guerra delle due Rose già appassionanti a livello storico e rese perfette dal Genio di Shakespeare nella tragedia che porta proprio il nome di Riccardo. E volete mettere scendere dal treno a York dicendo Now is the winter of our discontent, made glorious summer by this sun of York? Soddisfazione massima e massima intesa col luogo.
Il terzo motivo riguarda un’invasione: la seconda più potente e violenta conosciuta dalle isole britanniche. In primis furono i Romani, in secondo luogo i Vichinghi. Arrivarono come saette intorno all’860 d.C. e approdarono senza pietà sulle coste Nord-Orientali dell’Isola in quel luogo chiamato Lindisfarne, dove dei tranquilli fraticelli vivevano la loro vita in preghiera.
Arrivarono i biondissimi uomini del Nord (con molta probabilità dalla Danimarca) e cominciarono a fare razzia di terre e soprattutto di beni. La loro marcia li portò fino a quello che oggi è il North Yorkshire. Lì si fermarono e fondarono la loro città più importante: Jorvik … che molti anni dopo divenne York. Che una certa parte dell’Inghilterra avesse origini o strascorsi vichinghi è cosa risaputa e lo si nota anche da parole comuni come Sky o da toponimi con Whitby che di certo non sono di origine sassone, celtica o latina.
Manufatti e ritrovamenti importanti sono reperibili in tutta l’Inghilterra ma soprattutto lì, a Nord Est. Nei tempi antichi esisteva il Danelaw, ovvero il distretto dominato dai Vichingi. Un bel giorno tra la fine degli anni ’70 e l’inzio degli ’80, a York, si decise di ripavimentare una zona del centro conosciuta e denominata come Coppergate. Dal vichingo (e attuale svedese) gatan … la parola Gate a York non vuol dire cancello o porta ma via.
I lavori procedevano tranquilli ma un giorno si cominciò a scavare in una zona dalla quale saltavano fuori manufatti antichi come se piovesse. Arrivarono gli archeologi e continuarolo lo scavo, ritrovando con loro immensa gioia, le fondamenta e le strutture della antica Jorvik. Trovarono monete, vestiti, spade, resti di casa, utensili e ogni genere di cosa che la terra aveva conservato fino a quel momento. Addirittura riportarono alla luce ampolle con dentro unguenti ed idromele e riuscirono così ad avere un “archivio” di odori della Jorvik vichinga.
Coppergate fu poi ripavimentata e la vita della moderna York continuò. Tutto quello che fu trovato diede vita al museo di Jorvik, che si trova proprio in Coppergate e dove vi consiglio fortemente di andare se passate di là. Prima regola di Jorvik: prenotare sempre per entrare a Jorvik. La fila è un qualcosa di perenne, il luogo non è immenso e si riempie in fretta. Seconda regola di Jorvik: stupitevi e lasciatevi trasportare dal viaggio che vi proporrano. Dove viaggio è la parola giusta. Terza regola di Jorvik: capitene la grandezza e pensare di essere davanti ad un pezzo di Inghilterra che solo lì potrete vedere.
Mentre ero in fila per entrare e prima che un ragazzino vestito da Vichingo mi chiedesse se avevo la prenotazione per poi portarmi dentro direttamente saltando la fila, un gruppo di Italiani dietro di me continuava a dire che Jorvik era una cavolata per bimbi. Ecco, loro non sanno che cosa si sono persi.
Dentro a Jorvik un bimbo può viaggiare con la fantasia e sentirsi l’eredi di chissà che dinastia nordica. Un adulto può vivere la Storia fuori da un libro, sentendo realmente odori e profumi, captando idiomi che poi si sarebbero trasformati in una lingua moderna, capendo inoltre che certe invasioni fanno male ma poi lasciano qualcosa di buono.
Bello bello bello! Ci tornerei di corsa a York, in assoluto una delle città più interessanti che io abbia mai visto.
E Withby, che spettacolo, peccato sia diventata molto turistica.
Aggiungerei poi che per andare a Withby si passa da Scarborough, altra splendida cittadina che ispirò alcune famose canzoni!
Grazie Gio per questo articolo!
E grazie a te Lindauz per il tuo commento.
Ci dobbiamo tornare assieme! 🙂
Mai stata a York, dev'essere bellissima!
Mi piacerebbe andarci!
Baci cara, bellissimo post
E ci devi proprio andare perché secondo me ti conquisterà!
Grazie per il consiglio Giovy questa meta non è stata ancora raggiunta da WYW ora abbiamo un motivo in più 😉
Felice che ti abbia incuriosito… Jorvik merita da matti… come tutta York del resto
che belli questi post…utili a chi sta per partire per un breve viaggio a York.
Grazie mille Giovy
kiss
Anna
Spero che il tuo viaggio sia splendido.
Torna a raccontarmelo