Per quel che mi riguarda, sono tre i musei imperdibili da visitare a Rovereto: il Mart, la Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero e, ovviamente, il Museo della Guerra. Non c’è n’è per nessuno. Servirebbero ben tre giorni, in modo da avere un giorno da dedicare a ognuno di essi. Il Museo Storico Italiano della Guerra – questo è il nome completo del museo – è uno di quei luoghi in cui bisognerebbe tornare ripetutamente. Io c’ero stata nel 2012 e, ritornando, ho trovato l’esposizione aggiornata e ripensata. Davvero una bella sorpresa capace di coinvolgere anche chi non è così tanto invasato con la storia come la sottoscritta.
Dove si trova il Museo Storico Italiano della Guerra
Il Museo Storico Italiano della Guerra si trova dentro il Castello di Rovereto. Quest’ultimo si raggiunge tranquillamente a piedi dal centro storico. L’indirizzo esatto è via Castelbarco 7. Ci sono molte indicazioni e non potete di certo perdervi. La via che porta al castello (in parte la vedete nella foto di copertina) non è adatta ai disabili ma c’è un accesso più semplice (e asfaltato) grazie al quale anche chi è in sedia a rotelle (o chi sta spingendo un passeggino) può accedere al Castello di Rovereto e visitare il Museo della Guerra. Attualmente il museo è chiuso per l’emergenza Covid e si spera possa riaprire dalla metà di gennaio. Tenete d’occhio il sito ufficiale per avere informazioni aggiornate. In generale posso dirvi che:
- Il museo è chiuso i lunedì non festivi e in alcuni giorni festivi (24,25, 31 dicembre e 1 gennaio).
- Si può visitare dalle 10 alle 17.30. Ultimo ingresso alle 16.
- Il biglietto costa 9€, 7€ per il ridotto. Ci sono agevolazioni per le famiglie. Trovate tutte le indicazioni sul sito ufficiale del Museo Storico Italiano della Guerra.
Per quanto riguarda il tempo di visita, molto dipende da voi: io non scenderei di certo sotto le 2 ore.
Cosa si può vedere al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto
Cosa aspettarsi dalla visita al Museo della Guerra di Rovereto? Come vi dicevo nell’introduzione, le sale di questo museo sono state risistemate e riorganizzate, in modo che la visita possa essere meno cronologica e più tematica. Io ho trovato questo “riordine” davvero ben fatto e completamente azzeccato. Il Museo è molto vasto e, nell’immaginare la vostra visita, dovete pensare a un viaggio vero e proprio attraverso tutto ciò che riguarda la storia delle guerre in Italia, da quelle di indipendenza in poi. Il focus del museo, dato il territorio in cui ci troviamo, è sulla Prima Guerra Mondiale ma l’esposizione ci porta ben prima del 1914 (il Trentino era Austria ed è entrato in guerra nel ’14) e ben dopo il 1918. Tutto il materiale esposto è ben spiegato ed è adatto a tutti i tipi di preparazione ed età. Ora, come sempre, vi racconto un po’ delle sale del museo… senza spoilerare troppo. Va detto, prima che cominci il mio racconto, che ciò che ci può vedere va oltre l’esposizione: la storia del museo, il panorama e i camminamenti esterni fanno sicuramente parte del Museo Storico Italiano della Guerra.
La storia del Castello di Rovereto
La costruzione del castello di Rovereto risale al XIV Secolo ma ciò che visitiamo ora è “la versione veneziana” dell’edificio. Rovereto ha fatto parte, come molti territorio del nord-est della penisola, della Serenissima e il castello era utilizzato come postazione militare proprio dai Veneziani. Le torri rotonde, per esempio, sono proprio simbolo del periodo veneziano. Nel 1509, il territorio di Rovereto passò all’Austria e restò asburgico fino alla fine della Grande Guerra. Il castello è sempre stato utilizzato come caserma o postazione militare perché la sua posizione è sempre stata perfetta per quel fine. Durante la Grande Guerra è stato pesantemente bombardato ma, già nel 1921, risorse come Museo della Guerra. Come spesso dico, quando visitate un museo, fate caso al contenuto ma – con la stessa attenzione – badate anche al contenitore.
Museo Storico Italiano della Guerra: le sale per le esposizioni temporanee
Non appena si entra nel Museo della Guerra di Rovereto ci si trova al cospetto di due sale dove sono contenute delle esposizioni temporanee. Le tematiche possono essere le più diverse e l’esposizione in essere quando io sono stata là riguardava la fotografia in zone di guerra. Raccontava soprattutto il lato umano della guerra. Credo sia un qualcosa di fondamentale. Come accade all’Imperial War Museum North di Manchester, quando si racconta la storia occorre sempre lasciare spazio all’umanità che scorre al fianco della storia dei grandi.
Museo Storico Italiano della Guerra: armi e divise storiche
Quando sono andata la prima volta al Museo della Guerra di Rovereto, ho visitato le sale seguendo il filo cronologico. Si partiva dal XVIII e XIX Secolo, per approdare a dopo la Prima Guerra Mondiale. Attualmente, come vi dicevo, l‘esposizione è stata riorganizzata ma resta comunque lo spazio per la digressione storica pre-guerre mondiali. Interessante, come sempre.
Museo Storico Italiano della Guerra: il Risorgimento
Il Risorgimento è un periodo storico che mi è sempre interessato molto e il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto lo racconta attraverso degli oggetti molto particolari: anche l’Italia ha avuto il suo “culto popolare” della famiglia reale. I Savoia entravano nelle case della gente con piatti commemorativi, bottiglie particolai e oggetti diversi di uso comune. Il museo ne possiede alcuni di davvero curiosi e, devo dirlo, proprio molto belli.
Museo Storico Italiano della Guerra: la Grande Guerra
Una buona porzione di attenzione all’interno del museo di Rovereto è posta, ovviamente, sulla Grande Guerra. Rovereto si trovava proprio in prima linea e il Monte Pasubio – luogo che io conosco molto bene – divideva proprio Italia e Austria, a quei tempi. Sono molte le sale che raccontano la Prima Guerra Mondiale all’interno del Museo Storico Italiano di Rovereto. Abbiate la pazienza di visitarle con calma. Una cosa che mi ha piacevolmente sorpresa della nuova esposizione è stata la volontà di ricreare anche la sensazione della trincea. Di grande impatto, per me.
Museo Storico Italiano della Guerra: la propaganda
Adesso entro in modalità “storica“: la propaganda è probabilmente, nell’arco della storia moderna e contemporanea, l’arma più potente mai usata in guerra. E in tempo di pace ancora di più. Nella nuova esposizione del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto c’è grande spazio per raccontare la propaganda e, osservando i pannelli con i messaggi “pubblicitari” e politici dei primi del ‘900, vi verranno i capelli dritti e bianchi. Credetemi. La Storia è spesso destinata a ripetersi, anche in modalità diverse ma mantenendo sempre i suoi intenti.
Museo Storico Italiano della Guerra: le scritte dei visitatori
Spesso, le ristrutturazioni restituiscono dei tesori dal valore inestimabile. In una delle torri del castello di Rovereto sono ricomparse le scritte. Sono opera di visitatori dei primi del ‘900 e mi hanno sorpresa. Da questa foto vedere qualche nome austro-ungarico benché Rovereto fosse diventata Italiana. Ci sono moltissime firme con l’indicazione della provenienza: si tratta della provincia di Pavia. Come mai tanti pavesi a Rovereto? A Riva del Garda, molto vicina a Rovereto, c’era una colonia estiva che ospitava i bimbi della zona di Pavia. Probabilmente le scritte erano “figlie” delle visite che le famiglie facevano ai figli. Prendetevi del tempo e state lì a leggere.
Museo Storico Italiano della Guerra: il panorama su Rovereto
Come dicevo, visitando un museo si bada al contenuto, al contenitore e a ciò che quel contenitore è capace di mostrarci. Quasi come fosse un compagno di viaggio che ci porta in posti che conosce solo lui. Nel caso del Museo della Guerra, il panorama su Rovereto è proprio ciò che il nostro amico ci vuole mostrare. Approfittate di ogni terrazza e dei camminamenti esterni delle torri. Una città vista dall’alto ci diventa più amica, non saprei come altro dirlo. Guardate e lasciatevi stupire.
Il Museo Storico Italiano della Guerra, per me
Datemi la Storia e mi farete felice. Sono una nerd totale e mi illumino d’immenso quando si parla di storia, linguistica (in tutte le sue sfaccettature) o di cose da studiare in generale. Mi conquista di più un verso di Eschilo che un diamante e se uno arriva a citarmi Hannah Arendt… beh, lo sposo il giorno dopo. Sono una fanciulla di quasi 43 anni fatta così e dentro il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto ero come nel paese dei balocchi. Soprattutto vista la nuova esposizione. Vi devo dire che esiste un biglietto annuale che cosa solo 12€ e che vi dà il diritto a un anno di ingressi al museo. Secondo voi non ci sto pensando? Prendetevi tre o quattro giorni per visitare Rovereto, gustarla in tutte le sue parti. Storia compresa.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
L’ho visitato un paio di anni fa: un luogo da vedere assolutamente e super consigliato per chi ama la storia! Al suo interno c’è veramente tanta roba da far impallidire chiunque. Unico neo: è una delle poche volte che ho voluto uscire quasi subito perché non riuscivo a starci dentro. Credo sia per tutti quegli sfondi neri e la forte sensazione di “vecchio e polveroso”. Un vero peccato perché una chicca!
Io lo trovai molto “polveroso” nel 2012, durante la mia prima visita. Ritornando quest’anno, ho finalmente visto un museo con un senso preciso e un percoso di visita molto interessante.