C’è un motivo che lega l’arrivo dell’autunno al fatto che nasca, dentro di me, la voglia di vedere alcuni luoghi legati alla Grande Guerra in Veneto. Anzi, i motivi sono almeno due. Il primo è che l’inizio dell’autunno – meteo permettendo – è un periodo speciale per godersi la montagna. E le Piccole Dolomiti, per esempio, sono speciali in quel momento. Il secondo motivo è più serio e storico: l’autunno mi fa pensare alla fine della Grande Guerra. Per l’Italia finiva il 4 novembre del 1918. Nel nostro paese non si celebra il Remembrance Day, come in Gran Bretagna per esempio, ma i mesi che precedono la ricorrenza di quell’armistizio restano un ottimo periodo anche per viaggiare in compagnia della storia. Non trovate? Ecco quattro luoghi che, per il mio personale modo di vedere le cose, sono perfetti per una passeggiata montana in autunno o per una gita fuori porta, anche senza scarponi.
Il fronte della Grande Guerra nell’Alto Vicentino
Piccolo spiegone storico sul fronte della Grande Guerra nell’Alto Vicentino, giusto per dare un po’ di contesto al mio racconto dei luoghi che seguiranno. L’Italia entra in guerra il 24 maggio del 1915 e la zona orientale dell’arco alpino, con relative prealpi, fu tra i primi fronti di guerra per il nostro paese. Nel 1916, l’Austria iniziò la parte più massiccia delle operazioni di guerra su Trento e fu quello il momento in cui le montagne e gli altipiani dell’Alto Vicentino divennero il vero e proprio fronte. Si trattava, a tutti gli effetti, di una prima linea che prendeva dalla Lessinia fino a oltre il massiccio del Grappa. La Strafexpedition, proprio nel 1916, fu un momento che vide il territorio del Veneto particolarmente protagonista del conflitto. Non mi voglio dilungare troppo ma ci tenevo proprio a inquadrare il momento. Il 1916 e il 1917 sono anni che hanno fortemente segnato l’Alto Vicentino e quei segni si vedono ancora oggi tra le montagne delle mie zone natali. Ho scelto questi 4 luoghi tra moltissimi che ci sono da vedere e che avrei potuto raccontarvi. L’ho fatto per “unirli” anche a altre ispirazioni che potrebbero portarvi a fare un viaggio in Veneto.
Sul fronte della Grande Guerra nell’Alto Vicentino: il Pasubio
Il massiccio del Monte Pasubio è uno di quei luoghi che mi porto nel cuore da quando sono nata e ho ricordi di aver iniziato a osservare le montagne. Ci sono salita la prima volta a 8 anni, con mio fratello Davide, seguendo la Strada degli Eroi e chiedendomi pienamente se tutti quei nomi che trovavo scolpiti sulle targhe commemorative avessero sofferto tanto. Ovviamente lo facevo con l’ingenuità di una bimba ma, crescendo, sarei tornata su quel monte a chiedermi sempre più cose. L’ho fatto soprattutto percorrendo la Strada delle 52 Gallerie, un percorso che va fatto almeno una volta nella vita, col dovuto allenamento perché il dislivello è impegnativo. Vi consiglio di contattare il Rifugio Achille Papa per sapere se i sentieri sono ancora percorribili (di solito, fino a ottobre, lo sono senza problemi ma voi chiedete). Nel caso non lo fossero o voi non foste pronti per la montagna, ripiegate sulla visita all’Ossario del Pasubio e all’annesso museo. Potrete fare un tuffo negli anni di guerra di cui vi accennavo e comprendere cosa sia stato quel luogo nel 1916 e 1917.
- Un libro da leggere: Vikton Schemfil; La Grande Guerra sul Pasubio: 1916-1918; Mursia
- Altro libro da leggere: Michele Campana; Un anno sul Pasubio, Rossato Editore
- Cosa fare se vi avanza tempo: sconfinate in Trentino per visitare il Museo Storico della Grande Guerra di Rovereto (l’altra parte del fronte, praticamente)
- Cosa mangiare quando sarete da quelle parti: la Sopressa, ovviamente.
Sul fronte della Grande Guerra nell’Alto Vicentino: Asiago e il Sacrario Militare del Leiten
Non c’è stagione sbagliata per fare un giro ad Asiago e sull’Altopiano, qualsiasi sia il motivo del vostro viaggio. L’autunno, per quel che mi riguarda, ha una marcia in più e rende la zona dei 7 Comuni ancora più bella. La Strafexpetion, di cui vi parlavo prima, si è portata dietro l’Offensiva sugli Altipiani, momento che ha pesantemente coinvolto l’Altopiano di Asiago. Sono molti i luoghi della Grande Guerra da vedere sull’Altopiano dei 7 Comuni ma, dovendo immaginare di vedervi lì solo per un paio di giorni, io vi consiglierei di andare dritti al Sacrario Militare del Leiten, uno dei simboli della memoria di guerra da quelle parti. Un altro consiglio che vi do di tutto cuore è di visitare Forte Corbin e il suo museo.
- Un libro da leggere: Storia di Tönle di Mario Rigoni Stern
- Un film da vedere: Torneranno i prati di Ermanno Olmi
- Cosa fare se vi avanza tempo: andate a Forte Belvedere a Lavarone
- Cosa mangiare quando sarete da quelle parti: il formaggio del Caseificio del Pennar
Sul fronte della Grande Guerra nell’Alto Vicentino: l’Alpe di Campogrosso e il suo anello storico
L’Anello Storico di Campogrosso è un percorso di trekking davvero adatto a tutti e molto facile da seguire. Il punto di partenza si trova vicino al Rifugio Campogrosso, nel cuore delle Piccole Dolomiti. Praticamente, ogni volta che sento nostalgia di casa, guardo la webcam del sito del rifugio, faccio un bel sospiro e vado avanti con la mia vita. Ci sono tanti motivi interessanti per percorrere l’Anello Storico di Campogrosso e uno dei principali è la possibilità di notare i ceppi di confine ancora presenti: segnavano, ai tempi della Grande Guerra, il confine con l’Impero Austro-Ungarico. Lungo l’anello potrete scoprire trincee, posti di vedetta e tante altre cose legate alla vita in trince durante la Grande Guerra. Benché, come vi dicevo, si tratti di un percorso adatto a tutti, dovete affrontare i sentieri con la giusta attenzione e, soprattutto, con scarpe adatte. Toglietevi le sneaker e mettetevi degli scarponi.
- Un libro da leggere: non ne ho, a tema storico, su questo luogo. Devo rimediare.
- Cosa fare se vi avanza tempo: godetevi il Sentiero dei Grandi Alberi lungo l’Anello delle Piccole Dolomiti
- Cosa mangiare quando sarete da quelle parti: ovviamente, gli gnocchi con la fioretta
Sul fronte della Grande Guerra nell’Alto Vicentino: il Sacrario del Monte Grappa
Tra tutti i luoghi della Grande Guerra che ho visto in Veneto, soprattutto nell’Alto Vicentino, credo che il Sacrario Militare del Monte Grappa sia il più solenne. È proprio questo l’aggettivo da usare. Come tutti i sacrari dedicati ai caduti della Grande Guerra, anche quello del Monte Grappa è stato voluto e costruito durante il Ventennio e lo si vede dal punto di vista dell’estetica e, a tratti, anche della retorica. Al di là di questo, si tratta davvero di un luogo che fa a pezzi l’anima storica di ognuno di noi. Per quel che mi riguarda, è stato il posto in cui ho compreso davvero cosa volesse dire “prima linea“. La caratteristica che rende il Sacrario del Grappa unico è il fatto di custodire i resti sia di Austriaci che di Italiani.
- Un libro da leggere: L’invasione del Grappa – novembre-dicembre 1917; H.Liche, A.Massignani, M.Maltauro, E.Acerbi, Rossato Editore
- Cosa fare se vi avanza tempo: viaggiate fino a Villa Barbaro a Maser e riempitevi gli occhi di bellezza
- Cosa mangiare quando sarete da quelle parti: il formaggio Morlacco, in tutte le sue forme.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Lascia una risposta