
Archiviato Halloween e riposti nell’armadio i vari detti come “dolcetto o scherzetto”, arriva il momento di pensare alla prossima festività. Non so quale possa essere per voi ma, stando ai meme che si vedono in rete, è tempo di scongelare Mariah Carey e Michael Bublé e iniziare a pensare al Natale. O meglio, iniziare a entrare nell’atmosfera natalizia. C’è chi si sente autorizzato a fare l’albero già ora (sia mai… per me) e chi già pensa a cosa mettere in tavola per pranzi e cenoni. Personalmente, l’unico strappo alla regola che mi concedo è il fatto di trarre ispirazione da qualche tradizione che mi ha colpito in qualche modo. Cosa faccio? Porto qualcosa di quella tradizione dentro casa mia. Allora preparo dolcetti, biscotti, metto su la cioccolata calda per tuffarci dentro non so quanti marshmallow colorati. E voi?
Paese che vai, tradizioni natalizie che trovi

Un paio d’anni fa, ho scritto un post che raccontava le tradizioni di Natale nate in Gran Bretagna e poi sparse in tutto il mondo. Qualche giorno fa, stavo ragionando su quale tradizione europea o italiana fosse approdata nel mondo grazie o a causa di una certa diffusione globale dell’atmosfera natalizia. Sinceramente non ne trovo di cosi marcatamente diffuse: pandoro e panettone stanno iniziando a a conquistare anche i palati più lontani dal nostro paese ma siamo ancora distanti dal vedere qualcosa di nostrano identificabile con un sentimento natalizio globale. Non è il caso di altre tradizioni che, complici anche film e serie tv sempre più sotto gli occhi di tutti, si sono diffuse ampliamente da noi. Lo ammetto: alcune le tralascerei tranquillamente ma ad altre ho dato, forse per caso, una possibilità. Quali sono?
Quando i Marshmallow incontrano la cioccolata calda

Ammetto un’altra cosa in questo post: ho un po’ di nostalgia del periodo invernale di circa una ventina d’anni fa, quando uscivo di casa tutta imbacuccata per andare a bere la cioccolata calda con i miei amici. Non erano pochi i chioschi, in giro, pronti a scaldare corpo e anima con una buona tazza di cioccolata fumante. Personalmente, ho sempre guarnito la cioccolata in tazza con la panna ma, l’anno scorso, ho provato qualcosa di diverso. Ero a Manchester proprio a inizio dicembre e mi sono fiondata ai Piccadilly Gardens per fare un giro a vedere il mercato. Quello dell’anno scorso era incentrato sul cibo britannico e io volevo acquistare del Cheddar degno di questo nome da portare a casa. Faceva un sacco di freddo e mi sono lasciata tentare dalla cioccolata calda. Ordino, pago, attendo che sia pronta. Ero già lì che mi dicevo “adesso quella tazza mi scalda anche le mani” quando ho notato che il venditore stava guarnendo la mia cioccolata con una pioggia di marshmallow colorati. Stava per uscirmi un “nooooooo” grande come una casa ma non ho fatto a tempo. Ve lo dico: non ho mai amato i marshmallow ma, pucciati nella cioccolata calda, hanno il loro perché. L’ho scoperto in quell’occasione e ho scoperto anche che, per gli inglesi, è una sorta di must. Ho spiegato al venditore che, in Italia, si usa la panna montanta e il suo “Seriously?” risuona ancora nelle mie orecchie. Volete sentirvi come al mercatino di Natale di Manchester restando a casa vostra? Invitate gli amici e preparate cioccolata e marshmallow.
La Dinnede made in Italy
Ecco un’altra cosa che ho adorato importare da un paese estero: la Dinnede. Che cos’è? Alcuni la definiscono Schwaben Pizza, ovvero la pizza della Svevia. La Svevia è una parte di Germania indicativamente corrispondente al Land del Baden-Württemberg. La Svevia ha tradizioni gastronomiche davvero interessanti, anche al di fuori del periodo natalizio. Sotto le feste, però, diventa il regno della Dinnede, prelibatezza che viene venduta praticamente ovunque. Si tratta di una sorta di focaccia farcita con speck, patate e panna acida. Una cosa divina, soprattutto se servita calda il giusto per non ustionarsi ma per sentire il profumo che emana non appena la sia avvicina alla bocca per morderla. Provate a prepararla… però poi chiamatemi per assaggiarla!
L’arrosto… ma con il sidro

L’arrosto è una grande classico delle cose da gustare nei periodi festivi. O durante un buon pranzo domenica. Io lo metto sempre in tavola dopo averlo preparato con un tocco un po’ celtico, diciamo. Dico celtico perché il fatto di abbinare il maiale alle mele è tanto delle isole britanniche quanto della costa nord della Spagna, dove ci sono regioni di grande tradizione celtica. I Paesi Baschi, pur vantando un origine tutta loro, mi hanno insegnato la bontà della carne di maiale abbinata al gusto della mela. Quando voglio preparare un arrosto, io non mi scanso da lì. Se dovessi definire il menù tradizionale delle feste a casa della Giovy, l’arrosto di maiale con mele e sidro è sempre in pole position. Posso tranquillamente dire di essermi portata a casa questa pietanza direttamente da non so quanti viaggi. Del resto, il viaggio serve a lasciarsi suggestionare nel modo giusto, per lasciarsi ispirare e per riportare dentro la propria casa un po’ di quel mondo esterno che, come un puzzle, forma la nostra realtà. Ed è bellissimo che sappia un po’ di marshmallow gustati a Manchester, di Schwaben Pizza oppure di mele coltivate in accordo con il vento dell’Oceano Atlantico.
Post pubblicato in collaborazione con Haribo.
La foto della Dinnede è © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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