Riva del Garda è un luogo al quale voglio sempre molto bene ed è sempre capace di regalare qualcosa di bello da fare. Vi siete mai chiesti che cosa si possa fare a Riva del Garda, magari quando il cielo minaccia pioggia? Con la pioggia o no, visitare il MAG, il museo dell’Alto Garda, è sempre una buona scelta. Il MAG è un museo ben organizzato e capace di raccontate molto del carattere dell’Alto Garda, oltre che la sua archeologia e la sua storia. La zona di Riva del Garda è una parte di Trentino che si fa sempre amare per il suo cibo, la possibilità di fare attività outdoor e una bellezza naturale senza pari. Perché non aggiungere una buona dose di cultura a tutto questo visitando un museo che merita la nostra attenzione?
Dove si trova il MAG a Riva del Garda e informazioni per visitarlo
Sicuramente, passeggiando per Riva del Garda, avrete notato in pieno centro una Rocca a pochi passi proprio dal lago. Il MAG – Museo dell’Alto Garda – si trova proprio lì. Il MAG osserva dei periodi di chiusura un po’ particolari e vi conviene sempre dare un’occhiata al sito ufficiale per capire se sia aperto. Per esempio, il museo è chiuso per il mese di novembre fino al periodo di Natale. Ovviamente è sempre aperto durante la bella stagione e nel periodo in cui ci sono i mercatini. Il biglietto di ingresso costa 5€ ma, se alloggiate in Trentino, potete chiedere al vostro hotel la Trentino Guest Card ed entrare gratuitamente. Di cosa si tratta? È una carta-vantaggi che garantisce sconti e accesso gratuiti a un sacco di luoghi e attrazioni. Basta richiederla alla struttura nella quale si alloggia. La Trentino Guest Card si attiva utilizzando l’App Mio Trentino ed è davvero molto utile. Piccola infornazione di accessibilità: la rocca è accessibile anche a chi ha difficoltà motorie o è in sedia a rotelle. Fatta eccezione per la parte della torre (dove ci sono solo le scale), la struttura ha degli ottimi ascensori.
Qualche parola sulla Rocca di Riva del Garda
Scaligeri, Asburgo, Vescovi-Principi e chissà quante altre cose potrebbe aver visto la Rocca di Riva del Garda. Come di dicevo, il MAG è ospitato all’interno di questa struttura che, a partire dal XII Secolo, si è affacciata sul Lago di Garda e ha controllato transiti e passaggi di ogni genere. La Rocca che vediamo ora è, ovviamente, il frutto della trasformazione e del passaggio di varie epoche e il suo aspetto attuale è molto più ottocentesco che medievale. La Rocca di Riva venne fondata nella prima metà del 1100 da un vescovo-principe tedesco che, al tempo, governava sul territorio dell’Alto Garda. Divenne scaligera nel 1300, entrando a far parte di quella schiera di castelli e fortificazioni volute da Cangrande per difendere il lago. Nel XVI Secolo tornò in mano degli Asburgo e rimase a loro fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando il Trentino divenne italiano. Nel XIX Secolo divenne, infatti, una caserma per l’esercito austriaco e, anche ora, ricorda proprio una simile costruzione militare. Visitando il MAG, però, si possono ammirare anche alcuni resti dell’epoca medievale. Tenete gli occhi aperti dentro le sale e, come spesso dico, ammirate il contenuto dei musei ma osservate anche il contenitore.
Cosa aspettarsi dalla visita al MAG di Riva del Garda
Come immagine per il paragrafo su cosa aspettarsi dal MAG di Riva del Garda uso uno dei “miei motivi” per andare a vedere quel museo: il diadema di bronzo ritrovato sul Lago di Ledro. Un piccolo grande capolavoro preistorico che va visto prima o poi. Miei entusiasmi a parte, dal MAG dovete aspettarvi quanto segue:
- Una pinacoteca interessante, capace di raccontare il ruolo del lago e le emozioni dei viaggiatori di ogni tempo
- Uno spazio archeologico che, per me, vale la visita al museo
- Uno spazio storico che fa correttamente da preambolo alla visita di altri luoghi in zona, come per esempio i forti del Monte Brione
A livello di tempo, contate almeno un paio d’ore. Poi, come dico sempre, tutto dipende dal vostro interesse specifico.
Visitare il MAG a Riva del Garda: la pinacoteca
La pinacoteca del MAG di Riva del Garda mette al centro il Lago e il suo ruolo come “aggregatore” di persone e destini attraverso i secoli. Il Lago di Garda divenne una parte importante di molti Grand Tour di persone famose, dopo che Goethe ne cantò la bellezza e scrisse quanto si trovò bene da quelle parti. Al di là di Goethe, il Lago di Garda – soprattutto nella zona di Riva – è sempre stato aggregatore di destini spettacolari. Penso a Thomas Mann, giusto per citare un nome. Il Lago viene raccontato attraverso dipinti e fotografie di epoche diverse ed è bellissimo osservare come fosse uguale o diverso in alcuni aspetti. Nella pinacoteca potrete trovare anche delle mostre temporanee. Nel momento della mia visita, c’era una splendida mostra sul Futurismo (e non sarei potuta essere più felice).
Visitare il MAG a Riva del Garda: la sezione archeologica
Ve lo dico subito: io non faccio testo quando si parla di sezioni archeologiche di un museo e non vedevo l’ora di entrare al MAG proprio per raggiungere la sua parte archeologica. Perché? Semplice: la zona dell’Alto Garda è stata generosa a livello di ritrovamenti. Parliamo di Alto Garda e zone circostanti. Come, per esempio, la parte del Lago di Ledro. Al di là di questo, la zona è davvero capace di raccontare molto del proprio passato lontano e lo fa con dei ritrovamenti spettacolari. Quali? Ve ne racconto un paio. Non prima però di dirvi che, dalla parte archeologica, si accede attraverso una scala alla zona in cui si parla di storia. Una parte più contenuta ma decisamente densa di cose interessanti.
Le statue stele del Garda
Le statue stele più famose d’Italia sono quelle della Lunigiana, visibili al museo all’interno del Castello di Pontremoli. Nella mia immensa ignoranza, non sapevo che fossero state ritrovate delle statue stele anche nell’Alto Garda, più precisamente nel territorio di Arco. Le statue stele sono una forma di rappresentazione artistica che ci porta indietro di oltre 5000 anni. Quelle visibili al MAG di Riva del Garda sono databili intorno al 3000 a.C. Gli archeologi si interrogano ancora alla grande sulla funzione delle statue stele. Quello che si è capito con certezza è che rappresentano uomini, donne e anche dei bimbi. Sono commemorative? Sono funebri? Chi lo sa. La cosa che sappiamo è che sorprendono. O almeno sorprendono me. Quelle del MAG di Riva del Garda sono molto belle e ce ne sono due di eccezionali: sono quelle che vedete qui sopra. Stando a quanto dicono gli archeologi: queste statue accennano anche all’abbigliamento di 5000 anni fa.
La scrittura Retica
I Reti erano un’antica popolazione che occupava il territorio delle attuali Alpi Orientali. Non a caso, una porzione delle Alpi è denominata “retica”. I Reti vissero nel territorio del Trentino dal VI Secolo a.C. circa e vennero poi conquistati dai Romani. Il contatto con l’Impero Romano fece perdere loro la lingua originaria, a favore del latino. Qualcosa di quella lingua è rimasto ed è inciso su alcune tavolette che si trovano al MAG di Riva del Garda. Personalmente, è stata una sorpresa trovarmi di fronte a un qualcosa come la scrittura retica. I protolinguisti – ovvero gli studiosi di lingue molto antiche – dicono che ci sia una vera e propria parentela tra l’Etrusco e il Retico. Chi lo sa se sia vero o no. Per me, dato il mio amore per la linguistica, è stato pazzesco trovarsi di fronte a una scrittura tanto antica. Meraviglia. Oltre ai ritrovamenti legati ai Reti, il MAG espone anche un sacco di oggetti legati al tempo Romano dell’Alto Garda. Altra spettacolare meraviglia.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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