Eh già: ci sono i musei vichinghi anche in Germania. E, sempre in Germania, ci sono i fiordi. Lo sapevate? Come vi raccontavo iniziando a parlarvi del mio viaggio nello Schleswig-Holstein, c’è un pezzo di Germania che strizza l’occhio alla vicina Scandinavia e lo fa in tutto e per tutto. Quando pensiamo ai fiordi, immaginiamo alte montagne a fare da contorno a uno stretto braccio di mare che si insinua da qualche parte ma non è sempre così. In Danimarca, così come qui a nord della Germania, i fiordi sono bassi e sempre molto profondi nel territorio. Fu proprio alla fine di un fiordo che nacque l’antica città di Hedeby – in tedesco diventata Haitabu – e lì si trova oggi un museo vichingo da visitare durante il vostro viaggio in Germania. Secondo voi, potevo perdermelo? Assolutamente no.
Consigli e informazioni per visitare il Museo Vichingo di Haitabu: dove si trova, come arrivare e altre informazioni
Il Museo Vichingo di Haitabu (in tedesco Wikinger Museum Haitabu) è una struttura molto nuova che racconta qualcosa di antico. La città di Haitabu si trova sulla sponda opposta dello Schlei, rispetto a Schleswig. Lo Schlei, per intenderci, è il fiordo che si apre proprio in questa zona della Germania, luogo geografico che ha fatto la fortuna di questa parte di Germania e che ha attirato l’attenzione vichinga. Il museo si trova nella frazione di Busdorf ed è raggiungibile anche con il trasporto pubblico, con una fermata dedicata. Il parcheggio del museo è gratuito e lì troverete già delle toilette. Consiglio: se avete problemi con le scale, usate quei bagni: il museo ha delle toilette al piano interrato ma, al momento, non c’è l’ascensore per raggiungerlo. Occorre quindi fare le scale. Dal parcheggio, si cammina 5 minuti per raggiungere il corpo centrale del museo (quello che vedete qui sopra): lì si fanno i biglietti e da lì si prosegue per circa un chilometro per raggiungere il villaggio ricostruito. Qualche informazione e consiglio per visitare il Museo Vichingo di Haitabu:
- La parte outdoor è in mezzo ai prati: tenetene conto quando sceglierete le scarpe quel giorno.
- Da quelle parti possono arrivare delle piogge improvvise, precipitazione che se ne vanno in 10 minuti: state pronti se siete all’esterno.
- Le spiegazioni sui pannelli del museo sono in tedesco e danese: scaricate l‘audioguida gratuita dal sito del museo. Così potete ascoltare le spiegazioni in inglese, nel caso non sappiate il tedesco o il danese.
- Il tempo di visita dipende dal vostro interesse nella materia: a me sono state appena sufficienti due ore per la parte museale.
- A livello di organizzazione di visita, andate prima al villaggio ricostruito e poi fermatevi a vedere l’esposizione.
- Nel museo c’è una caffetteria dove si può anche mangiare qualcosa, anche per pranzo.
- Il museo è aperto dalle 9 alle 17 in estate. Nei mesi autunnali chiude alle 16.
- Il museo è chiuso dal 01.11 al 31.3 tutti gli anni, salvo modifiche di cui per ora non sono al corrente.
- Il prezzo del biglietto è 9€.
Vi ho detto tutto? Ah no. All’interno del museo non ci sono posti per sedersi (nelle sale espositive) ma troverete degli sgabelli comodissimi da poter utilizzare dove volete. Ci si può sedere, invece, fuori nel giardino. Vi consiglio di farlo perché si gode di una pace pazzesca.
Haitabu e la storia dell’antica Hedeby Vichinga
Cosa ci facevano i Vichinghi in Germania? Semplice, quello che facevano in qualsiasi terra abbiano toccato: commerciavano ogni cosa possibile. Abbiamo l’immagine dei vichinghi (anche grazie alla serie Vikings di Michael Hirst) come razziatori senza pietà e, in parte, è vero. Le prime incursioni vichinghe fuori dalla Danimarca (stiamo parlando del VII e VIII Secolo) erano così ma poi i vichinghi capirono una cosa importante: stringere rapporti commerciali era più proficuo e portava a guadagni maggiori. Al tempo in cui i possenti uomini del nord si muovevano con drakkar e knarr, questa parte di Germania era un po’ un territorio conteso proprio tra i danesi e le popolazioni germaniche. Nel IX Secolo, Hedeby esisteva già ed era una colonia vichinga nel territorio dello Jutland Meridionale. In quel periodo, Carlo Magno riusì a mettere le mani su questo porto così fiorente e importante ma i rapporti commerciali tra vichinghi e Sacro Romano Impero continuarono. Fu nel XI Secolo che Hedeby vide il suo massimo splendore con la salita al trono di Re Harald, per gli amici Harald Bluetooth. Lui è considerato l’ultimo re vichingo di Danimarca e – ve lo ricordo – è sepolto nella cattedrale di Roskilde con tutti i monarchi danesi dall’Anno Mille in poi. Durante il regno di Harald, Hedeby era un centro commerciale importante e anche un porto in cui si costruivano le navi. Faceva gola a tanti e uno di questi tanti fu un Re Svedese che, pur di averla, la distrusse. Da quel momento in poi fu l’altra riva dello Schlei ad avere la meglio: lì, come già vi dicevo, si trovava Schleswig che, per dirla tutta, al tempo si chiama Schleivik, ovvero porto sullo Schlei. Quello che resta del passato vichingo di Hedeby è proprio racchiuso nel museo di Haitabu. Ah, come si arrivati da Hedeby a Haitabu a livello di nome della città? Ve lo spiego nelle storie di Instagram stamattina (cercatemi come giovyfh). Quello che è certo è che l’impronta vichinga e il significato storico di Hedeby sono indiscutibili: ci sono molti scritti (di popolazioni non vichinghe) che attestano il ruolo commerciale della città e ci sono delle pietre runiche che raccontano la città alla maniera vichinga. Ultima informazione storica, che mi permette di collegarmi alle serie tv Vikings: Hedeby è il regno di cui Lagertha diventa Jarl. Ovviamente questo accade solo nella serie, dove Hedeby è a poca distanza a cavallo da Kattegat. Nella “vita reale“, Kattegat è il fiordo davanti Roskilde (in Danimarca) e Hedeby è Haitabu in Germania. La loro vicinanza è un’altra invenzione di Michael Hirst, così come la loro collocazione geografica vicino alle montagne.
Cosa aspettarsi dalla visita del Museo Vichingo di Haitabu in Germania
Cosa ci si può aspettare da un museo come quello Vichingo di Haitabu? Molto ma, come già dicevo, dipende dal vostro grado di interesse nella storia vichinga. A proposito di storia vichinga, se ne siete un po’ digiuni, dovete usare l’audioguida. Il museo vichingo di Haitabu espone un tesoro incredibile che vi permetterà di conoscere meglio i vichinghi per tante di quelle caratteristiche che non vengono molto raccontate. Si parla di agricoltura, si parla della voglia di creare punti di incontro commerciale, si parla di tombe che raccontano l’incontro dei vichinghi con molti altri popoli e di oggetti che sanno raccontare quanto avessero senso estetico e quanto coltivassero il bello nelle cose. L’esposizione museale si dispone in due grandi sale: una racconta ciò che è stato trovato dagli archeologici nel villaggio e nelle tombe di Hedeby; l’altra parla dei vichinghi nel mondo. A completare il tutto c’è una terza sala in cui si trovano i resti di una drakka rivenuta nel fiordo antistante il museo. A questo si aggiunge la parte all’aperto, dove si trovano le ricostruzioni dell’antico villaggio.
Il museo vichingo di Haitabu in Germania: il villaggio
Il villaggio vichingo del museo di Haitabu è un qualcosa di ricostruito dagli archeologi in base agli scavi e ai ritrovamenti fatti in zona. Dagli Anni ’80 in poi, in questa zona, sono stati fatti vari scavi che hanno portato alla costruzione del museo e a tutto ciò che possiamo vedere al suo interno. Per completare il tutto, sono state ricostruite le case dell’antica Hedeby, secondo quello che si pensa fosse il villaggio del IX Secolo. Gli archeologi dicono che il punto in cui si trova il villaggio sia il vero punto di approdo vichingo in questa parte di Germania. Le case sono in legno con il tetto di paglia ed è sempre interessante immaginare come vivessero i vichinghi al tempo. Tra il villaggio e il museo, come vi dicevo, c’è circa un chilometro da fare a piedi.
Il museo vichingo di Haitabu in Germania: l’esposizione interna
Ci ho messo non so quanto a scegliere la foto che potesse raccontar l’esposizione interna del museo vichingo di Haitabu e, alla fine, sono arrivata a questa. L’elsa di questa spada, ritrovata in una tomba della zona, è pazzesca per bellezza. Io mi immagino solo come fosse nel suo pieno splendore. Osservare una spada come questa, racconta tanto sui vichinghi: non solo erano guerrieri eccezionali ma portavano la bellezza sempre con loro. Le tombe di Haitabu hanno custodito gioielli a non finire, per esempio. Per quanto riguarda l’esposizione del museo, essa racconta la vita quotidiana, con i ritrovamenti legati all’agricoltura. Si passa alla vita religiosa, a cavallo tra paganesimo e cristianesimo. Si arriva poi agli scambi commerciali, capaci di essere testimoni dei mille contatti che i vichinghi avevano nel mondo conosciuto fino a quel tempo. All’interno del museo sono esposte anche delle repliche di alcune pietre runiche: fermatevi lì di fronte. Sentirete una voce che vi legge le parole scritte con le rune. Io non sarei mai andata via.
Il museo vichingo di Haitabu in Germania: i vichinghi nel mondo
La sala che racconta i vichinghi nel mondo è molto moderna ed estremamente interessante. Vi troverete tutti i nomi delle città che sono state fondate o plasmate, dopo la loro fondazione, dai vichinghi. Penso a York, che si chiamava Jorvik, oppure a un luogo come Kiev, in Ucraina. I vichinghi erano conosciuti come guerrieri ma, a pari merito, erano commercianti molto abili e lì risiede la loro fortuna. A prima vista, le informazioni in questa sala potrebbero sembrarvi già sentite e ascoltate ma non è così: fermatevi a leggere e scoprirete molto di nuovo.
Il museo vichingo di Haitabu in Germania: la nave vichinga
Anche Haitabu, come Roskilde e Oslo, ha la sua nave vichinga. I resti di ciò che è stato ritrovato possono essere ammirati in una grande sala in cui si racconta molto del metodo di costruzione navale dei vichinghi. Loro la sapevano lunga anche lì La nave esposta a Haitabu è una drakka con doppio uso: commerciale e di attacco. Poteva ospitare sia persone che merci e, con tutta probabilità, faceva avanti e indietro tra lo Schlei e Kattegat. I resti storici visibili ora sono solo una parte della nave; il resto è stato ricostruito ma poco importa. Non so voi, ma io quando mi ritrovo davanti a cose così, non posso che emozionarmi ed essere felice. Il Museo Vichingo di Haitabu fa parte di un’area archeologica diventata Patrimonio UNESCO per la sua importanza storica. La visita a quei luoghi per me – visti i miei interessi – è stato un qualcosa di eccezionale che vi consiglio di tutto cuore.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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