
La letteratura spagnola è piena zeppa di personaggi capaci di ispirare chissà quanti viaggi on the road in Spagna. C’è tutta una sezione di libri pronti a saltare dentro al mio zaino qui nello studio dove di solito scrivo e uno dei personaggi che più sta solleticando l’ispirazione per un nuovo viaggio iberico è El Cid Campeador. Conoscete la sua storia e sapete quali potrebbero essere i luoghi da visitare nel suo nome?
Chi era El Cid
Per ritrovare la storia de El Cid Campeador dobbiamo tornare con la mente alla Spagna del XI Secolo, momento storico che vide la pubblicazione di un poema dedicato a Rodrigo Diaz de Vivar, detto El Cid Campeador. La vita di El Cid è avvolta da molte leggende e racconti epici. Era un abile guerriero e un comandante militare straordinario. Durante la Reconquista, El Cid dimostrò la sua abilità nel combattimento e nella leadership. Senza perdermi troppo negli spiegoni storici, El Cid servì inizialmente i re di Castiglia, ma fu esiliato nel 1081 a causa di un conflitto con Alfonso VI, il sovrano di Castiglia e León. Durante il suo esilio, El Cid raccolse un esercito di fedeli seguaci e intraprese campagne militari indipendenti per sostenersi. La figura di El Cid ha ispirato numerosi racconti, canzoni e opere letterarie. La sua storia è stata tramandata attraverso il tempo principalmente tramite il “Cantar de Mio Cid”, un poema epico scritto nel XII secolo.
Quali sono i luoghi del Cid in Spagna
I luoghi legati alla figura de El Cid sono davvero molti e, nel seguirli, potreste davvero disegnare un itinerario di viaggio in Spagna che vi porti dal Nord fino a Valencia e al suo mare. In effetti, esiste un vero e proprio Camino del Cid, percorso che disegna quasi 2000 km sulla mappa della Spagna. Per ora, io ne ho affrontato solo delle brevi tappe, tra un viaggio e l’altro, quasi come fossero dei punti da segnare proprio sulla mia mappa spagnola. Uno dei miei sogni? Seguire tutto il percorso. Non dico a piedi ma anche come ispirazione on the road per scoprire la Spagna sotto la luce di una figura tradizionale e culturale ma non proprio così conosciuta nella mente dei viaggiatori italiani. In 2000 km le tappe possono essere tantissime. Ve ne racconto alcune (quelle che vedete qui sopra sulla cartina), seguendo un itinerario che va da nord a sud. A livello di trasporti, meglio avere un’auto, anche a noleggio. Per quanto riguarda gli aerei, potete considerare l’andata su Madrid e il ritorno partendo da Valencia.
Burgos: una prova per l’immaginazione di tutti

Burgos è una di quelle città spagnole che poco immaginavo, prima di arrivarci. Soprattutto, non immaginavo la maestosità della sua cattedrale. Burgos, giusto per essere precisi, è si trova nella Comunità Autonoma di Castilla e Leon e io ci andai in inverno, in uno di quei giorni in cui il cielo minaccia neve e, dato che sei in Spagna, cosa fai? Mangi churros pucciati nella cioccolata. Al di là di questo, Burgos sorprende o, per lo meno, ha sorpreso davvero me. La storia stessa della città è fondamentalmente legata alla storia della monarchia spagnola, fin dai tempi più antichi. Vivar, il luogo di nascita de El Cid è poco distante. Che cosa posso dirvi di vedere a Burgos? Cercate di esplorarne il centro storico immaginandolo ai tempi de El Cid. Perché vi dico questo? Perché ciò che è più evidente nel centro città – la cattedrale – non aveva di certo quella forma ai tempi del grande condottiero. Per me è stato una sorta di “esercizio di stile”: mi sono seduta vicino alla cattedrale (impossibile raccoglierla tutta in uno sguardo ma vale la pena di starle vicino) e ho provato a immaginare quello spazio con una chiesa più antica e sicuramente più piccola. Burgos vanta anche altri luoghi di interesse storico, come il Monastero di Santa María la Real de Las Huelgas. Questo monastero medievale, fondato nel XII secolo, è noto per la sua architettura moresca e per essere stato la residenza delle regine di Castiglia. E per quanto riguarda il gusto? Burgos non si tira di certo indietro. Da quelle parti i carnivori potranno deliziarsi con El Cordero Asado (agnello) e per tutti c’è El Queso de Burgos: si tratta di un formaggio ma – fatto divertente – io l’ho sempre trovato fatto di marzapane, a mo’ di forma celebrativa di una bontà locale. Chissà se piacevano a El Cid? Io sono convinta di sì.
Gormaz: un castello che domina la Valle del Duero

Altro fiume interessante in Spagna è il Duero e mi sa che prima o poi ve ne parlerò. Gormaz è un piccolissimo paese dominato da quella che fu una importante Alcazar, ovvero una fortezza costruita dagli arabi. Non appena vedrete quello che oggi si chiama Castillo de Gormaz, vi saranno ben note le finalità di quella fortezza, luogo che fu assaltato da El Cid, almeno secondo quanto riporta il poema del XII Secolo dedicato al grande condottiero. Che sia vero? Io, sinceramente, non me lo sono chiesta: ho solo lasciato che, nuovamente, la mia immaginazione lavorasse e portasse dentro la mia mente – come in una sorta di realtà aumentata creata da me – la scena dell’arrivo de El Cid. Nulla di più epico e di più bello. Come se questo non bastasse a solleticare la mia anima di viaggiatrice amante della storia, sappiate che a Gormaz c’è anche un ponte romano che vale la pena di vedere.
Saragozza: un luogo di cui non ne avrei mai abbastanza

Detto tra noi, Saragozza non fa parte delle tappe ufficiali del Camino del Cid ma ha fatto parte del mio viaggio in Spagna… anzi, di alcuni miei viaggi in Spagna. Io non ne avrei mai abbastanza di Saragozza e non so il perché. Mi toccherà tornare da quelle parti per scoprirlo. La città è speciale per via della sua architettura moresca. L’influenza della presenza araba è totale nel centro storico della città e lì, esattamente come accade in città piene di storia come Cordoba, si può vedere cosa sia stato il mescolarsi delle diverse culture che hanno plasmato la storia della Spagna nel corso dei secoli. Uno dei palazzi da vedere, almeno secondo me, è Aljafería, una costruzione fortificata risalente all’epoca moresca. Questo edificio storico è un vero e proprio tesoro architettonico, con cortili adornati, decorazioni in stile mudéjar e stanze riccamente arredate. Oggi l’Aljafería ospita le Cortes de Aragón, il parlamento regionale dell’Aragona, ed è aperto al pubblico per le visite.
Teruel: due leggende per una città da esplorare

Avete mai sentito parlare di Teruel? È una delle tappe del Camino del Cid ed è un altro di quei luoghi che non avrei mai conosciuto se non mi fossi appassionata alla storia del grande condottiero del passato. Teruel, priorio come Saragozza, fa parte della regione dell’Aragona ed è molto comoda, come tappa per un itinerario di viaggio in Spagna, perché permette proprio una tappa intermedia tra le città del nord e quelle del sud del paese. Una delle caratteristiche distintive di Teruel è l’architettura mudéjar, che combina elementi cristiani e moreschi. Questo stile è evidente in molti dei suoi edifici storici, come la Cattedrale di Santa Maria, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Questo magnifico esempio di architettura gotica-mudéjar presenta torri slanciate, elaborati dettagli decorativi e una facciata impressionante. L’interno della cattedrale è altrettanto affascinante. Io, nei molti viaggi in Spagna, sono sempre stata impressionata positivamente dalle cattedrali, in generale. Si parla spesso delle grandi cattedrali medievali di alcuni paesi europei e raramente si citano quelle spagnole: è un peccato perché sono un qualcosa da “wow effect” assicurato. Visitare Teruel lo insegna bene. Per quanto riguarda il legame con El Cid, fu proprio da qui che partì la campagna per la conquista di Valencia… ed è proprio lì che andremo a terminare il viaggio. Prima di ripartire da qui, ho bisogno di parlarvi della seconda leggenda – dopo El Cid – legata a Teruel: quella de los amantes de Teruel. Storia molto classica: due giovani si amano ma sono ostacolati nel vivere il loro amore. Nella Chiesa di San Pedro c’è la loro tomba, nella quale giacciono insieme, per l’eternità.
Valencia: cosa posso dirvi ancora?

Di Valencia vi ho già parlato. Sicché vi racconterò una storia legata alla fine di quel mio viaggio in Spagna per iniziare a conoscere le terre de El Cid. Arrivai i Valencia in un giorno caldo. Ve l’ho detto: queste tappe non sono state parte dello stesso viaggio. A Burgos faceva freddo. A Valencia era molto caldo. Io mi ricordo l’arrivo in città e la decisione di puntare al mare. La mia personale conquista della città avvenne con un tuffo in mare, quasi liberatorio, di quelli che ti rinfrescano e che ti rimettono al mondo dopo aver guidato per tanto tempo. Mi è servito giusto il tempo di mettermi il costume. Mentre ero in acqua mi sono chiesta se El Cid nuotasse in mare. Probabilmente, date le usanze dell’epoca, no. A me, però, piace immaginarlo lanciato verso il blu del Mediterraneo, dopo tante battaglie e dopo tante controversie, pronto a lasciare l’armatura e godersi il meritato riposo, successo con tanto di fama eterna. Non è un’immagine bellissima secondo voi?
Post pubblicato in collaborazione con l’Ente del Turismo Spagnolo
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