
Avete presente il Karma? Io ogni tanto sono fatalista e credo sia ora di pensare di tornare a Valencia. In un mondo o nell’altro, questa città spagnola si infila nella mia via di giorno in giorno e io credo mi stia chiamando. Situata sulla costa orientale della Spagna, Valencia è una delle città più coinvolgengi della Pensola Iberica. Con una storia millenaria, una ricca cultura e una combinazione unica di antico e moderno, Valencia è uno di quei posti capaci di lasciare il segno nel cuore dei viaggiatori. Negli ultimi anni, al contrario, si è impegnata e si sta impegnando per lasciare sempre meno la sua impronta sul mondo e sta facendo molto per diventare una destinazione green, senza ovviamente perdere un briciolo del suo fascino.

Un po’ di storia di Valencia
Questo non sarebbe un mio post se non iniziassi con un piccolo spiegone storico sulla città. La storia di Valencia è affascinante e affonda le sue radici nell’epoca romana. La città è stata successivamente dominata dai Visigoti e dagli Arabi, che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla sua architettura e sulla sua cultura. Uno dei punti di riferimento più distintivi di Valencia è il suo centro storico, conosciuto come El Carmen. Questo labirinto di strade strette e piene di fascino è un luogo ideale per perdersi tra antichi edifici, chiese secolari e cortili nascosti. Un must visitare è sicuramente la Cattedrale di Valencia, che ospita quello che si pensa essere il Santo Graal, la coppa usata da Gesù durante l’Ultima Cena.

Quando la sostenibilità inizia dalla tradizione
Una delle prime cose che saltano alla mente quando si pensa a Valencia è la pietanza – diventata ormai sinonimo di Spagna così come la Pizza lo è per l’Italia – che vede il suo luogo di origine proprio qui: la Paella Valenciana. Di per sé, la cucina iberica è piena di versioni locali di questo piatto, con le dovute differenze, ma possiamo pensare proprio a Valencia come la patria della paella. Io, personalmente, non ne vado super matta ma, se c’è un posto dove cedo al gusto della paella, quello è proprio Valencia. La città spagnola è stata scelta come Capitale Green Europea per il 2024 e questo mette la sostenibilità ancora più al centro delle proposte che la città fa verso chi la visita o chi la gusta. Uno degli impegni di molti ristoratori locali è di utilizzare solo ingredienti a km0 per dare vita proprio alla paella simbolo della città. Al di là di questo, Valencia vanta una “dispensa” sostenibile a cielo aperto che si chiama Huerta. Ne avete mai sentito parlare?

La Huerta Valenciana: ispirazione e modello di sostenibilità
Huerta è la parola spagnola per Orto. In Valenciano si dice Horta e assomiglia ancora di più all’italiano. Mi piace il concetto che sia femminile. In molte lingue, ciò che dalla terra genera qualcosa è sempre femminile. La Huerta è proprio un territorio, attorno alla città, fatto di coltivazioni e orti di ogni genere. Questo spazio verde e fertile rifornisce la città di frutta e verdura, oltre a mantenere la campagna fertile e attiva, preservando il suo ruolo. La zona della Huerta si può visitare, arrivando qui con i mezzi pubblici direttamente dal centro di Valencia. Fateci un giro e vi stupirete di come città e natura possano dialogare.
Aiutare il turismo a essere green: emissioni zero e uso dei mezzi pubblici
Sono molte le scelte che un viaggiatore può fare per rendere green un viaggio e a Valencia è più facile che mai. Tra gli obiettivi che la città si è data è quella di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2025 (ovvero entro “domani”, nei termini di storia del pianeta). Questo passa attraverso scelte come la Huerta, di cui vi parlavo prima, ma anche attraverso l’incentivo dell’uso dei mezzi pubblici, da parte di chi vive in città e da parte di chi la città la scopre. Ci sono luoghi nel mondo il cui impatto turistico è maggiore di quello dei residenti e chi ama viaggiare non può non considerarlo. Tra metro, bus (di cui moltissimi ormai elettrici) e la possibilità di noleggiare biciclette per spostarsi, Valencia è una città dove la sostenibilità è viva anche nei trasporti. Pensateci bene quando viaggiate e scegliete il trasporto pubblico dove potete farlo. La linea 5 e la linea 6 della metro di Valencia possono essere delle ottime compagne di viaggio per portarvi dal centro storico alla spiaggia.

Por fin… a la playa
Ed è proprio in spiaggia che volevo arrivare. Il monumento più celebre di Valencia è la Città delle Arti e delle Scienze. Questo complesso architettonico ultramoderno è stato progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava ed è diventato uno dei simboli più riconoscibili della città. La Città delle Arti e delle Scienze comprende diversi edifici straordinari, tra cui l’Opera House, l’Emisfero e il Museo delle Scienze Principe Felipe. Non si può parlare di questo pezzo di Valencia senza citare l’Oceanografico, ovvero il parco oceanografico più grande d’Europa, un museo aperto dal 2003 e davvero impressionate per molte cose: dalla sua splendida architettura fino ad arrivare a tutte le specie di flora e fauna che custodisce. Ma, personalmente è il mare la motivazione che mi porta lì, soprattutto alla spiaggia più famosa della città: la Playa de la Malvarrosa, che si estende per quasi due chilometri lungo la costa mediterranea. Con la sua sabbia dorata e le acque cristalline, questa spiaggia è un’oasi di relax, soprattutto dopo una giornata passata a zonzo per il centro storico di Valencia. Io amo fare il bagno dopo una giornata di scoperta di una città. Il clima di Valencia permette tutti praticamente in gran parte dei mesi dell’anno. Come se questo non bastasse, sulla spiaggia di trovano alcuni dei miei chioschi di pesce preferiti, di quelli di cui non ricordi il nome ma ricordi perfettamente il gusto e il senso di accoglienza. Questa è Valencia per me.
Post pubblicato in collaborazione con l’Ente del Turismo Spagnolo
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