
Sto pensando a tante cose in questi giorni. Sarà il mio compleanno che si avvicina e saranno anche i tanti cambiamenti vissuti negli ultimi mesi. Quando mi immagino i pensieri, li vedo sempre come delle nuvole: vengono, vanno, cambiano forma, a volte portano tempesta e a volta assumono forme strane, tipo di coniglio, di volte di maiale e così via. Sto pensando che le feste tra 2022 e 2023 sono volate via. Sto pensando che, per la prima volta dal 2020 io ho avuto il coraggio di fare un’assicurazione di viaggio annuale, anziché pezzo per pezzo, partenza per partenza. Sto pensando che i pensieri (ridondanza, lo so), come le nuvole, vengono, vanno, cambiano forma e arrivano ad assomigliare a dei coniglietti volanti. Rosa, però.
La notte stellata sopra di me…

Brava, Giovy… inizi proprio il 2023 con un post pieno di parole assurde che si susseguono e hanno senso solo dentro la tua testa. Sono notti che non dormo o che dormo male e credo che questo si riversi sui miei pensieri, sul loro esserci sempre, sul loro essere un vortice e, lì in mezzo, ci sono io. Ho capito una cosa: non occorre essere in chissà che stato emotivo per avere pensieri. I pensieri ci sono e bisognerebbe battere loro le mani ogni volta che li si sentono in testa perché siamo noi. È la nostra voce interiore che ci parla e non c’è da sembrare matti. Quando ero piccola – ero all’asilo ma lo ricordo alla perfezione – stavo giocando con i miei amici e avevo addosso una gonna rosa da principessa. Manco a dirlo, secondo me, stavo facendo la Principessa Aurora di Starzinger. Ricordo la scena ma non tutta la dinamica: la maestra prese da parte uno dei miei amici e lo mise seduto a pensare. Adesso stai lì e pensa, gli disse. Io lo guardai quasi sorridendo, perché essere messi in un posto a pensare è quasi un premio, non di certo una punizione.
Come la panna…

Ogni tanto, quando sono nel mio studio a lavorare come ora, guardo in alto, verso il soffitto. Il soffitto è bianco ma so che, prima o poi, non sarà più così. Se fossi capace, vi disegnerei La Notte Stellata di Van Gogh. Un turbinio di colori e tanto blu, con le stelle pronte a farmi luce anche se sono solo disegnate. In mezzo a quel turbinio, io ci metterei qualche nuvoletta di mia invenzione a voler indicare la presenza dei miei pensieri. Sarebbe bellissimo guardare in alto e trovarli là a guardarmi, quasi come volessi scambiare uno sguardo con la loro potenza. Sono giorni che mi sento stanca e che sogno una piscina calda o l’acqua dell’oceano pronte ad accogliermi. Sono giorni che poggio la testa sul cuscino e vorrei qualcosa capace di darmi oblio e portarmi via. Per ora ci sta provando l’olio di lavanda ma già so che il vento di terre lontane sarà una panacea per la mia testa. Lo sarà il ritrovarmi di nuovo dentro la parte di figlia, sorridere a mio padre, litigare perché tiene il volume della televisione troppo alta. Sto pensando che questo è il primo gennaio che torno sulla mia isola (lo dico ancora piano per scaramanzia) dal 2020. Sono passati tre anni ed è davvero cambiato tutto in me. Ma sono sempre io. Per davvero. Ve lo giuro. Vogliatemi bene anche in un martedì di pensieri così confusi, morbidi, dal sapore di panna. Come le nuvole.
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