A dire il vero si chiama Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci perché è un luogo in cui si trova davvero tanta archeologia e immensa natura. E io, tanto per dire, non lo conoscevo fino a marzo del 2022. Shame on me. Avevo sentito tanto parlare di Vulci e della sua storia ma non mi ero mai chiesta come fosse quel luogo. L’occasione per conoscerlo è stato il mio viaggio primaverile in Tuscia, parte settentrionale del Lazio che corrisponde più o meno con la provincia di Viterbo. Vulci è a pochissima distanza dal mare e merita un viaggio da quelle parti. Come ci organizza per visitare il Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci? Ve ne parlo oggi.
Dove si trova Vulci e come organizzarsi per visitare il parco archeologico
Della serie… io vago per l’Italia senza sapere dove io stia andando. Questa frase potrebbe essere scritta a caratteri cubitali sulla mia auto. Perché io ho questo problema – che poi non è un problema – con la distanza. Intorno ai 150 km dal punto di partenza, per me, è tutto vicino. E lo era anche quel primo giorno intero in Tuscia quando sono partita dalla zona di Carbognano e ho guidato tranquilla fino ad arrivare quasi in Toscana e a 10 km dal mare. Vulci si trova proprio lì, in quella che viene chiamata la Maremma Laziale. Il fatto è che io, quel giorno, avevo una voglia matta di lanciarmi dritta dentro la storia della Tuscia e così ho fatto. Manco a dirlo, per raggiungere Vulci è meglio che usiate l’auto. Tutta la zona intorno a Vulci è un’enorme area archeologica e l’auto vi aiuterà proprio a spostarvi di sito in sito. Ve ne parlerò per bene, ma io quel giorno ho seguito proprio un bell’itinerario per scoprire la Tuscia.
Cosa aspettarsi dalla visita al Parco Archeologico di Vulci (e un piccolo spiegone storico)
Vulci. Vi dice nulla questo nome? Assieme a Tarquinia, era una delle città etrusche di cui parlava il mio sussidiario alle elementari. Quella zona d’Italia era troppo distante per una gita scolastica in giornata dal Veneto e così ci sono dovuta andare da adulta. Vulci fu una delle città-stato etrusche più importanti dell’antichità. Si parla di insediamenti, da quelle parti, fin dall’Età del Ferro. Nel V Secolo a.C. Vulci era già una città importante, in cui il commercio prosperava alla grande. Lo testimoniano i ritrovamenti di quella zona. Nel 280 a.C. arrivarono i Romani e la città restò davvero importante fino a circa l’VIII Secolo d.C. Poi, col Medioevo e con le invasioni barbariche, iniziò il declino. Se decidete di visitare l’Area Archeologica e Naturalistica di Vulci, dovete aspettarvi di camminare un po’: ad attendervi ci saranno i resti di ben due civiltà immense ad attendervi, con tutti i segni del tempo che si possono immaginare ma con una bellezza strepitosa. Vulci è sicuramente un posto per grandi appassionati di storia, di qualsiasi età. È un luogo dove immaginare e dove ripensare al passato. Come vi dicevo, l’area archeologica è inserita in un parco naturalistico: il bello di questo posto è proprio anche la Natura. Vi ritroverete a camminare tra rovine archeologiche ma anche vicino ad alberi spettacolari. La zona visitabile si compone di:
- Castello dell’Abbadia con annesso museo
- Ponte del Diavolo, vicino al castello
- Area archeologica vera e propria
- Necropoli sparse in giro per la zona circostante
Per entrare nell’area archeologica si paga un biglietto che costa 10€. Sono previste delle riduzioni. In zona c’è un parcheggio gratuito molto grande.
Cosa vedere a Vulci: tra Etruschi e Romani
Castello, museo e ponte del Diavolo vanno tenuti per ultimi, almeno per me. La prima vera meraviglia di Vulci si ha nei resti delle mura romane che fanno da contorno proprio alla strada che conduce all’ingresso dell’area archeologica. Io non so perché subisco il fascino delle mura romane, anche diroccate, ma mi attirano come poche altre cose al mondo. La cosa particolare di quella zona è che, camminando in aperta campagna sui percorsi indicati appositamente per scoprire l’area, si possono notare un sacco di porzioni di mura. Ciò che vediamo a Vulci ora, fatta eccezione per le necropoli, è molto più romano che etrusco e c’è da farsi brillare gli occhi quando si pensa che quella era una città di più di 2000 anni fa.
Cosa vedere a Vulci: l’antica città

Ammetto un altro pezzo della mia ignoranza: sugli Etruschi sapevo ben poco e la Tuscia è corsa in mio aiuto. Ciò che più di tutto mi ha attirata a Vulci è stata la Romanitas che è saltata fuori dagli scavi. E che ancora salta fuori. Quando sono stata a Vulci (era un lunedì mattina di marzo), la parte centrale della città romana era in pieno scavo. Questa foto è di Wikipedia perché, quando mi sono avvicinata, ho notato gli archeologi al lavoro. Ho chiesto se potessi passare di lì e mi è stato detto di sì a patto che non facessi foto. Io ci tenevo un sacco a vedere quel muro romano che vedete a destra della foto. Così come volevo ammirare tutta la struttura della città. Quel giorno ero l’unica persona all’interno dell’Area Archeologica e mi hanno lasciata passare. Altrimenti mi sarei messa a piangere. Non vi mostro più elementi dell’area archeologica perché non voglio togliervi il piacere della scoperta. Assieme a Sutri e Falerii Novi, Vulci è stata pura sorpresa per i miei occhi e per la mia mente. Uno di quei luoghi, per me, di cui si parla davvero troppo poco.
Cosa vedere a Vulci: la Natura (e un laghetto molto conosciuto)
L’area archeologica di Vulci è tutta contornata da una natura del tutto speciale. Sarà stato il fatto che, quel giorno, gironzolavo da sola ma mi ha davvero sorpresa. La quantità di alberi in certe parti dell’area è pazzesca: sembra di stare all’interno di boschi molto fitti. Vi dirò di più: in realtà non ero da sola ma c’erano i cinghiali. A un certo punto della mia visita, ho notato un sacco di impronte per terra e quindi mi sono messa a camminare battendo forte i piedi e canticchiando, nella speranza di non trovarmi davanti una mamma con i piccoli. Non abbiate paura, però. Chiedete bene le condizioni dell’area all’ingresso, prima di acquistare il biglietto. In quel momento vi verranno spiegati anche i percorsi da seguire. Tutti i percorsi portano a questo laghetto che è un po’ una superstar: l’avrete sicuramente visto in qualche film, da Non ci resta che piangere a Tre uomini e una gamba (sì, la scena del nuoto sincronizzato è stata girata qui).
Mangiare e bere nell’Area Archeologica di Vulci
Si può mangiare e bere dentro l’area archeologica di Vulci? Certamente. Sia che vi portiate da mangiare al sacco sia che vogliate sedervi e mettere le gambe sotto a un tavolo. Il mio pranzo quel giorno a Vulci è stato un po’ una via di mezzo: un ottimo panino con prosciutto, seduta al tavolo di uno dei punti di ristoro. All’interno dell’area ci sono un paio di ristoranti e bar. Altrimenti, è pieno di aree picnic. Se volete, portatevi da mangiare. Per quanto riguarda il bere, io ho trovato delle fontanelle di acqua potabile e avevo con me la borraccia. Warning nel caso viaggiate in estate: farà davvero caldo ma, per fortuna, ci saranno gli alberi ad aiutarvi. Così come i tavoli sotto gli ombrelloni dei punti di ristoro. Vulci è proprio un luogo da vedere e dove stare per un giorno interno.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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