Ci sono tanti modi per conoscere una città. Mettiamo il caso che siate in viaggio in Irlanda, magari in Irlanda del Nord e, già che ci siamo facciamo che siete intenti a scoprire Belfast. Perché non fare un bel food tour della città? Lo ammetto: quando sono tornata a Belfast nel 2018, mi ero già fatta un’idea delle tante bontà presenti in città a non avevo mai abbinato la gastronomia alla storia della città. Ho potuto colmare questo mio pezzo d’ignoranza a novembre, rimettendo piedi a Belfast e partecipando a ben 4 ore di food tour in città con Taste and Tour. Come organizzarsi per farsi guidare da loro attraverso le bontà di Belfast?
Come prenotare un food tour di Belfast
Premessa: io ero a Belfast in collaborazione con l’Ente del Turismo Irlandese ma l’esperienza che ho vissuto è esattamente la stessa che tutti noi possiamo prenotare con Taste & Tour. Infatti, in giro con me c’erano persone che avevano deciso di fare un giro a Belfast e godersi le bontà in città. Personalmente, ho apprezzato molto il tour perché, per davvero, mi ha spalancato gli occhi su una certa scena gastronomica di Belfast che solo immaginavo. E, soprattutto, mi ha fatto scoprire il Champ… ma vi spiego dopo. Partiamo proprio dalle informazione fondamentali: come partecipare a un food tour a Belfast?
- Immagino esista più di una compagna che offre tour: io ho partecipato al Belfast Food Tour d Taste & Tour
- Il tour dura 4 ore e ci si sposta a piedi, con qualsiasi tempo
- Le distanze non sono immense ma le 4 ore sono davvero dense
- Il tour costa 65£ a persona: questo prezzo comprende il lavoro della guida e anche tutto ciò che mangerete e berrete
- Il tour è in lingua inglese
Vi serviranno delle scarpe con cui camminate bene, magari comode, e tutto ciò che vi portate dietro di solito per affrontare una giornata in viaggio. Portate con voi la fame, quella sì. Se decidete di voler scoprire Belfast con un food tour, organizzatevi per tempo e acquistate online il vostro tour. Non improvvisate. Dato il fatto che si entra anche in un paio di pub e in un locale in cui si servono alcolici, se viaggiate con bimbi o con ragazzi minorenni, chiedete se va bene prima di prenotare. Effettivamente è un’informazione che mi è sfuggita quel giorno.
Belfast e il cibo: cosa aspettarsi da un food tour per scoprire la città
Questo tour è adatto a qualsiasi viaggiatore curioso, anche a chi dice “tanto lì si mangia male a prescindere“. Non è vero: provate e ricredetevi. I tempi in cui Irlanda e Gran Bretagna erano pronte a servire cose non proprio ottime sono finiti. L’Irlanda, visto che stiamo parlando di un viaggio a Belfast, vanta prodotti IGP di prim’ordine e ricette che vale la pena di assaggiare. Certo, se andate in cerca della carbonara da quelle parti, ve la state proprio cercando. A ogni luogo corrisponde un modo di mangiare e c’è un perché storico, geografico e sociale. Il food tour di Belfast con Taste & Tour serve proprio per entrare nella storia di un’isola – l’Irlanda, per l’appunto – che ha davvero tanto da dire, anche a tavola. Aspettatevi di scarpinare tanto, di sedervi il giusto e di gustare cose buone: alla fine del tour forse vi resterà un briciolo di fame ma avrete tutti gli strumenti per capire dove andare a mangiare e, soprattutto, cosa scegliere. Quello che sto per raccontarvi è una sorta di “puzzle” del food tour: non c’è tutto e non sto nemmeno descrivendo l’itinerario. Sono alcuni input per farvi venir voglia di assaggiare Belfast a morsi. Semplicemente.
La colazione dei campioni: il Belfast Bap
Il Food Tour di Belfast con Taste and Tour parte da un luogo speciale: il St.George’s Market. Io ci ero già stata anni fa e ci sono tornata molto volentieri. Un viaggiatore goloso potrebbe passare lì dentro un sacco di ore. Non tanto per la grandezza ma per le cose da assaggiare: colazione, pranzo e merenda sono totalmente fattibili lì dentro. Il food tour di Belfast parte proprio dal pasto più importante della giornata: la colazione. Belfast è una città la cui storia è fortemente legata al porto. Molti erano i lavoratori portuali che non navigavano nell’oro ma che avevano bisogno di sostanza nella pancia, per poter lavorare in cantiere. Bap è una parola che si usa spesso per descrivere un tipo di pane un po’ bombato, tondo. Tipo le rosette o il pane per gli hamburger. Il Belfast Bap è un pane particolare, nato da un idea di un certo Signor Bernard Hughes, che lo inventò durante il periodo della Grande Carestia. Cosa fece? Prese l’impasto di un normale Bap e lo rinforzò con delle farine più forti. Rese il pane più nutriente e, per questo, veniva usato come base per la colazione. Ancora oggi, al mercato di St.George, c’è uno stand che farcisce Belfast Bap come se non ci fosse un domani. Non è che dentro ci si metta una fetta di formaggio o di prosciutto… ci va la colazione: salsicce, patate, bacon, uovo e così via. L’invenzione del Belfast Bap permise a tanta gente di mangiare in modo consistente (probabilmente l’unico pasto della giornata) senza spendere troppo.
Deli e delizie: pane, salmone e burro
Uno dei luoghi in cui fa tappa il food tour di Belfast è Sawer’s, in College Street. Questo negozio è un “deli“, ovvero uno di quei luoghi che potremmo paragonare alle nostre gastronomie di qualità. Si tratta di un luogo nato da una storia di immigrazione un sacco di tempo fa e dove è possibile gustare del buonissimo pane nero irlandese, con tanto di burro salato e salmone. Una delizia per cui vale la pena fare il viaggio. Vi dirò di più: Sawer’s ha anche dei tavoli ai quali ci si può sedere per degustare o anche per pranzare. Personalmente, sarà una delle mie tappe nel caso (leggete: quando) tornerò in città.
Patate e mele: Champ & Sidro
Dunque. non chiamatelo puré. Con tutto rispetto per il puré. Prima accennavo alle IGP dell’Irlanda e le patate della zona di Cork, per esempio, sono particolarmente pregiate. Le patate sono storicamente alla base dell’alimentazione in Irlanda. La Great Famine (la grande carestia) è stata causata dai raccolti di patate andati a male. Fu una delle cause che spinse gli Irlandesi a emigrare in massa, come raccontato a EPIC a Dublino. Gli Irlandesi non accompagno molti piatti con mashed potatoes (puré) ma con il Champ. Che cos’è? L’evoluzione del puré. Al suo interno c’è molto più burro e ci sono i cipollotti tagliati a rondelle. In quei giorni in giro per l’Irlanda del Nord, per me esisteva solo il Champ. Tornando a parlare di IGP, la zona di Armagh è famosa per le mele. E lo sanno bene i produttori di sidro che, da quelle parti, fanno qualcosa di grandioso. Assaggiate il sidro irlandese, magari proprio in abbinamento al Champ.
Latte i suoi derivati: il formaggio irlandese
C’è una domanda che mi sono spesso fatta a riguardo della gastronomia delle isole britanniche, in generale: come mai, con tante pecore, non si fa il formaggio di pecora? Avevo in mente una possibile risposta ma, per chiarire ogni dubbio e illuminare la mia ignoranza, ho chiesto alla guida. Una tappa del Food Tour di Belfast porta dritti in un negozio di formaggio, dove le cose buone da assaggiare sarebbero infinite. Il fato è questo: il latte di pecora rende davvero poco in fase casearia. Ce ne vuole tantissimo per produrre poche forme e, spesso, non è economicamente sostenibile. Ma le cose stanno iniziando a cambiare e anche gli irlandesi iniziato a produrre formaggio di pecora. Oltre a una vastità di formaggi di latte vaccino che vale davvero la pena di assaggiare.
Non solo stout: la birra di Belfast
Di non sola Stout vive l’Irlanda e ve ne ho già parlato raccontandovi della Walled City Brewery di Derry. Belfast ha addirittura una zona chiamata Brewery Quarter nel suo centro, zona in cui si produceva birra fin dal XIX Secolo e anche prima. Il food tour della città passa proprio di lì per una tappa dove si assaggia una buonissima Pie (di carne: se avete esigenze alimentari particolari, chiedete in fase di prenotazione. Sono previste anche opzioni vegetariane) in abbinamento a tre birre prodotte localmente. Quel birrificio mi ha preso il cuore, oltre ad aver conquistato le mie papille gustative.
Per finire in bellezza: a Free Donegal, for me… please
Un food tour che si rispetti deve far assaggiare anche un buon cocktail. C’è un cocktail che caratterizza l’Irlanda? A molti verrà in mente l’Irish Coffee ma quello non è di certo un cocktail. Per poterlo trovare dobbiamo approdare alla versione irlandese del Cuba Libre: si chiama – manco farlo apposta – Free Donegal. Si chiama così per via della bevanda: una cola con un nome stranissimo e molto conosciuta in Irlanda. Al suo interno, oltre alla cola, c’è una buona quantità di rum. Nel caso amiate i cocktail e magari anche il gin, sappiate che ci sono dei tour appositi per poter scoprire il lato alcolico di Belfast. Ovviamente, a piedi.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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