
Questo post nasce sull’onda di quello di ieri. Per poterlo leggere, vi chiedo di lavorare, in primis, con la fantasia. Non siamo nei nostri giorni frenetici ma proviamo a tornare a un momento tipo l’inizio del ‘900. Immaginatevi di partire perché volete staccare dal mondo. Quel periodo è il momento storico in cui il Grand Tour si è trasformato in un’occasione per guarire. Da chi o da cosa non si sa. Sicuramente Jung e Freud ci hanno messo lo zampino. Ci siete voi con i bauli al seguito e possibilità economiche non indifferenti. Ci siete voi che fate della villeggiatura uno stile di vita. Uno di quei momenti in cui vi guardate intorno e salutate chi c’è dicendo “ciao, cara. Sì, sono arrivata ieri e non sono fino a quando mi trattengo“. Quali potrebbero essere i luoghi che potrebbero fare da scenografia a questa scena? E quali libri ci sono posati sul tavolino.
La villeggiatura, a cavallo tra XIX e XX Secolo

Si dice che il concetto di villeggiatura sia stato inventato e diffuso dalla Regina Vittoria. Lei ha poi coinvolto tutti gli altri reali d’Europa e la moda si è diffusa ovunque. La Gran Bretagna è piena di città o paesi di mare dall’aspetto vittoriano proprio perché hanno visto il loro sviluppo con la moda di trascorrere del tempo al mare, a respirare aria buona e a vivere più di parchi verdi che di feste in certi saloni. I villeggianti erano quasi sempre solo abbienti, con tanto di servitù al seguito. Pensate a un romanzo come Assassinio sul Nilo di Agatha Christie. In quegli anni nacque anche il primo tour operator della storia: Thomas Cook. La bravura di questo tour operator fu di riuscire a creare dei pacchetti più economici e iniziare a permettere, quindi, la villeggiatura anche ad altre classi sociali. Spesso si partiva, come vi dicevo, per guarire da qualcosa. Non importa la natura di questa cosa. La villeggiatura era fatta quindi di riposo, di gente stesa su dei lettini con tanto di coperte al seguito, là… a parlare e riposare come se non ci fosse un domani. I luogo di villeggiatura molto celebri in quel periodo erano dei veri e propri “place to be“: faceva figo andarci. Quali sono questi luoghi.
Fare i villeggianti a Karlovy Vary, Repubblica Ceca

Oggi è Repubblica Ceca ma, al tempo, era Impero Austroungarico. Karlovy Vary è una vera e propria superstar della villeggiatura curativa e la si vede anche in un sacco di film. A questa città si ispira Grand Budapest Hotel di Wes Anderson e qui sono state girate delle scene di Casino Royale. Al di là di questo, Karlovy Vary era una località molto frequentata proprio a inizio ‘900. La sua forza erano la posizione sul fiume Tepla, chiamato così perché è caldo anche d’inverno. Qui soggiornarono in tanti ma è di una persona in particolare che vi voglio parlare: Egon Schiele. Lui trascorreva un sacco di tempo lì con la sua famiglia, fin da quando era un ragazzino.
Fare i villeggianti a Davos, Svizzera

C’è un anno – il 1912 – e un luogo – il Sanatorio del Dr. Turban – a rendere celebre Davos. Lì, in quell’anno, soggiornò Thomas Mann. Quell’esperienza gli fu fondamentale per scrivere Der Zauberberg, che tutti conoscono come La Montagna Incantata. Per correttezza, dovrebbe essere La Montagna Magica perché “Zauber” non è un participio passato. Lo sapete che la traduzione del titolo di questo romanzo è una delle “diatribe” culturali più in essere ancora oggi tra chi parla tedesco. Linguistica a parte, Thomas Mann faceva proprio riferimento alla sua esperienza vissuta come villeggiante in cerca di cura in quel di Davos. Ma non solo. Andate avanti a leggere
Fare i villeggianti a Riva del Garda, Italia
Thomas Mann, in quel libro, ha messo anche dentro cose viste a Riva del Garda. Più precisamente, faccio riferimento alla Cascata del Varone che sicuramente gli rimase impressa. Ammirarla è un’esperienza che vi consiglio di fare. Non ve la racconto troppo perché la sorpresa, in quel posto, è tutto. Riva del Garda, dal canto suo, è un luogo perfetto per villeggiare e curare corpo e anima. Sono molti, se ci fate caso, le costruzioni di fine ‘800 o inizio ‘900 che fanno bella mostra di loro stesse in quel del Garda Trentino. Anche lì andrei di corsa a villeggiare. Cosa leggere qui? Avete l’imbarazzo della scelta: o continuate con Thomas Mann o tornate ai tempi del Grand Tour con Goethe.
Fare i villeggianti a Aix-les-Bains, Francia

Ecco un posto dove davvero ci si andava a curare la salute e dove si può andare ancora oggi, anche per godere semplicemente di ottime terme in un luogo incantevole. Aix-les-Bains e il Lac du Bourget sono nel mio cuore da davvero tanto tempo. Lì il poeta Alphonse de Lamartine incontrò e perse il suo grande amore. Come nel migliore dei copioni. Sono le sue poesie i testi giusti da leggere in villeggiatura lì. Piccola nota storica italiana: vicino a Aix-les-Bains si trova Hautecombe, il luogo di sepoltura dei Savoia.
Fari i villeggianti a Burgh Island, Devon, Inghilterra

Ho tenuto questo luogo per ultimo perché, con tutta probabilità, se avessi solo una scelta… beh, andrei lì. Il libro pronto ad accompagnarmi sarebbe Corpi al sole di Agatha Christie. Il suo titolo originale è più efficace e crudele: Evil under the sun. Burgh Island è essa stessa una protagonista del romanzo. Qui si recava proprio la grande Agatha quando voleva staccare dal mondo e da qualche eccesso. Nel suo libro, fa andare lì Poirot perché, dopo un collasso, si deve rimettere in sesto. Burgh Island è uno spettacolo assoluto perché si tratta di un’isola tidale, ovvero si attacca e stacca dalla terraferma a seconda delle maree.
E voi? Dove andreste a fare i villeggianti?
La foto senza caption è © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Ecco le atmosfere belle epoque che vorrei vivere se potessi viaggiare a ritroso nel tempo! Non è un luogo ma un insieme di luoghi ed esso stesso un luogo a sé stante. il viaggio dei sogni: l’Orient Express!
fare una partita a carte con Agatha, un bicchiere di acquavite con Ernest o chiacchierare della “nuova” moda e dei tagli alla maschietta con la Sig.ra Peggy….da Parigi a Istanbul per un viaggio lento ed un paesaggio mutevole fuori dal finestrino…poesia❤️
Oh sì! Partirei anch’io su quel treno e mi vestirei anche bene per l’occasione!