
Il post di oggi ci porta dritti in Puglia. Me compresa perché non saranno le mie parole a farci viaggiare tutti verso il Salento ma ci avremo una vera e propria guida: Antonietta. Lei è davvero una guida turistica e mi ha accompagnata nei miei giorni pugliesi tra Lecce, Nardò, Galatina e Specchia. Lo sapete: mi piace che su questo blog di viaggi ci siano voci diverse, soprattutto quando parliamo di voci molto competenti. In Antonietta, durante il mio viaggio in Puglia, ho riconosciuto subito la passione, oltre che la preparazione. C’è proprio amore per la sua terra in ciò che racconta e come lo sa. In più, è esperta di civiltà antiche. Ragione in più per farle una domanda specifica che troverete in questa intervista e che potrebbe costituire uno dei motivi che mi riporterebbero di corsa in Puglia. Scoprite quale!
Ciao Antonietta, raccontaci in poche parole chi sei
Io sono Antonietta, per gli amici e non Mente in fermento, cintura verde di viaggi in compagnia di carta, penna e macchinetta, teatrante senza maschera, in perenne ricerca e continua scoperta, in forma (perché tonda è una forma) campionessa di terapia del sorriso, vivo tra l’organizzazione di una visita guidata, la gestione del progetto Officina dei Talenti e la formazione e lo sviluppo delle Risorse Umane con le quali ho la fortuna di condividere il mio tempo. Il mio motto: normalità, che brutta parola.
Tu fai la guida turistica in Puglia: se dovessi scegliere tre luoghi solamente da mostrare, quali sarebbero?
Non per campanilismo, ma perché è un luogo che racconta da solo la meraviglia che è: il Parco naturale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano a Nardò, (città dove vivo) è un enorme polmone verde, rimasto appunto “selvaggio”; Acaya, frazione del comune di Vernole
(LE), unico esempio di città fortificata del Meridione d’Italia; Grotta della Poesia a Melendugno (LE) una delle dieci piscine naturali più belle al mondo.

Io vado pazza per le civiltà antiche: che ci dici dei Messapi e quali sono i posti da vedere per conoscerli un po’?
Sui Messapi ci sarebbe tantissimo da dire, nonostante non si sappia con certezza ancora tutto di questa civiltà. Hanno origini incerte, forse la loro “nascita” si deve a flussi migratori provenienti dall’Illiria (attuale area balcanica). Popolarono la parte meridionale della Puglia, fondando importanti città nelle attuali province di Lecce e Brindisi: Alytia (Alezio), Ozan (Ugento), Brention/Brentesion (Brindisi), Hyretum/Veretum (Patù), Hodrum/Idruntum (Otranto), Kaìlia (CeglieMessapica), Mandyrion (Manduria), Neriton (Nardò), Orra (Oria), Caballinum (Cavallino), Valesium (Valesio), Muro Tenente (forseidentificabile con Scamnum, Mesagne), Bastae (Vaste), ΜΙΟΣ (MuroLeccese), Gnathia (Egnazia), Karpene/Carbina/Carbinia (Carovigno), Sturnium (Ostuni) e Soletum (Soleto).
Avevano città costruite su un luogo elevato e le mura di cinta erano costruite con blocchi squadrati. Le città erano collegate tra loro da un sistema di viabilità utilizzata anche in epoca romana (in Salento abbiamo un problema: i tratti di strade romane non ci sono più, le informazioni che ci permettono di ricostruire i collegamenti sono derivanti da fonti letterarie). Per quanto riguarda la religione si sa poco, ci sono notizie di due santuari a Santa Maria di Leuca e ad Oria, legati al culto della fertilità. Praticavano l’agricoltura di grano e allevamento di bovini, equini, suini, ovini ed anche cani, la pesca era svolta soprattutto nella zona adriatica; l’artigianato prevedeva la produzione di ceramica, terracotta e bronzo. Un vaso caratteristico era la trozzella, chiamato così per le decorazioni sulle anse a forma di rotella. Per poter vedere ciò che ci hanno lasciato si possono visitare Alezio, dove, nel Museo di Palazzo Tafuri, sono conservati i corredi funerari della vicina necropoli; Cavallino, con il suo circuito murario e i resti delle abitazioni; Vaste con il parco dei Guerrieri e una ricostruzione realistica delle capanne messapiche; Manduria che è il sito meglio conservato con tre cerchi murarie.

Visto che questo è un blog di viaggi, proviamo a parlare anche di mondo: ci racconti 3 posti che ami e ci spieghi il perché?
Uno dei posti del mondo che amo è Sperlonga, nel Lazio, conosciuto mentre studiavo per l’esame di Archeologia Romana e poi visitato per due volte durante i fine settimana di pausa dal cantiere di scavo. Sabbia cristallina e acqua limpida, qui si trova la villa estiva dell’imperatore Tiberio, non una semplice villa ma una grotta adattata a sala da pranzo con giochi d’acqua e statue colossali del ciclo di Ulisse. Un altro posto di cui sono sempre stata innamorata è Il Cairo in Egitto: è stato il mio regalo di laurea. Ho ancora nelle narici i profumi del mercato, i colori delle spezie e la goliardia dei venditori, convinti che volessimo cammelli e unguenti! Sin da piccola ho collezionato libri e oggetti legati alla civiltà egizia, vedere dal vivo tutto quello che avevo visto sui libri mi ha fatto capire che i sogni si realizzano, con pazienza e con un po’ di tempo e quando lo fanno sai che ne è valsa la pena aspettare. Ogni cosa ha il suo tempo! Un terzo posto che amo è il Giappone, nel periodo della fioritura dei ciliegi. La Terra del Sol Levante sarà la meta di uno dei miei prossimi viaggi.

Sono anni che il Salento è sulla cresta dell’onda, soprattutto in estate. C’è un posto nella tua regione poco conosciuto di cui vorresti parlarci?
Ci sono tantissimi posti poco noti nella mia regione, rimanendo nel Salento vi racconto qualcosa di Presicce, Città dell’Olio e Città degli Ipogei. Siamo nella parte più estrema del Salento, a pochi km da Santa Maria di Leuca. Il centro storico è caratteristico per i frantoi sotterranei da visitare in piazza del Popolo, di vico Sant’Anna e di via Gramsci, per “li vecchi curti”, le case a corte nei rioni Corciuli e Padreterno, per le chiese in stile sobrio barocco e per i palazzi ottocenteschi. Su un’altura della serra di Pozzomauro è posta la chiesetta rurale con facciata a capanna della Madonna di Loreto, di origine basiliana. Nelle vicinanze una cripta bizantina è stata trasformata in frantoio ipogeo La campagna intorno a Presicce è arricchita da ulivi e masserie (corti dove un tempo abitavano
più famiglie, sotto il dominio di un feudatario), alcune fortificate in seguito alle invasioni saracene e turche, come La Casarana, Del Feudo e Tunna, tutte cinquecentesche. Nel Settecento accanto alle masserie sorgono le “Casine” ville di campagna dei proprietari terrieri,
come Casina degli Angeli (1778) e Casina Celle. Dal 15 maggio 2019 Presicce è fuso con Acquarica del Capo a costituire il nuovo comune Presicce-Acquatica.
[riprendo la parola io, la Giovy]
La foto che vedete qui sopra ritrae un pezzo del centro di Galatina, luogo che ho conosciuto e capito grazie alle spiegazioni di Antonietta e grazie alla sua passione per la terra in cui vive. Come vi dicevo nell’introduzione, in lei ho visto davvero tanta passione, pronta a prendere posto a un puro nozionismo. Questo, per me, fa davvero la differenza in una guida turistica a cui affidarsi quando si viaggia. si nota subito l’amore e questo conquista chiunque. La Puglia raccontata da Antonietta mi è sembrata meravigliosa. Può sembrare un paradosso, se facciamo riferimento a un luogo così bello già di suo. La bellezza stupisce già di sui… E va bene così. A me, però, spesso non basta: se la Puglia che ho visto tra fine maggio e inizio giugno ha messo in moto la mia testa, è anche merito di Antonietta e del suo modo di raccontarla. Sono stata davvero felice di averla ospitata qui sul blog e non vedo l’ora di tornare da quelle parti, per dedicarmi ai Messapi.
Tutte le foto senza caption sono © Antonietta o © Giovy; riproduzione vietata.
Antonietta Martignano è trascinante!! Lei è la guida turistica che in ogni viaggio io vorrei incontrare. Ti porta nei suoi racconti di luoghi e civiltà, ti infila anche in quegli angoli più sconosciuti con una passione, che è rara quanto indispensabile.
Concordo in pieno!