In questi giorni, proprio per sentirmi piena di pàthos (come scrivevo ieri), ho provato a ripensare a tutti quei posti che ho avuto la fortuna di incontrare per la prima volta. Non bisogna mai stancarsi delle prime volte e di sfidare la sorte nell’esplorare luoghi che mai avremmo pensato di vedere. Non mi vergogno di dirlo: non avrei mai pensato di pianificare una visita a Viterbo ma è stato piacevole smentirmi da sola. Come se mi fossi data una botta in faccia e mi fossi detta “guarda qua, Giovy. L’avresti mai detto?“. Il centro di Viterbo è stato, a maggior ragione, sorprendente. Uno di quei luoghi che potrebbe raccontare molto dell’Italia e di cui – a torto – si parla troppo spesso. Visitare il Palazzo dei Papi è un buon modo per iniziare a esplorare quello che è considerato il centro storico medievale meglio conservato in tutta Europa.
Dove si trova il Palazzo dei Papi e come raggiungerlo
Il centro storico di Viterbo va girato a piedi. E non c’è santo che tenga. Il Palazzo dei Papi si trova su Piazza San Lorenzo: è proprio questo palazzo, assieme al duomo e a uno dei palazzi più antichi dei Farnese a disegnare il perimetro della piazza. Questo luogo viene chiamato anche Colle San Lorenzo, per la sua posizione alta. Viterbo, come vi dicevo, vanta il centro storico medievale meglio conservato d’Europa. I punti di accesso alla parte alta della città sono molti. Io vi consiglio di lasciare l’auto in uno dei parcheggi pubblici a ridosso del centro. Potete considerare il Parcheggio Valle Faul (dove poi trovate l’ascensore per raggiungere il centro storico) oppure il Parcheggio del Sacrario, dal quale è facile accedere al centro a piedi (con nemmeno troppa salita). Da questi due parcheggi, il Palazzo dei Papi dista davvero pochi minuti di piacevole camminata attraverso il centro.
Consigli e informazioni per visitare il Palazzo dei Papi a Viterbo
Cosa occorre sapere per visitare il Palazzo dei Papi a Viterbo? Poche cose, ma buone.
- Il biglietto di ingresso costa 10€ e comprende anche il Duomo (che è lì di fianco) e il museo del Colle del Duomo.
- Nel biglietto è compresa anche l’audioguida: è stata creata dagli archeologi e dalle guide turistiche che gestiscono le visite guidate. Prendetela e ascoltatela tutta. Merita un sacco.
- Malgrado sembri l’esatto contrario, il Palazzo dei Papi ha anche un ingresso adatto ai disabili. All’interno occorre stare comunque attenti perché il pavimento della sala del conclave non è proprio pari (ha un sacco d’anni) ma ci sono delle pedane per superare i dislivelli dove sono presenti delle scale.
- Il Palazzo dei Papi di Viterbo è chiuso solo il 24 e 25 dicembre.
- Sono previste riduzioni sul costo del biglietto intero
Per quanto riguarda le tempistiche di visita, io sono rimasta lì quasi 2 ore. Ma – lo sapete – io a volte non faccio testo. Io vi consiglierei di prendervi mezza giornata per vedere tutto quello che c’è sul Colle del Duomo.
Cosa aspettarsi dalla visita al Palazzo dei Papi di Viterbo
Magnificenza, baldacchini dorati, troni? Assolutamente no. Il Palazzo dei Papi di Viterbo è stato lungamente residenza papale ma lo è stato in pieno Medioevo, quando le consuetudini ecclesiastiche erano un po’ diverse da quella maestosità che siamo abituati a vedere ora a San Pietro. Qui siamo davvero dentro la pura e grande storia del Medioevo e l’architettura dal palazzo riflette la sua stessa epoca di nascita. Quello che vi posso raccontare e che vi posso consigliare è di entrare lì dentro con l’audioguida e, non appena sarete arrivati nella grande sala del conclave, sedetevi e ascoltate tutto per bene. Dopodiché, alzatevi e mettevi a girare in cerca di ciò che vi è stato raccontato magistralmente dall’audioguida. Magari riascoltandola, come ho fatto io. Abbiate la pazienza di ascoltare la storia e di viverla nel luogo esatto in cui, per davvero, si è fatto qualcosa di potente.
Palazzo dei Papi di Viterbo: la storia del primo conclave
Perché il Papa si spostò da Roma a Viterbo? Semplice: perché volevano fargli le scarpe, per non dire lo scalpo. Era il 1257 e alcuni nobili romani si sollevarono contro la Curia papale. Il pontefice – che al tempo era Alessandro IV – venne portato in salvo a Viterbo e lì andò a vivere nel Palazzo dei Capitani. Quasi tutti i centri storici medievali hanno un edificio politico che, solitamente, si trova proprio sulla piazza della chiesa principale. Ad Alessandro IV susseguirono altri pontefici, fino ad arrivare al 1268, anno della morte di Clemente IV. E qui cominciarono i casini. Fino a quel momento, l’elezione papale era una sorta di assemblea a porte aperte. Ma quell’anno cambiò tutto. O meglio, iniziò a cambiare perché i cardinali giunsero a Viterbo e, causa dissidi interni, non riuscirono a trovare un accorto. Fino al 1270. Due anni. In quell’anno, stanchi delle diatribe politico-ecclesiastiche, il Podestà di Viterbo e il Capitano del Popolo presero una decisione drastica: dissero ai porporati che li avrebbero rinchiusi nel palazzo finché non avessero preso una decisione. Cum clave, chiusi a chiave. Per l’appunto. Era il 21 giugno 1270. Le cose non è che migliorarono molto. Il nuovo Papa venne eletto nel marzo del 1272, dopo l’arrivo di re, principi, delegati imperiali. Ma non solo: ci furono assassini di ogni tipo, storie degne di CSI Medioevo. Il Palazzo dei Papi restò sede pontificia fino al 1281. La storia di Viterbo come sede papale finì con un papa di origine francese che fuggiva dalla città per andare prima a Orvieto e poi a Perugia. Che tumulto il Medioevo, vero? Odio e vendetta ovunque.
Il Palazzo dei Papi, per me
Ci sono luoghi (tipo Buonconvento, in Toscana) che, per davvero, potrebbero diventare i protagonisti di una nuova serie tv tutta da scrivere e che abbia in sé un po’ di CSI, un po’ di Borgen o House of Cards e sicuramente quel pizzico di storicità che solo Michael Hirst sarebbe capace di metterci. Il fatto è che non ci si dovrebbe inventare davvero nulla: basterebbe riportare i fatti così come sono e scegliere – ovviamente- gli attori giusti per interpretare i ruoli più segnanti. Mentre ero dentro al Palazzo dei Papi a Viterbo, pensavo a questo, oltre a tutta la mia ignoranza assoluta. Che bella la mia ignoranza. Ho pensato anche a questo. Conoscevo la “faccia” del Palazzo dei Papi di Viterbo perché l’avevo già visto in foto. Non sapevo nulla di ciò che avrei vissuto lì dentro e questo è stato magnifico. Riprendendo una citazione che viene postata troppe volte ad cazzum, una volta l’anno provate ad andare in un posto di cui non sapete nulla. Prima di entrare, però, fermatevi sugli scalini del XIII Secolo, a mangiare un panino con la porchetta (memorabile) e a godervi il primo sole di primavera.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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