
“Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura…“. Come dite? Non la sa nessuno? Davvero? Caspita, ad ascoltare la prof che insegna il corsivo in rete [vedi post di ieri], Dante sarebbe un poraccio che spiccia casa all’ultimo trapper con l’autotune di turno. Eh no. Non ci sto, A costo di sembrare una vecchia, anzi, una vecchia secchiona che ha sempre adorato studiare. Dante è stato scelto anche come elemento chiave del poster del concerto dei Pearl Jam che si è tenuto a Imola una decina di giorni fa e, non di meno, sono sicura che troverei non so quanti riferimenti a Dante nella musica rock. Secondo me è un argomento di cui si potrebbe parlare con Bruce Dickinson degli Iron Maiden. Divagazioni musicali a parte, lo sapete che ci sono dei luoghi visitati da Dante che sono visibili anche oggi? Ve ne racconto giusto quattro perché, se prendessi in mano la Divina Commedia e la usassi come guida di viaggio, non smetterei mai più di partire ed esplorare l’Italia.
Qualche parola sulla Divina Commedia e Dante
Se non scrivo almeno uno spiegone a settimana, non sto bene. Con sto caldo, poi. Chissà se c’era afa anche nei giorni in cui visse Dante. Ripetiamolo tutti insieme in coro: quando visse Dante Alighieri o Durante degli Alighieri? Dante visse tra il 1265 e il 1321, spostandosi un po’ ovunque in giro per la penisola italica, tra la Toscana e il nord. Se vi siete persi il programma del Prof. Alessandro Barbero (inchiniamoci tutti pronunciando il suo nome) su Dante, recuperatelo online perché ne vale troppo la pena. Lui sì che sa fare gli spiegoni storici come si deve. Al di là di questo, sappiamo tutti (o quasi) perché Dante sia famoso: la Divina Commedia parla da sola. Lo sapete che fu Boccaccio a definirla “Divina“? Il realtà, quel testo si chiama solo “La Commedia“. Il viaggio che Dante ha descritto è un viaggio nell’animo e nella morale umana, sia essa religiosa o politica, Dante prende davvero esempio da luoghi che vide realmente, spesso per trovare il termine di paragone giusto per dare un’idea tangibile di ciò che stava descrivendo. Vi confesso una cosa. Dante – lo sappiamo – è sepolto a Ravenna. Quando passo di lì, vado sempre a salutarlo. Mi emoziona molto sapere di trovarmi lì. C’è chi, davanti a una tomba, prega per le anime dei defunti. Io, davanti a Dante, prego per la lingua italiana.
I luoghi descritti della Divina Commedia: La Verna, in Toscana
Voglio raccontarvi questi quattro luoghi visti da Dante e ancora visibili partendo da quello più a sud, risalendo poi la penisola in una sorta di itinerario on the road nel nome della più grande opera letteraria mai scritta. Partiamo dalle Foreste Casentinesi, al confine tra la Toscana e la Romagna. Questa zona d’Italia è proprio bella e piena di significato sotto tanti punti di vista. Uno dei luoghi in cui Dante passò nel suo peregrinare e riportati, poi, nella Divina Commedia è La Verna, dove si trova uno dei più importanti santuari francescani. Non solo: a poca distanza da La Verna c’è anche l’Eremo di Camaldoli, altro luogo francescano visitato da Dante. La Verna viene citata nel Canto XIV del Purgatorio, dove Dante parla proprio di questo pezzo di Appennino che divide la Toscana dalla Romagna, luogo che lui vedeva al tempo come corrotto. Vi dirò di più: le ipotesi che gli studiosi hanno fatto sulla famosa “selva oscura” potrebbero ricondurre all’immagine di boschi fitti che si trovano proprio nella zona del Casentinese. Sarà così? Non vi resta che andare a vedere.
I luoghi descritti della Divina Commedia: La Pietra di Bismantova, Emilia-Romagna
C’è qualcosa di speciale nella Pietra di Bismantova e lo si nota al primo sguardo, non appena appare mentre si è lungo la strada che, da Reggio Emilia porta verso il passo del Cerreto. Si trova, per la precisione, nel comune di Castelnovo ne’ Monti. L’Appennino Tosco-Emiliano è un posto speciale non non mancò di notarlo proprio Dante. Questo luogo da parte di quello che amo dell’Emilia. La Pietra di Bismantova è una conformazione rocciosa particolare e Dante ne parla sempre nel Purgatorio, le canto IV. Anzi, fa di più: la prende come esempio fisico per descrivere la conformazione del Purgatorio. La Pietra va vista almeno una volta nella vita e, se avete l’intenzione di salire fino ai prati che le fanno da cima, portatevi gli scarponi.
I luoghi descritti della Divina Commedia: Soave e il regno di Cangrande della Scala, Veneto

Mai sentito parlare di Cangrande della Scala? Forse non direttamente ma gli Scaligeri, probabilmente, vi sono più famigliari. Cangrande era signore di Verona (anzi Co-Signore, per essere precisi) ai tempi in cui Dante viveva in esilio. Cangrande gli fu amico, consigliere e soprattutto mecenate. Dante iniziò a scrivere l’Inferno proprio mentre era ospite del suo amico veronese. Mentre era da lui, passò in rassegna più di una residenza scaligera. Una di queste fu il Castello di Soave, nell’omonima cittadina contornata di vigneti. Sono sicura che il vino fosse buono anche in quei giorni.
I luoghi descritti della Divina Commedia: la Ruina Dantesca a Rovereto, Trentino

Avete mai percorso l’autostrada del Brennero in direzione Nord? All’altezza di Rovereto Sud, guardando sulla destra, è ancora visibile una grande fetta di frana. Quella frana era lì anche ai tempi di Dante. Per molti è la Ruina Dantesca, infatti, luogo che fu descritto nei primi versi del Canto XII dell’Inferno. La zona, ai tempi di Dante, era dominio del suo amico Cangrande. La frana in questione avvenne nel 1046. Quell’anno ci fu un terremoto registrato in documenti storici dell’epoca. Ovviamente non possiamo sapere la magnitudo o avere dati scientifici a riguardo ma sappiamo con certezza che avvenne. Furono dei benedettini a registrarlo (ci sono tre atti diversi che lo testimoniano) e quello che si vede oggi è la conseguenza dell’attività sismica di quel tempo. La zona della Ruina Dantesca è ottima per camminare (ci sono dei sentieri) e anche per dedicarsi alla preistoria: lo sapete che, da quelle parti, si vedono le orme di alcuni dinosauri impresse nella roccia? Un motivo in più, oltre Dante, per fare un bel giro a Rovereto e programmare una passeggiata da quelle parti. Portate la Divina Commedia, mi raccomando!
Tutte le foto senza caption sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
“Gli itinerari di Giovy” dovresti farli in formato PDF scaricabile da ripiegare a mo’ di guida turistica 😊🌈
Adesso mi aspettavo quello su Leonardo 😀💙
Potrebbe essere un’idea. Anzi due: il pdf e l’itinerario su Leonardo!
La Verna è uno dei luoghi che annovero sempre tra i più mistici in cui sia stata. Un’autentica meraviglia.
L’ultima volta che ci sono stata, c’era parecchia gente e sono riuscita ad apprezzarlo solo quando sono andata a disperdermi nel bosco. Mi ha fatto un effetto totalmente mistico l’Eremo delle Carceri.