Una delle cose che mi fa impazzire della Puglia – da brava patita di linguistica – è l’origine dei nomi di molti luoghi e città. La città di Galatina è una di quelle che ha sempre stuzzicato la mia curiosità. Il suo nome, infatti, deriva dal greco antico γαλάθος (galathos): le venne dato in tempi antichissimi per via della grande quantità di latte presente in zona. E di mucche e bufale, ovviamente. Galatina è, oggi, una delle città più belle del Salento, un must per ogni viaggio in Puglia. Perché visitarla e su cosa soffermarsi una volta lì? Ve ne parlo oggi.
Dove si trova Galatina e come raggiungerla
Galatina si trova in provincia di Lecce, nel Salento Centrale. Dite la verità, non appena pronunciate il suo nome vi viene in mente un caramella gustosissima? Anche a me. Praticamente sempre. Diciamo che la caramella prende il nome dal latte e la città pure. Per muoversi agevolmente in Salento, occorre avere un’auto. Galatina si raggiunge in circa 40 minuti di auto da Lecce. Si può parcheggiare appena fuori dal centro, a pochi passi dalla piazza su cui si affaccia la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo. Da lì, si continua a piedi alla scoperta del centro. Galatina non si affaccia sul mare ma non è distante: potete abbinare una passeggiata in città al fatto di trascorrere il resto della giornata in spiaggia.
Cosa aspettarsi da una passeggiata a Galatina
Ogni città, ogni centro storico, ogni via sono custodi di tantissime storie. Galatina ne ha davvero molte da raccontare. Il centro storico di Galatina è piccolino e si gira davvero con molta facilità: la Puglia ha il vanto di essere molto pianeggiante e di avere centri storici (molti, non tutti) con pochissimo dislivello. Questo rende una visita anche in piena estate molto più semplice che in altri luoghi d’Italia, per esempio. Galatina, proprio come Specchia, è uno di quei posti in cui la luce trionfa. E vene renderete presto conto. Ora vi racconterò quello che ha colpito me, tra cose molto evidenti e altre meno.
Scoprire il centro di Galatina: il Barocco
Del resto, siamo in Salento. Vuoi non trovare un po’ di Barocco e un po’ di pietra leccese pronta a risplende al sole? Certamente. Il centro di Galatina accoglie i visitatori con la magnificenza della Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo. Qui, il Barocco non è di quelli che “ti salta addosso” ma si mostra gentile, proprio come se questo posto fosse la reception della città. La facciata, infatti, ha subito un rifacimento nel XVIII Secolo, ristrutturazione che probabilmente ha alleggerito un po’ il tutto. Il Barocco è presente in molti luoghi a Galatina. Mentre camminate, pur restando attenti alla strada, guardate in alto: osservate i palazzi che si affacciano sulle vie del centro. Una curiosità su questa chiesa: fino a quasi la fine del Medioevo, vi si praticava il rito cattolico greco. Anche con il cambiamento del rito (cattolico-romano), il greco rimase la lingua ufficiale fino a quasi la fine del XVI Secolo.
Scoprire il centro di Galatina: il Romanico
Il Romanico è uno stile architettonico presente in tantissima architettura religiosa in tutta la Puglia: pensiamo alla Cattedrale di Bitonto o alla famosa chiesa che racconta la città di Trani in una sola immagine. Anche Galatina ha le sue chiese romaniche e quella che spicca più di tutte è la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Non ve la racconto per filo e per segno perché vorrei scriverne un post a parte. Già da fuori, nelle ore centrali della giornata, è così potentemente lucente da abbagliare.
Scoprire il centro di Galatina: il Pasticciotto, nella sua città d’origine
Non può esistere un viaggio in Salento senza un morso a un pasticciotto e non può esistere morso a un pasticciotto, degno di questo nome, senza passare da Galatina. Perché? Perché il pasticciotto è nato proprio a Galatina. Si deve la creazione di questo splendido dolce alla Pasticceria Ascalone, locale storico del centro (in Via Vittorio Emanuele II), pasticceria aperta quando ancora l’Italia non esisteva: nel 1740. Il pasticciotto, come tantissimi dolci diventati tradizionali, è nato per caso. Si dice sia dovuto a un avanzo di impasto e a un avanzo di crema. Messi insieme, hanno dato vita a qualcosa di speciale. La Pasticceria Ascalone merita anche per la struttura stessa del locale. Andate e prendetevi un caffè leccese e un pasticciotto: ci stanno, a metà di questa passeggiata a Galatina.
Scoprire il centro di Galatina: la Taranta e le tradizioni
Avete mai sentito parlare di Pizzica e Taranta? Sicuramente sì. Questi due elementi (non riesco a definirli solo “balli“) tradizionali della Puglia trovano molte delle loro radici in Galatina. Soprattutto quando si parla di Taranta e Tarantati. La leggenda vuole che i tarantati siano le persone morse dalle tarantole. Per questo motivo, si dimenano e si agitano a dismisura. Il Tarantismo è un fenomeno che, infatti, vende insorgere condizioni di malessere, qualcosa di simile all’epilessia. A cosa si deve? Ne potremmo parlare per ore. La Taranta nasce come rituale terapeutico per guarire la persona malata. A Galatina si trova la cappella di San Paolo: qui, fino a non troppi anni fa, ogni 29 giugno venivano portati i tarantati in cerca di guarigione. Oltre al rito musicale, qui veniva data loro da bere l’acqua di questo pozzo. San Paolo, secondo le comuni tradizioni cattoliche, protegge dai morsi velenosi e li cura. Oltre a questo, il “malato“, doveva guardare in fondo al pozzo e ritrovare così la pace.
Scoprire il centro di Galatina: i dettagli
Lo sapete quanto io ami i dettagli, vero? Galatina ne è piena, di ogni genere. Camminando per le vie del centro, ho notato un sacco di insegne che potrei definire davvero Vintage. A mio avviso, sono tipiche degli Anni ’50 e alcune degli Anni ’70. Queste insegne ben si sposano con edifici e vie dal sapore davvero antico, di altri secoli. Il tutto è tenuto insieme dalla luce della Puglia che, per me, non è pari a quella di nessun altro luogo lungo le coste del Mediterraneo. Come dico sempre, guardate e osservate. Tanto, ovunque.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Lascia una risposta