
Viaggiare è una di quelle cose che dovrebbe aprire la mente e metterci dentro concetti nuovi e, per lo meno, corretti rispetto ai luoghi comuni. Il condizionale è d’obbligo perché – ve lo dico sempre – tutto in viaggio dipende da noi, da quanto ci rendiamo “spugne” capaci di assorbire l’ambiente che ci circonda e quello che vuole raccontarci. Il Medioevo è un’epoca che ha sempre trovato grande spazio dentro la mia testa, da quando ero piccola fino agli esami all’Università e ben oltre. Trovo che il Medioevo sia un’epoca bistrattata a livello di luoghi comuni (un po’ come la Preistoria) e nulla come un viaggio può aiutarci a cambiare idea e correggere concetti sbagliati. Cosa si può imparare sul Medioevo viaggiando? Provo a raccontarvelo oggi.
Piccolo spiegone storico sul Medioevo
Pensavate di averla scampata, vero? Eh no: ecco lo spiegone storico sul Medioevo. Cercherò di non tediarvi troppo ma devo dire qualche parola, proprio perché i luoghi comuni su questa epoca storica sono fin troppi. In primis, il Medioevo, a livello di definizione storica, dura ben 1016 anni. Quanto caspita cambia il mondo in mille anni? Ecco perché si tende a dividere il Medioevo in due parti: dal 476 d.C. all’Anno Mille. E da lì fino al 1492. Il Medioevo inizia con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e finisce con la scoperta dell’America. Fi qua tutto bene. La prima parte è detta Alto Medioevo e la seconda Basso. E anche fin qui tutto bene e tutto chiaro. Il Medioevo è sempre stato bistrattato perché definito Epoca Oscura: perché? Perché si arrivava dai fasti dell’Impero Romano, da un momento storico contrassegnato da una civiltà che si espandeva come non so cosa e che portava con sé ingegneria civile, leggi, strade, ordine. Crollata Roma, il caos barbarico ha iniziato ad avere la meglio e, anziché avere un solo mega esercito pronto a conquistare, ce n’erano dieci o più, tutti che parlavano lingue diverse e non si capiva più nulla. Di oscuro, però, non ha davvero nulla. Se avete voglia di cambiare idea sul Medioevo, ci sono due riferimenti che mi preme indicarvi.
- La BBC ha realizzato una serie di documentari dal titolo “The Dark Ages: an age of light”. Le puntate sono magistralmente condotte da Waldemar Januszczak che punta il dito soprattutto sul lato artistico dell’Alto Medioevo, considerato ancora più oscuro del Basso. Cercatele in rete perché, in molte di esse, si parla di Italia.
- Un libro interessante da leggere è Donne in fuga: vite ribelli nel Medioevo, scritto da Maria Serena Mazzi. Ormai l’abbiamo capito che, nella storia, ci sono poche donne perché la storia è scritta dai maschi. Di donne, in realtà, ce ne sono state molte, anche capaci di affrancarsi da una condizione sociale non proprio di uguaglianza. Ma tanto, anche oggi non è che siamo proprio messe bene.
- Altro libro interessante, soprattutto per studiare un po’ donne di cui si parla troppo poco. Splendide donne con tanto potere. She-Wolves: The Women Who Ruled England Before Elizabeth, Helen Castor. Anche questo libro è alla base di una serie di documentari prodotti dalla BBC.
Questi due riferimenti sono proprio utili per farsi un’idea più corretta sul Medioevo e – perché no – renderlo un leitmotiv ideale per organizzare un viaggio da qualche parte. Su questo tema, io ho già scritto qualcosa sulle città fortificate di Inghilterra e Galles, per esempio.
La luce del Medioevo: l’oro di Ravenna
Parliamone: se c’è un posto al mondo capace di illuminare – è proprio il caso di dirlo – l’Alto Medioevo, questo posto è Ravenna. Visitare Ravenna, anche in un giorno, è possibile e ci sono mille cose da vedere – tutte a portata di piede – per capire quanto i Barbari avessero un senso estetico potente. Già, Ravenna era probabilmente la città più importante della Penisola Italica a quel tempo, assieme a Pavia e Monza, qualche tempo dopo (luoghi dei Longobardi). A Ravenna si sono fuse dinastie e dominazioni – pensate alla vita di una donna come Galla Placidia – e proprio alla presenza dei Barbari dobbiamo molti dei mosaici ancora presenti in città. Sarà mica oscurità questa, no!? Secondo gli storici romani (Tacito, De Germania ma anche Cesare, De Bello Gallico), i barbari erano tali perché diversi. In che cosa consisteva la loro diversità? Nel non mangiare il pane. Chiunque non avesse il pane come base della dieta, era un barbaro. Mai si è fatto riferimento al fatto che i popoli non romani non avessero senso artistico ed estetico. La prova è proprio Ravenna.
La luce del Medioevo: le donne
Quella che vedete è la firma di Matilde di Canossa, su di una lettera conservata nel Museo Diocesano di Reggio Emilia. Nel paragrafo dello spiegone storico, ho indicato un libro che parla delle donne nel Medioevo. La condizione femminile è altamente peggiorata nel corso dei secoli, dal crollo dell’Impero Romano. Durante l’Epoca Romana, c’erano donne – come Livia Drusilla – che facevano il bello e il cattivo tempo in politica e non solo. Per tornare a donne così macchinose, occorrerà aspettare Caterina de’ Medici nel XVI Secolo. Il Medioevo, però, porta con sé un qualcosa di duplice, nel parlare di donne. In questi giorni, nel commentare ciò che è accaduto negli USA, leggo spesso “mi sono svegliata nel Medioevo” quando, in realtà, sono il XVI e il XVII Secolo il vero spauracchio per il mondo femminile. Non è stato il Medioevo a togliere alle donne potere e libertà, bensì l’avanzata del cattolicesimo all’interno della vita pubblica. Chiara di Assisi visse alla fine del XII Secolo e fondò l’ordine delle Clarisse che, al tempo, era paritetico a quello dei francescani: vita pubblica e sociale. Nel canonizzare l’ordine, fu Papa Innocenzo IV a imporre loro la clausura. Questo perché erano troppo ben volute e potenti a furor di popolo. Per una figura femminile “rinchiusa“, ve ne cito due (con relativi luoghi da vedere) di grande libertà. La prima è Eloisa, francese, praticamente coetanea di Chiara. Eloisa era di buona famiglia – e questo aiutava – ed era colta, studiava e si intratteneva a conversare con uomini di ogni rango. Uno di essi fu il suo tutore – Abelardo – che poi diventò il suo grande amore. Storia difficilissima e tragica che ha generato una serie di lettere che sanno di filosofia, amore, ragionamento, vita forte. Leggete “Elosia e Abelardo: lettere“. Non è fiction, non è un romanzo. Ultima donna, solo perché ne citerei miliardi, è proprio Matilde di Canossa: la donna che salvò la pace in Europa nel 1077. Lei, una donna, fu la diplomatica più capace di quel periodo. I luoghi di vedere per Matilde di Canossa sono molti e ne ho già scritto; per quanto riguarda Eloisa, fate un giro al Père Lachaise di Parigi: lei e Abelardo sono sepolti assieme lì.
La luce del Medioevo: la Magna Carta
Non uso quasi mai foto verticali qui sul blog ma, in questo caso, ho dovuto: la Cattedrale di Salisbury non ci sta tutta intera in una foto orizzontale, a meno che non la si prenda proprio a distanza. Quando leggo – e faccio sempre riferimento a questi giorni tristi in cui l’aborto non è più un diritto federale negli USA – “abbiamo gli stessi diritti che c’erano nel Medioevo” un po’ sorrido perché dobbiamo proprio la Medioevo la promulgazione di quella che è considerata la prima costituzione di stampo moderno al mondo. Era il 1215 e Giovanni Senza Terra firmava la Magna Carta in quel di Salisbury. Ci sono 4 copie superstiti (originali) di quel documento e la migliore è proprio nella sala capitolare di questa capitale. Visitarla è un motivo sufficiente per fare un viaggio nel Wiltshire. La Magna Carta è la base di non so quante costituzioni promulgate secoli e secoli dopo. Assieme ad alcuni principi di Diritto Romano, è uno dei documenti civili mai superati su questa terra.
La luce del Medioevo: il Romanico e il Gotico
Se la prima parte del Medioevo è contraddistinta dalle basiliche con i mosaici, la cui struttura architettonica richiamava – per l’appunto – le basiliche civili romane, la seconda parte è un trionfo di due stili: il Romanico e il Gotico. Con le dovute differenze tra nazione e nazione. In Italia ci difendiamo bene con entrambi gli stili ma è soprattutto il Romanico a farla da padrona. Due casi, che sono proprio vicini a dove vivo: l’Abbazia di Nonantola e il Duomo di Modena. Quest’ultimo è considerato un capolavoro per i bassorilievi di Wiligelmo che sono un vero e proprio storyboard da seguire con gli occhi. Non so quante volte li ho visti e non mi stufo mai. Per quanto riguarda il Gotico, lo stile italiano è molto diverso da quello alto e slanciato che troviamo in Francia e, di norma, in giro per l’Europa. Il luogo-chiave da vedere è la basilica di Saint Denis a Parigi. Forse è una delle più dimenticate tra le cattedrali gotiche europee. Peccato, sapete perché? Perché è stata la prima a essere progettata e costruita in stile gotico. Col termine “gotico“, oggi, si intendono fin troppo cose. Tornando all’origine di quella parola, il riferimento è chiaro: Goti. I barbari. Di nuovo. Il termine fu usato la prima volta da Giorgio Vasari per fare riferimento allo stile architettonico usato a nord delle Alpi, generalmente. Fino a quel momento si diceva “alla tedesca“. Da lì, come in una sorta di telefono senza fili, si è arrivati a definire gotico qualcosa di oscuro, tenebroso.
Il Medioevo, per me
Pensate al Medioevo: che parole vi vengono in mente? Io penso ai codici miniati, al monachesimo che cambierà tante cose in Europa, ai barbari che conquistano terre e fondano città. Penso al San Francesco di Cimabue, alla luce totale dei dipinti di Giotto. Penso ai pellegrini che trasformano un pezzo di Via Cassia in Via Francigena. E di nuovo la mia mente torna a Francesco, all’Umbria, a certi luoghi che trasudano storia da ogni mattone. Penso a Carlo Magno, a Rosamunda che beve dal teschio del padre, a Teodolinda che fu fondamentale per i Longobardi. Penso al fatto che in quel periodo sono nate le lingue nazionali di molti paesi europei. Penso a quanto il Medioevo sia un’epoca europea per eccellenza (benché esista anche in Asia, Africa e Oriente in genere). Penso alle crociate, a Edoardo I Plantageneto. Penso che davvero il Medioevo ci abbia dato tanto: in quel periodo, per esempio, è stata codificata la musica così come la conosciamo oggi. Sono state scritte per la prima volta le note su un pentagramma. Lo sapete dove è successo? Nell’Abbazia di Pomposa, circa alla fine del VIII Secolo d.C. Potrà mai essere un’epoca oscura questa, vero!?
Oh, cielo! Il podcast

Oh caspita, ma davvero? Già, sto giro mi è saltato fuori un podcast che ha proprio a che fare col Medioevo. Ma non solo. Ascoltatelo!
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