
Una canzone che amo molto (sempre lì si casca, come ieri, sulla musica) dice “Non sarebbe bello, riprendere Berlino. Non sarebbe strano
prenderla senza eroi“. Afterhours rules. Musica a parte – e il binomio Berlino + Musica è qualcosa di potente – tornerei sempre volentieri nella capitale tedesca ma lo dico sottovoce perché, ogni volta che lo faccio, succede qualcosa nel mondo. Non sto nemmeno qui a spiegarvi cosa. Quello che invece ci tengo a dire e a mettere nero su bianco su questo blog di viaggi è che oggi intervisto Marta, italiana che a Berlino fa la guida turistica per una società che si chiama Berlin Kombinat Tours.
Ciao Marta, raccontaci in poche parole chi sei.
Ciao a tutti e a tutte! Sono una guida locale di Berlino. Vivo nella capitale tedesca da quasi 20 anni e da 10 accompagno i viaggiatori a scoprire i molteplici volti di Berlino con tour più berlinesi e che non seguono per forza gli standard del turismo di massa. Nel mio tempo libero continuo ad esplorare la città, perché è davvero vasta (la sua superficie è quasi nove volte quella di Parigi) e non si finisce mai di scoprire angoli e zone interessanti. A questo è collegata un’altra mia passione: i libri. Colleziono libri su Berlino di ogni epoca e su quelli poi approfondisco le mie conoscenze.
Come mai sei andata a Berlino e come sei diventata una guida?
La mia è stata una scelta di vita, ero alla ricerca di un posto che rispecchiasse un po’ il mio modo di vivere e di vedere le cose. Rispetto all’Italia, stavo cercando un posto in cui sentirmi più libera e in un contesto più internazionale e aperto mentalmente. Così nel 2001 sono andata a vedere se Berlino potesse essere la mia città e dopo 4 giorni di permanenza avevo già deciso che mi ci sarei trasferita!
Nel 2004 mi sono trasferita, sono arrivata con uno zaino e senza conoscere praticamente nessuno. (Oggi Berlino è molto diversa da allora e non consiglierei di partire come feci all’epoca). Le mie esperienze berlinesi sono state nella scena musicale in cui ero attiva organizzando concerti e party. Sono diventata guida partendo da una passione che è maturata dopo qualche anno di vita a Berlino: esplorare la città! Ho iniziato a girarla in lungo e in largo, ricercando e studiando e non mi sono più fermata. Ho scoperto che di Berlino ce ne sono tante, ogni quartiere è diverso dall’altro sotto ogni punto di vista. Da qui è nato un blog (che ora è parte del sito) e il passaggio successivo è stato quello di diventare una guida. Guida però non nel senso classico, il mio interesse sin da subito è stato quello di fare scoprire la Berlino reale, quella dei berlinesi, quella in cui trovare tutte le caratteristiche: storia, contemporaneità, architettura, culture, mentalità, contraddizioni, contrasti, arte. Una Berlino che poco corrisponde al piatto standard descritto da molte guide cartacee o online. Nel 2011 ho frequentato un corso e subito dopo ho fondato Berlin Kombinat Tours anche per avere la libertà di potere proporre il mio modo di fare tour e una offerta “meno turistica”.
Cosa vogliono vedere gli Italiani a Berlino?
Gli italiani non sono tutti i uguali: ci sono turisti italiani che vogliono vedere i monumenti che hanno trovato nelle varie guide online sotto il titolo “Le 10 cose da vedere assolutamente”. Ci sono quelli che vogliono vedere altro dalle proposte più turistiche. Molte delle persone che ci contattano hanno voglia di fare una esperienza di viaggio, sono curiosi di conoscere altre culture e società e spesso chiedono a noi di preparare un programma di tour affidandosi alla nostra conoscenza della città e alla nostra esperienza di vita qui. Una cosa che ho notato, è che gli italiani hanno molto interesse per la parte est di Berlino e per il periodo della Guerra Fredda. C’è curiosità di vedere ciò che resta di un mondo che è ufficialmente scomparso nel 1990 (ma esiste ancora nell’architettura e nella cultura come esistono le persone che lo hanno abitato), la Berlino della DDR. Quasi come volere scoprire qualcosa che davvero non si conosce. Tutte queste tematiche sono anche il mio interesse storico e sociale principale.
Al di là delle richieste di tour, cosa ti piacerebbe mostrare a un viaggiatore in quella splendida città?
Mi piacerebbe mostrare Berlino nella sua complessità, nei contrasti e nelle contraddizioni. Ci tengo a farla vedere nella sua realtà, perché’ Berlino non è una cartolina in cui tutto è perfetto ed ordinato. È una metropoli vissuta, ci sono persone da tutto il mondo, ha una storia e un presente movimentato. La cultura berlinese è da secoli un grande mix delle culture dei suoi abitanti. La città meno tedesca che si possa visitare in Germania! I parametri con cui siamo abituati a visitare altre città europee poco si adattano a Berlino. Per apprezzare Berlino penso si debba uscire dalla nostra comfort zone ed essere aperti. Onestamente, tutte queste cose sono presenti nei nostri tour e nel nostro modo di raccontare Berlino, non potrebbe essere altrimenti perché’ ci viviamo. (parlo al plurale perché’ siamo un piccolo team di guide).
Se dovessi scegliere solo 3 posti da raccontare di Berlino, quali sarebbero e perché?
È davvero difficile! 96 quartieri che sono così diversi fra di loro e indipendenti. Ci provo e scelgo tre quartieri a cui sono legata per motivi differenti. Ognuno a suo modo è rappresentativo di Berlino e non è una caso che facciano parte dei nostri tour.
- Marzahn: questo è il quartiere più famoso nato dal grande progetto di edilizia residenziale della DDR. Marzahn è anche il posto che tanti anni fa, mi ha mostrato una Berlino totalmente diversa da quella a cui ero abituata e da qui la mia curiosità di esplorare i quartieri berlinesi è aumentata. Un quartiere nato negli Anni ’70 con una storia interessante, sicuramente girarlo è un po’ come viaggiare sulla macchina del tempo. Si va indietro nel tempo sino al nucleo fondativo del quartiere l’Antica Marzahn con l’iconico mulino a vento e la case unifamiliari a due piani dell’800. Poi davvero sembra di visitare tutt’altra città Berlino che molti immaginano. Un posto da non perdere è Gärten der Welt, il parco in cui si trovano tanti giardini rappresentanti innumerevoli Paesi, epoche e religioni.
- Pankow: il quartiere nel nord est di Berlino è un luogo idilliaco e presenta alcune caratteristiche tipiche di Berlino. Una su tutte, i quartieri di Berlino sono spesso immersi nel verde e hanno una atmosfera quasi rurale e meno da metropoli. Pankow si prensenta così e con gli elementi archiettonici del passato. il Bürgerpark, un polmone verde di 12 ettari in stile inglese progettato nel 1865. Poi nella località subito adiecente Niederschönhausen (sempre parte del distretto di Pankow) si trova anche il Mayakowskiring, la via a forma di anello intorno alla quale si trovano le ville in cui alloggianavano le personalità politiche e della cultura della DDR. Il palazzo di Schönhausen del 1763 con il suo favoloso parco.
- Kreuzberg: in particolare la parte che chiamiamo 36 è la zona di Berlino a cui sono sentimentalmente più legata. Ci ho vissuto ed è il quartiere che più si addice al mio stile. Tutt’ora è il posto in cui incontro le amiche e gli amici, quello in cui mi sento “a casa”. Kreuzberg è “un mito”, il quartiere punk degli anni del muro. Una officina di autogestioni e sperimentazioni culturali, sociali ed artistiche. Dal post ’68 ad oggi con tutti i cambiamenti che anche Kreuzberg ha avuto. Ai tempi del muro era una isola nell’isola. Berlino ovest era una isola dell’occidente dentro la DDR e Kreuzberg a sua volta era una isola dentro Berlino ovest. Un quartiere che ha anche la sua identità nel multicultiralismo, fortemente connotato da generazioni dalla presenza dei turchi, arrivati negli anni ’60 come Gastarbeiter. La Berlino di oggi ha preso molta della sua fama ed immagine proprio da Kreuzberg.
[riprendo la parola io, la Giovy]
Io e Marta non ci conosciamo personalmente ma, quando mi scrisse tempo fa, le proposi di fare questa intervista perché mi piace l’approccio che il team di guide di cui fa parte ha nel raccontare Berlino. La capitale tedesca, come tutte le grandi città negli interessi del turismo di massa, può essere un’esperienza unica oppure un qualcosa di “già sentito”. Tutto dipende sempre da noi e da come ci poniamo nello scoprire quel luogo. Io farei carte false per Berlino: l’ho visitata non so quante volte e non ne sono ancora sazia. Marta, tra l’altro, ha citato tre quartieri che io amo da matti. Pankow e Marzahn sono due zone in cui tornerei di corsa. Ho bisogno di esplorarle di più per poterne scrivere e mi sa che, non appena organizzo un nuovo viaggio a Berlino, chiederò proprio a Marta di farmi da guida!
Tutte le foto sono di Marta – Berlin Kombinat Tours, salvo diversamente indicato. Riproduzione vietata.
Lascia una risposta