Qualche giorno fa, in una mattina di aprile che sembrava impossessata da un novembre senza fine, sono andata a Parma, al Complesso Monumentale della Pilotta. Quell’immenso palazzo è per me tanta roba e lo considero uno dei musei da vedere assolutamente in Italia (almeno una volta). Io ci sono già andata tante volte e ci sono tornata volentieri per visitare la mostra “I Farnese. Architettura, arte, potere”, presente alla Pilotta fino al 31 luglio 2022. La Famiglia Farnese ha fatto il bello e il cattivo tempo (in buona compagnia con i Borgia, Sforza, D’Este e potrei andare avanti ore) in Italia soprattutto nel XVI Secolo. Quello era un momento storico molto complesso, dove il potere si doveva, si voleva e si poteva esprimere in molti modi: matrimoni, complotti, palazzi e collezioni d’arte. Cosa si può ammirare visitando “I Farnese” a Parma? Senza troppo spoiler, sono qui per raccontarvelo.
Visitare I Farnese a Parma: consigli, informazioni e dove parcheggiare vicino a La Pilotta
Partiamo dalle informazioni pratiche per visitare la mostra I Farnese al Complesso della Pilotta in centro a Parma. La mostra è organizzata in collaborazione con Electa Editore, che ha curato il catalogo: un’opera mastodontica e preziosa. Questa esibizione è davvero molto vasta e rimarrà aperta fino al 31 luglio 2022. Il tutto è curato da a cura di Simone Verde con Bruno Adorni, Carla Campanini, Carlo Mambriani, Maria Cristina Quagliotti, Pietro Zanlari. Piccolo suggerimento: il Palazzo della Pilotta è stato, per alcune volte, uno dei miei rifugi nelle caldissime giornate estive dell’Emilia. Lì dentro la temperatura è magnifica (anche grazie all’aiuto dell’aria condizionata ma le mura di quel palazzo fanno tanto). Quindi, non abbiate paura di visitare la mostra in piena estate. Anzi. Qualche informazione generale:
- Contate un minimo di 3 ore per vedere tutto: se siete a digiuno della vita e storia dei Farnese, aggiungete un po’ di tempo. Vi servirà per leggere per bene tutte i cartelli informativi e per guardare i filmati proposti.
- Il biglietto costa 16€ (sul sito ufficiale sono indicate anche le riduzioni): vi potrebbero sembrare tanti ma non lo sono. Il biglietto include la mostra, la visita al complesso con tutte le gallerie e le collezioni del caso.
- Acquistate il biglietto online: non farete la fila all’ingresso. Per evitare assembramenti, va indicato l’orario di entrata.
- All’interno non c’è nessuna caffetteria: tenetene conto nel caso abbiate bisogno di mangiare durante la visita.
- Troverete bagni in grande quantità lungo il percorso.
- Il Complesso della Pilotta è attrezzato anche per le visite dei disabili: informatevi prima, in ogni caso.
- Il percorso della mostra prevede davvero molta strada a piedi. Ci sono panchine e punti per riposarsi a sufficienza. Ci sono scale da fare ma nulla di troppo difficile. Ve lo dice una col ginocchio ancora in pieno rodaggio.
- Se arrivate in auto a Parma, il parcheggio più comodo è il Parcheggio Toschi. Se avete il Telepass, potete pagare direttamente senza ritirare il biglietto. Nel parcheggio troverete le indicazioni per uscire direttamente a 50 metri dal Complesso della Pilotta.
- Salvo cambiamenti successivi alla data di pubblicazione del post, la mascherina va portata per tutta la durata della visita.
Riassumendo: fate una bella colazione, mettetevi delle scarpe comode e allargate la mente per incontrare una delle famiglie più potenti della storia.
Chi erano i Farnese?
La storia della famiglia Farnese è davvero lunga e inizia nel XII Secolo in un piccolo feudo della provincia di Viterbo: Castrum Farneti che poi divenne Farnese. E lo è tutt’ora. La famiglia viveva la sua vita fatta di territori conquistati, posti da gestire, matrimoni da organizzare come tutte le famiglie del Medioevo. Poi i tempi cambiarono: arrivò il Rinascimento, poi ci fu Lutero. Giunsero i giorni di Carlo V, Enrico VIII, Francesco I. E in Italia? L’Italia come la concepiamo noi ancora non esisteva ma, nella nostra penisola, c’erano grandi famiglie in ogni dove. Nello Stato Pontificio, c’erano dei Papi capaci di avere figli, amanti e di gestire le sorti d’Europa semplicemente con poche parole. Quello è il tempo di sviluppo – se così posso dire – dei Farnese che sono in mostra in quel della Pilotta a Parma. Due superstar tra tutti i Farnese? Alessandro, che divenne Papa Paolo III (il suo papato: 1534-1549) e sua sorella Giulia (1475-1524), la bella di quel tempo, amica di Lucrezia Borgia e amante del padre di Lucrezia, Rodrigo Borgia aka Papa Alessandro VI (il suo papato: 1492-1503). Nel 1575, i Farnese ottennero il Ducato di Parma e Piacenza, unificato proprio per finire in mano loro. Parma, a tutti gli effetti, non è una città a caso per ospitare una mostra su di loro. Il Complesso della Pilotta era, tanto per dire, loro proprietà. La famiglia Farnese restò sulla cresta dell’onda fino al XVIII Secolo. Benché esistano ancora ora persone con quel cognome, la famiglia si “estinse” nel 1731. Il ramo femminile cessò di esistere nel 1766. I loro beni – palazzi, dipinti e territori – passarono prima ai Borbone e poi anche gli Asburgo-Lorena attinsero a quel pozzo. Dei Farnese dell’epoca d’oro resta di tutto da vedere, anche fuori dalla mostra di Parma. Ve ne parlerò molto presto.
I Farnese. Architettura, arte e potere: cosa aspettarsi dalla visita alla mostra di Parma
Non starò qui a dirvi tutto sulla mostra che trovate a Parma. I Farnese. Architettura, arte, potere è un titolo che già ben racconta cosa quella famiglia ha lasciato – volente o nolente – alla nostra pura contemporaneità. Nel XVI Secolo (e in epoche affini) il potere si esprimeva con i luoghi che possedevi (vedi i palazzi), con i quadri che ritraevano la tua famiglia e con la possibilità di combinare dei matrimoni che farebbero impallidire gli sceneggiatori di Beautiful e anche la cara Shonda Rhimes. Quello che dovete aspettarvi è un vero e proprio viaggio dentro quell’epoca. Entrando al Complesso della Pilotta dovete lasciare a casa il 2022 e tornare con la mente nel 1500. Un’epoca in cui la centralità dell’uomo e la sua razionalità erano tutto ma dove, per davvero, le sorti del mondo si decidevano dentro le sale per le udienze di chissà che palazzo ancor prima che sul campo di battaglia. Niccolò Machiavelli scrisse Il Principe nel 1532 ed è lì che dobbiamo andare a cogliere le caratteristiche di quell’epoca. La mostra vi porterà dentro quelle atmosfere. Troverete molta architettura, sia esposta che intorno a voi. Troverete dei capolavori della pittura del ‘500. Troverete la voglia di una famiglia di dire, a modo suo, ciò che Frankie Hi-Nrg scrisse nel 1997:
Vivon col timore di poter sembrare poveri,
Quel che hanno ostentano, tutto il resto invidiano,
Poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono,
Parton dal pratino e vanno fino in cielo…
I Farnese a Parma: l’architettura
La prima parte della mostra I Farnese a Parma si concentra sull’architettura, molto importante per questa famiglia così potente. Presto vi racconterò la visita al Palazzo Farnese di Caprarola, luogo pazzesco che ho visto in Tuscia. Alla mostra al Complesso della Pilotta si trovano i progetti dell’architetto che si occupò proprio di quel luogo: Jacopo Barozzi detto il Vignola. Mi piace sempre molto trovare i disegni originali dei luoghi che ho visto o che avrò la possibilità di visitare. Io non sono esperta di architettura ma mi piace molto guardare ciò che viene realizzato sui fogli e poi rendermi conto di come sia per davvero. Mi lascia sempre a bocca aperta.
I Farnese a Parma: la pittura
Una volta costruito un gran palazzo… cosa fai? Cerchi qualcosa da attaccare alle pareti. I Farnese avevano case pazzesche, luoghi che diventavano una sorta di “centro visite” di quell’epoca. Oltre agli affreschi interne alle stanze, la famiglia era sempre intenta a posare per qualche pittore. Lo sa bene la cara Giulia Farnese che, proprio come se fosse la migliore delle influencer dei nostri tempi, era sempre intenta a essere ritratta un po’ da tutti i pittori più in voga. Raffaello, giusto per citarne uno. Ma non era il solo. Non era da meno sui fratello Alessandro che prima divenne Cardinale e poi Papa. Cosa pensò bene di fare una volta salito al soglio di San Pietro? Cerco di far capire a tutti quanto fosse potente “rubando” il pittore ufficiale a Carlo V. L’Imperatore del Sacro Romano Impero era solito far lavorare Tiziano ma il nostro caro Alessandro Farnese si fece ritrarre, in vesti papali, dallo stesso autore. Una sorta di presa di posizione politica, ancor prima che artistica. Va detto, per rigore storico, che Carlo V glielo rubò di nuovo. Ma questa è un’altra storia.
I Farnese a Parma: il Teatro Farnese
All’inizio del 1600, i Farnese erano ancora sulla cresta dell’onda e governavano un sacco di territori, tra cui il Ducato di Parma e di Piacenza. C’era un matrimonio in programma, un qualcosa di grosso che avrebbe portato a Parma Margherita de’ Medici, pronta a diventare la consorte di Odoardo I Farnese. Roba da grandi alleanze. Il Teatro Farnese venne costruito anni prima di quel matrimonio, proprio per onorare il padre di Margherita. Non venne inaugurato in quell’occasione ma proprio con l’arrivo di Margherita. Questo luogo è qualcosa che toglie il fiato e – va detto – potete ammirarlo sempre in quel di Parma: basta acquistare il biglietto per visitare il Complesso della Pilotta. Ovviamente ora fa parte del percorso della mostra sui Farnese e non potrebbe essere altrimenti. I teatri di quel genere sono pochi nel mondo. La sua misura è data dal fatto che doveva ospitare dei giochi equestri ancor prima di spettacoli musicali e teatrali. Io resto sempre senza parole lì dentro.
I Farnese. Architettura, arte, potere, per me
Sto studiando. Per davvero. Sto studiando la vita dei Farnese nel XVI Secolo perché sono ignorante a riguardo della loro storia. Quando ero all’università, ho saltato a piè pari gli esami di storia moderna (ovvero quella che va dal 1492 alla Rivoluzione Francese) perché trovavo quelle epoche fuori dal mio interesse. Forse a 20 anni lo erano. Quando, nel 2019, andai in Danimarca e Svezia, mi trovai nel bel mezzo di alcuni capitoli potenti di quel pezzo di storia e lì mi decisi a iniziare a colmare le mie lacune. Ve lo dico: è durissima ma prima o poi ci arrivo. Ammirare una mostra come quella sui Farnese a Parma è un bel modo per imparare molto, soprattutto sulla storia del nostro paese. Spesso ci convinciamo che la nostra possa essere l’epoca più contorta da comprendere ma non è così. Riuscire a “vedere” tutti gli intrecci di vita politica, sociale, amorosa, artistica di una famiglia con il resto del mondo… è qualcosa di dirompente. Visitando la mostra sui Farnese a Parma ci si trova proprio di fronte alla storia, soprattutto quella capace di ispirarci viaggi e partenze. Quante volte passiamo davanti a un palazzo, una chiesa o un castello senza sapere nulla di quel luogo? Chi vive in certe zone d’Italia (e sono molte) potrebbe chiedersi se quel luogo sia appartenuto ai Farnese e interrogarsi su quale strana storia o immensi sotterfugi abbia fatto da cornice e scenografia. Le mostre d’arte potenti, almeno secondo il mio personale parere, sono quelli che ti fanno venire voglia di tornarci non appena le hai lasciate. I Farnese. Architettura, arte, potere è proprio una di queste.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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