Ve lo ricordate il mio giro invernale in Romagna? Bene. Ho anche sconfinato: ho varcato il confine delle Marche e sono arrivata a Gradara. Sarò sincera: sono arrivata lì perché avevo voglia di vedere quel luogo con poca gente attorno e così è stato. Strada facendo, però, mi è venuta fame. Confidavo nel trovare qualche chiosco di piadina aperto ma nulla. Del resto, era gennaio. Sicché ho oltrepassato le mura merlate di Gradara e sono andata a cercare un posto dove mangiare all’interno del borgo. Dove sono approdata? Ho messo le gambe sotto a un tavolo dell’Osteria Ristorante La Botte.
Dove si trova il Ristorante Osteria La Botte a Gradara
L’indirizzo esatto dell’Osteria Ristorante La Botte è Piazza IV Novembre a Gradara. Troverete questa piccola piazza all’ingresso pedonale del borgo di Gradara. E per borgo intendo proprio ciò che questa parola significa: il centro abitato all’interno delle mura di un castello. Gradara conta anche una parte di città perfettamente contemporanea ma tutti visitano il borgo medievale, reso celebre dai famosi versi del Canto V dell’Inferno di Dante Alighieri. Quello con Paolo e Francesca, per intenderci. L’Osteria Ristorante La Botte si trova in un antico palazzo del 160o.
Cosa aspettarsi da un pranzo all’Osteria Ristorante La Botte a Gradara
Quel giorno – lo ammetto – avevo fame ma io non sono una di quelle che si accontenta, malgrado lo stomaco brontoli. Non importa che si tratti di un panino o di un pasto di quattro portate. Arrivata nel borgo di Gradara, mi sono un po’ guardata attorno e la scelta sembrava cadere obbligatoriamente sull’Osteria Ristorante La Botte perché sembrava l’unico posto aperto. Prima di entrare, però, ho guardato per bene il menù e ho capito che mi ispirava molto, soprattutto per la scelta di proporre parecchio Formaggio di Fossa. I prezzi, benché si stia parlando di una zona molto turistica d’Italia, erano più che corretti. Sono entrata e mi sono subito sentita bene: l’ambiente è accogliente, curato senza essere eccessivo, la giusta misura – per l’appunto – tra un ristorante e un’osteria di quelle che si spera sempre di trovare lungo la propria strada. Che cosa ho mangiato? Ve lo racconto subito. Intanto vi dico che, per il mio pasto, ho speso circa 25€.Trovate il menù sul sito ufficiale del ristorante.
Mangiare all’Osteria Ristorante la Botte di Gradara: l’antipasto
Ve l’ho detto: avevo fame e avevo anche voglia di mangiare bene. Ho iniziato con un antipasto a base di crostini vari. Tutti preparati direttamente in cucina. Io ho chiesto con che cosa fossero conditi e mi è stato risposto che sarebbero state usate delle salse o guarnizioni preparate direttamente in cucina. Io ho fatto presente di non poter mangiare peperoni e, per questo motivo, i miei crostini avevano qualcosa di diverso. Il piatto era proprio generoso e ne sono stata ben felice.
Mangiare all’Osteria Ristorante la Botte di Gradara: la portata principale
La mia scelta per la portata principale del mio pranzo all’Osteria Ristorante La Botte di Gradara è caduta dritta come un fuso su dei cappellacci con formaggio di fossa. Da trapiantata in Emilia, io li avrei chiamati tortelli ma lì si chiamavano cappellacci. Possono sembrare pochi a vederli in foto ma vi assicuro che sembravano moltiplicarsi nel piatto a ogni morso, fino ad arrivare a non finire mai. Buoni davvero: pasta fatta in casa in modo eccellente e un ripieno che era un vero trionfo di formaggio di fossa. La zona tipica dell’affinamento del formaggio in fossa è Sogliano sul Rubicone, in Romagna. Questa delizia, però, estende la sua bontà fino a oltre Gradara, oltre che in molti comuni della Romagna, come Mondaino.
Mangiare all’Osteria Ristorante la Botte di Gradara: il dolce
Si dice anche da voi “la boca non la xe straca finché non la sa de vaca“? In Veneto si dice alla grande e credo esistano versioni in ogni dialetto di questo detto che è una verità assoluta. A me capita spesso di chiedere il formaggio al posto del dolce, soprattutto quando sono in un luogo dove il formaggio buono regna incontrastato. Il formaggio di fossa ha un gusto tutto particolare: inizia con un pizzico di delicatezza ma poi la potenza del pecorino arriva dritta in testa. Io amo molto quella “botta” tipica dei formaggi forti. Il formaggio di fossa mi è stato servito in grandissima quantità ed è stato abbinato con un una composta agrodolce del tutto speciale e molto azzeccata come abbinamento. Un ottimo modo per finire un pasto davvero interessante, in un luogo dove decisamente mi sono sentita molto bene.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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