
L’altro giorno, gironzolando per il web, mi sono imbattuta in una foto di un posto in Canada. Più precisamente in British Columbia. La mia mente è subito balzata al maggio del 2019, mese che entrerà negli annali della mia e che si è guadagnato un capitolo intero di quella che sarà – prima o poi – la mia autobiografia. I voli tra Italia e Canada sono ripresi, per fortuna. Io sto pensando seriamente di tornare proprio in Canada e i motivi sono tanti. Al di là del fatto, o meno, di visitare un luogo preciso o di dedicarmi a qualche particolare attività, quello che mi preme ritrovare – pensando di tornare in Canada – è una certa sensazione che mi ha avvolto l’anima. Perché i viaggi – diciamocelo – vanno fatti sia per scoprire luoghi che, a maggior ragione secondo me, per come ci fanno sentire.
Come raggiungere il Canada dall’Italia: voli diretti e consigli vari
Ho scattato questa foto dal finestrino del mio volo Roma-Toronto-Vancouver. Un perfetto volo Air Transat che mi ha portata quasi dall’altra parte del mondo con molta comodità. Tante ore di volo e non sentirle, per dirla tutta. Ho sentito di più il fuso orario di 9 ore che mi ha accolta non appena sono arrivata in British Columbia. Air Transat è una compagnia canadese che vola – direttamente, è il caso di dirlo – tra Italia e Canada da molti aeroporti. Roma, Venezia e Lamezia Terme, giusto per essere precisi. Una caratteristica di questa compagnia è avere a bordo sempre qualcuno che parla italiano. Un servizio non proprio comune tra molte compagnie non italiane. L’operativo voli per l’estate è già prenotabile e attivo e prevede voli diretti tra l’Italia e Toronto e tra l’Italia e Montreal. Da lì, ovviamente, ci possono essere voli in connessione per tutte le principali zone del paese, Vancouver compresa. Io parlo per esperienza diretta: con Air Transat mi sono trovata proprio bene e ritengo che la compagnia abbia dei prezzi interessanti, tenendo conto del fatto che stiamo parlando di voli a lungo raggio. Una cosa che vorrei fare? Prendere il volo di andata fino a Vancouver e poi fare una sorta di “coast to coast” canadese, riprendendo il volo di ritorno da Toronto o Montréal. Magari con l’autunno alle porte e quel foliage perfetto che solo il Canada sa regalare. Nel caso questo sogno solleticasse anche voi, date un’occhiata al sito ufficiale di Air Transat e iniziate a pianificare. Eventualmente, potete anche contattare Rephouse che, in Italia, si occupa proprio di AirTransat.
Perché tornerei in Canada: non ne ho ancora avuto abbastanza di Vancouver
Guardo e riguardo questa foto di Vancouver non so quante volte. Ancora non credo di averla scattata io perché, in primis, è proprio bella. In secondo luogo, ancora non mi sembra vero di essere stata lì – in questo caso ero a Kitsilano – a guardare la città e a provare a rendermi conto di essere in Canada. Vancouver è una città che mi ha detto tanto e che ho amato molto. Credo abbia ancora molto da dirmi. Ecco perché vorrei tornare in Canada e vorrei tornare a Vancouver.
Perché tornerei in Canada: la wilderness
Altra foto che non credo ancora di aver scattato: Horseshoe Bay vista dal mio autobus, mentre ero in viaggio verso Whistler. Quei colori: il blu e il verde che si ripetono all’infinito sono simboli indiscussi della wilderness del Canada. Una cosa sorprendente? L’anima selvaggia di quel paese così immenso è sempre presente. Anche nel pieno delle città. A Vancouver, giusto per fare un esempio, c’è Stanley Park dove ci si sente proprio immersi nella Natura più totale. Io tornerei in Canada e organizzerei bene i miei giorni per trascorrere del tempo un po’ sperduta da qualche parte. Ve lo dico sinceramente: la Natura è preponderante quindi gli animali selvatici ci sono e si fanno vedere. Gli orsi, tipo. Quindi, nel caso siate della mia stessa opinione, ponderate bene questa decisione. Nel caso vi andasse, Canada Experience ha già dei tour pronti per chi vuole assaporare un po’ di wilderness canadese.
Perché tornerei in Canada: il cibo oltre la poutine
Posso tranquillamente affermare che la poutine sia uno dei piatti nazionali del Canada. Ma gli altri quali sono? Sinceramente, tornerei in Canada per esplorare un po’ di più l’aspetto gastronomico. Vi dirò di più: ultimamente, il Canada si sta affermando sempre di più nel panorama delle birre artigianali di qualità. Ne ho già avuto una prova sedendomi al bancone del Craft Beer Market di Vancouver oppure trascorrendo del tempo al mercato di Granville Island. Mi piacerebbe esplorare di più la gastronomia del Canada e poter scandagliare anche quei legami e mix che si sono creati con l’arrivo di tanta immigrazione da tante parti del mondo, Italia compresa.
Perché tornerei in Canada: la storia della First Nation
Il Museo di Antropologia di Vancouver è un must da visitare se volete conoscere un po’ della storia di quella parte di America. Dico così e non dico “Canada” perché non c’erano confini netti tra le popolazioni native del Nord della West Coast. Quando si parla di nativi del Canada, si usa il termine “First Nation“. Ed è proprio lì che voglio affondare i piedi io. Ve l’ho già detto molte volte: viaggiare mi permette di colmare l’ignoranza che alberga in me e che sono ben conscia di avere. Se potessi, passerei la mia vita a studiare ed entrare nel percorso delle popolazioni native è una delle cose che vorrei fare. Ecco perché tornerei in Canada. Probabilmente non mi basterà la vita che sto vivendo per fare tutto quello che desidero per me. Inizio col desiderare il ritorno in una terra che ha così tanto da dire, in quel Canada che mi ha accolta tre anni fa e mi ha fatta sentire immensamente bene.
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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