I incite this meeting to rebellion. Con queste parole, Emmeline Pankhurst diede il via formale, dentro una casa al 62 di Nelson Street a Manchester, al movimento per il voto femminile. Quella casa è ora sede del Pankhurst Centre, un centro di informazione e un museo gratuito che vale davvero la pena di visitare a Manchester. Esso racchiude un pezzo di storia della città ma anche un pezzo di storia nella nostra umanità. Come organizzarsi per visitare il Pankhurst Centre e cosa occorre sapere? Vi spiego tutto oggi.
Dove si trova il Pankhurst Centre a Manchester
Il Pankhurst Centre di Manchester si trova tra il 60 e il 62 di Nelson Street. La sua particolarità? Il fatto di avere come sede quella che fu davvero la casa di Emmeline Pankhurst, una dimora borghese di epoca vittoriana che, al giorno d’oggi, è completamente inglobata nella struttura della Royal Infirmary, l’ospedale più grande di Manchester. Questo ospedale nacque ugualmente nel XIX e la sua parte storica è ben visibile ma la zona in cui si trova il Pankhurst Centre è proprio incorniciato dagli edifici più moderni. Fa molta impressione quando si arriva. Il modo migliore per raggiungere il Pankhurst Centre è prendere un autobus e arrivare proprio nella zona della Royal Infirmary. Lungo Upper Brook Street ci sono miliardi di fermate e dal centro ci sono altrettante linee che vi porteranno lì. Piccolo consiglio per organizzare la vostra visita: come vi racconterò, non ci vorrà molto tempo per vedere tutto il centro e, quindi, potreste voler abbinare il Pankhurst Centre a qualcosa di vicino. Proprio a 5 minuti a piedi c’è la Whithworth Gallery (gratuita) e a 10 minuti a piedi c’è la casa di Elizabeth Gaskell.
Come organizzarsi per visitare il Pankhurst Centre a Manchester
Semplice, direte voi, basta arrivare lì ed entrare. E invece no. In tanti anni di viaggi a Manchester (ormai ho perso il conto) sono riuscita a varcare la porta del Pankhurst Centre solo quest’anno. Perché? Perché l’apertura al pubblico di quell’edificio dipende da volontari e non sempre ci sono. Indi per cui, controllate sempre bene gli orari sul sito ufficiale: potrebbero anche cambiare. Eventualmente, inviate una mail prima della vostra vista. In questi tempi di (ancora) pandemia, occorre prenotare la propria entrata seguendo le istruzioni dal sito ufficiale. Nulla di strano: serve solo per diluire la capienza. L’ingresso è sempre gratuito. Io avevo prenotato per le 14.30 ma sono arrivata prima. Ho chiesto se potevo entrare lo stesso e mi hanno detto di sì perché, in quel momento, c’era poca gente. Non improvvisate la vostra visita.
Cosa aspettarsi dalla visita al Pankhurst Centre di Manchester
Come vi dicevo, il Pankhurst Centre si trova in quella che era la casa di Emmeline e la sua famiglia. Attualmente è proprietà della Pankhurst Trust, una fondazione che si occupa di molte attività importanti in quel di Manchester e nell’area metropolitana circostante. Più di tutto, la fondazione si occupa delle donne e della loro sicurezza. Questa casa è anche un centro di aiuto e ascolto per chi ne ha bisogno. Questo è un altro dei motivi per cui la casa non è sempre aperta. Le stanze visitabili sono quelle del piano terra e, successivamente, si può uscire a visitare il giardino. Cosa aspettarsi, quindi?
- Storia del movimento delle suffragette
- Storia del voto alle donne, anche in altre parti del mondo
- Lotte e manifestazioni fatte per l’uguaglianza di genere (ma non solo)
La fondazione, anche in tempi passati, si è occupata molto di pace e di uguaglianza sociale in genere. Una delle stanze mostra proprio il percorso di lotta politica e civile fatta nel corso di molti decenni. Ogni stanza, racconta un momento fondamentale: a volte si parla solo di Emmeline; a volte dell’impatto sul mondo intero. Un consiglio: parlate con i volontari che troverete, anche solo per chiedere informazioni sulla casa. Vale la pena di raccontarsi un po’ lì dentro.
Emmeline e le altre: qualche accenno su ciò che successe in quella casa
Perché è importante questa casa al 62 di Nelson Street? In primis, perché si tratta di una dimora storica che ora è stata messa sotto tutela e che, quindi, non può essere toccata. Al di là del suo impatto storico e architettonico, quello che rende questa casa un qualcosa di unico è ciò che è successo al suo interno. Mentre ero a Manchester, in questo viaggio fatto a fine febbraio, ho raccontato molto di Emmeline sulle stories di Instagram. Trovate ancora tutto sul mio profilo, nella story in evidenza dedicata a quel viaggio. Emmeline era una donna della buona borghesia di Manchester. Insegnava, era colta e le sue azioni hanno avuto un impatto potente sulla storia di mezzo mondo perché lei fu in grado di raccogliere quando fatto da altre donne prima di lei e portarlo davvero in piazza per spingere alla grande sulla concessione del voto alle donne. Prima di lei, si erano occupate della questione femminile donne del calibro di Mary Wollstonecraft (mamma di Mary Shelley) e Ada Lovelace (figlia di Lord Byron e prima programmatrice di macchine della storia). Sono tante le donne che potrei citare che, a livello teorico, ci hanno dato dentro per il voto femminile. Se visiterete anche il People’s History Museum, ve ne rendereto conto. Emmeline, dalla living room della sua casa, passò dalla parola ai fatti. Teneva riunioni, organizzava il movimento e, soprattutto, se ne andava in piazza a proclamare quanto le donne avessero il diritto di votare. Come raccontavo su Instagram in quei giorni, Emmeline è ben raccontata da Meryl Streep nel film Suffragette. Ovviamente la sua attività non fu tutta rose e fiori: io ora sto riducendo il racconto ai minimi termini. Il suo lavoro venne, poi, portato avanti dalle figlie. Vi dirò di più: la sua pronipote (si chiama Sylvia, come una delle figlie di Emmeline) ora è impegnata politicamente per i diritti delle donne. Una delle frasi più celebri di Emmeline (e che io ho impresso su una delle mie tshirt) dice “Preferisco essere una ribelle che una schiava“. E il cielo sa quanto lei abbia ragione.
Dove trovare Emmeline Pankhurst in giro per Manchester
Tempo fa, scrissi un post per raccontare Manchester attraverso persone e personaggi che hanno lasciato la propria impronta in città. Un luogo si visita vagando per monumenti e chissà che cosa di fisico, mangiando il cibo tipico e stupendosi per un’alba o un paesaggio. Una città si conosce a fondo incontrando la propria gente, anche quella del passato. Manchester è un luogo dove quest’ultimo concetto ha davvero un senso grande. Tutta Manchester è grata a Emmeline Pankhurst per ciò che ha fatto e per ciò che la fondazione che porta il suo nome continua a fare. Noi siamo nati tutti in un’epoca dove molti diritti sono dati per scontati ma dobbiamo sempre ricordarci che tanti di quei diritti sono stati conquistati, anche in modo duro e difficile. Ecco perché Manchester ha sparso la presenza di Emmeline Pankhurst anche in altri luoghi, oltre la casa di Nelson Street. Ecco dove trovarla.
- In St.Peter’s Square, proprio dall’altro lato della strada rispetto alla Central Library, c’è la statua che vedete qui sopra nella foto. Emmeline e la sua sedia, una donna intenta a proclamare un diritto davvero potente.
- Nel Northern Quarter, sul lato posteriore di Affleck’s, c’è un mosaico che ritrae Emmeline.
- Sempre nel Northern Quarter, in Oldham Street, c’è il Manchester Shop: lì dentro troverete molte cose che ritraggono Emmeline.
- Last but not least, sul muro esterno della Molly House (un locale di Richmond Street, nel gay village), Emmeline è disegnata in compagnia di altre belle persone.
Sono fissata con Emmeline? Un po’ e lo ammetto: lei per me significa molto e, oltre alla visione del film che citavo prima, vi consiglio di leggere la sua autobiografia. Si intitola Suffragette: la mia storia. Poi ne parliamo.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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