Marzo si chiude oggi e aprile è già pronto a bussare alle nostre porte. Ogni volta che arriva questo mese primaverile, la mia mente se ne parte recitando The Waste Land di T.S.Eliot e quei versi che iniziano con “Aprile è il mese più crudele“. Che cosa possono avere a che fare con la musica Grunge? Semplice: aprile è, per chi ama il Grunge, il mese di due grandissime perdite. Per parafrasare una canzone molto celebre (non Grunge ma del 1971, scritta e interpretata da Don McLean), il 5 aprile è the day the music died. Quel giorno, in anni differenti (1994 e 2002), morirono Kurt Cobain e Layne Staley, due figure chiave della musica made in Seattle. Lo sapete: io sono andata in quella città proprio per ciò che, musicalmente parlando, rappresenta per me. Ci sarei voluta tornare proprio ora. Mi sembra giusto parlarvi di Grunge oggi e lo faccio recuperando un’intervista molto bella, nata da una chiacchierata con Cristiano Lucidi, fondatore del canale YouTube About Grunge. Perché, lo sapete, la musica è ispiratrice di grandi viaggi. E non solo a Seattle.
[Questa volta l’intervista inizia con una mia ulteriore introduzione]
Questa intervista è in po’ diversa dalle altre che trovate qui sul blog. Solitamente, io e l’intervistato dialoghiamo per iscritto e io riporto le sue riposte direttamente qui sul blog. Con Cristiano è andata diversamente: avevo proposto di fare come sempre la lui mi ha fatto la controproposta di registrare tutto per il suo canale YouTube. Questo post, quindi, riporta degli estratti del nostro dialogo. Alla fine dell’intervista, vi lascio il video da guardare. Detto questo, chi è Cristiano Lucidi? Da dove salta fuori questa persona appassionata di musica che parla di Grunge su YouTube?
Chi è Cristiano Lucidi
Cristiano è un grandissimo amante dell’arte in generale. Comincio come lettore, fin da piccolo. Da che ho memoria forse il primo libro che ho letto è stato Pinocchio, quello di Collodi. Pinocchio serio […] da lì ogni volta che stavo male o che avevo la febbre e stavo a casa, chiedevo a mia mamma di comprarmi un libro. Poi ho cominciato con la musica […]. Nel 1990 ho avuto un’illuminazione con Ligabue e, nel 1991, con i Nirvana. […] Poi conosci amici, inizi a suonare e poi cominci a scrivere. […]. L’urgenza della musica è tornata fuori quattro anni fa. Per magia sono diventato anche più bravo con la chitarra, perché passo ore e ore sullo strumento. […] Ho messo su questo gruppo che si chiama The Bullet of Noise.
Com’è nato About Grunge?
È nato tutto da un’ospitata che feci l’anno scorso, in questo periodo, da Enrico Silvestrin. Nel frattempo, con il portale di musica Music Off – il più grande portale di musica in Italia – [ho riassunto io un po’ questa parte ma ascoltate l’originale] è stata fatta una puntata sui Big 4 del Grunge (Alice in Chains, Nirvana, Soundgarden e Peark Jam). Dopo questa puntata, ho sentito la necessità di aprire un mio canale YouTube.
Tu riesci a spiegare il Grunge molto bene: cosa potrebbe pensare un ventenne, oggi, di un album come Ten o Nevermind?
Quando ho aperto About Grunge, mi sono prefissato due punti: uno è far conoscere quella musica ai giovani d’oggi. Alcuni pischelletti mi hanno scritto “ti ringrazio, mi stai facendo conoscere il grunge”. Oggi tanti di quei dischi [ovvero quelli degli Anni ’90] suonano ancora freschi, anche perché il suono non si è evoluto. […] Non c’è stata più una rivoluzione musicale. Io dico sempre che, adesso, siamo diventati dei bulimici: c’è la musica liquida ovunque. […] Se beccavi la musica grunge all’età nostra, era il top. Chi non ha vissuto il Grunge all’età nostra, non può capirlo. I ragazzi di oggi, però, lo stanno vivendo da diciottenni o ventenni di oggi. […] Il secondo motivo per cui ho aperto About Grunge è per far conoscere i gruppi minori del Grunge. […] Il canale nasce proprio per raccontare quelli.
Parlare di libri (e viaggi) è uno dei miei argomenti forti: avresti dei libri da consigliare? Anche non di argomento musicale.
Innazitutto consiglio di recuperare la puntata che ho fatto sui Libri Grunge. […] Se vogliamo esulare dai libri musicali, ho due o tre romanzi che mi porto nel cuore. […] Sono i capisaldi della mia vita.
- Shantaram di Gregory David Roberts
- Eureka Street di Rober McLiam Wilson
Di quest’ultimo, la prefazione inizia dicendo “ogni storia è una storia d’amore“. E io mi sono proprio innamorato. […] Oltre a questo, sono nato e cresciuto con Bukoswki, con Arancia Meccanica di Burgess […]. Ho avuto una grandissima fortuna nella mia vita: quella di riconoscere per strada Fernanda Pivano. Era agosto del 2000. […] Lei mi lasciò una lista di libri da leggere assolutamente nella vita. […] Tra questi, poi, sono diventata un amante di Palahniuk, che ha scritto Fight Club. […] Ho letto tanto e continuo a leggere. Sono amante della poesia.
Visto che questo è un blog di viaggi, ci sono tre posti nel mondo che ti hanno colpito?
Io ho amato alla follia Parigi. Parlo da turista perché non ho mai vissuto in quella città. Io sono un amante dell’architettura urbana, palazzi, le vie. […] Ho visto cinque o sei musei a Parigi e ho mi è piaciuto anche il cibo francese. Certo, non ci vivrei però è una città a grandezza uomo, ti muovi velocemente. Mi è piaciuta sotto questo punto di vista. La seconda città è Londra; l’ho amata da morire. […]. La terza città che mi piace citare è Valencia. […] Me la sono girata con le cuffie nelle orecchie e il naso all’insù.
[riprendo la parola io, la Giovy]
Se vi dovessi chiedere che cosa ci possa essere dentro il mio zaino, sicuramente sapreste cosa rispondere: libri, musica, voglia di curiosità e meraviglia. Trovo che la musica sia una parte preponderante della mia vita, ecco perché non riesco a toglierla dal mio podcast, malgrado le tendenze in questo ambito comunicativo. Mi piace che esista un canale come About Grunge, perché credo che siamo in molti a poterci definire figli culturali di quell’epoca. E, come tali, abbiamo bisogno di luoghi d’aggregazione. Noi siamo tutti figli di quell’epoca in cui si usciva tanto, per trovare persone come noi. Ora, diventati adulti (davvero?) ci siamo abituati anche a sfruttare il bello del web: la rete ha la grande capacità di creare dei punti d’aggregazione incredibili. Quindi lunga vita ad About Grunge e a tutta quella musica che ci scalda il cuore. Nel frattempo, però, guardate per intero la chiacchierata tra me e Cristiano. Nell’intervista che ho trascritto qui, come si capisce, ho tagliato un sacco di pezzi.
Le foto presenti nel testo sono © Cristiano Lucini e © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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