
Data la settimana che si conclude oggi, con la presenza della Giornata Internazionale della Donna (detta anche 8 marzo), ho pensato di scrivere dei luoghi di alcune donne forti che apprezzo tanto. Si tratta del secondo post di questo genere che potete leggere qui sul blog: ho già scritto di donne pazzesche come Matilde di Canossa oppure Hannah Arendt. Il post di oggi si aggiunge a quei consigli. La scelta è puramente personale: quello che mi viene da dire, in tutta sincerità, è che ognuno sente forte una donna in modo suo. Oggi vi parlerò di scrittrici, pittrici e anche donne di immenso potere. Se è vero che The Future is Female, come dice la copertina del post, il passato ci ha regalato delle figure femminili che, troppo spesso, non sono state raccontate o scoperte a dovere.
Le mie donne forti: Frida Kahlo e il suo Messico
Lo so, mi piace vincere facile. Iniziare a parlare di donne forti e citare Frida Kahlo è come avere del pane e un vasetto di crema di nocciole a portata di mano. Ho ritrovato questo segnalibro dentro a uno dei miei diari di viaggio, proprio dove racconto dell’esperienza in Messico, un viaggio lontano nel tempo ma che mi ha insegnato tanto e che ancora sento nel cuore. Una delle prime cose che io e la mia migliore amica abbiamo fatto a Città del Messico, è stato raggiungere la zona di Coyoacan e visitare la Casa Azul, ovvero la casa della famiglia Kahlo, nella quale Frida abitò sia da ragazza che nell’ultimo periodo della sua vita. Quella casa non è solo un museo, è un’esperienza immersiva nella vita di Frida, dolore compreso. Se ne esce provati, commossi e quasi impotenti di fronte alla vita di una donna così. Però serve, eccome se serve.
Le mie donne forti: Galla Placidia e Ravenna
Di per sé, bisognerebbe fare un tour davvero grande per ritrovare le tracce e la forza di una donna del passato come Galla Placidia. Fisse tra la fine del IV e il V Secolo d.C. e la sua famiglia contava imperatori e personalità come poche altre al mondo. A lei deve, storicamente l’avvicinamento politico tra Barbari e Romani nel periodo in cui soprattutto i primi facevano il bello e il cattivo tempo in Italia, tra un saccheggio e l’altro. La vita di Galla Placidia è stata una cosa incredibile: non credo ci possa essere sceneggiatore capace di arrivare a quanto lei abbia vissuto, in termini di esperienze. Vi basti solo sapere che fu rapita dai Visigoti ma poi ne divenne regina. Oltre a questo, a lei si deve una delle opere artistiche del primo Medioevo più belle di sempre: il Mausoleo che porta il suo nome. Venne fatto costruire da lei ma Galla Placidia venne sepolta lì molto dopo la sua morte. Ravenna, proprio per attinenza storica con la sua vita, è la città da visitare per ritrovare la sua forza, il suo ingegno, la sua capacità politica e diplomatica. Sappiamo tutti quanto ce ne sia bisogno ora.
Le mie donne forti: Maria Teresa e la sua Austria
Una buona fetta di mondo, nel XVIII Secolo, si reggeva sulla forza pazzesca di due donne: Caterina la Grande e Maria Teresa d’Austria. Due donne a tratti uguali e per molte cose totalmente diverse. Le accomunava la capacità di reggere il peso del potere. Maria Teresa d’Austria fu l’unica donna in tutta la storia degli Asburgo a ereditare possedimenti e possibilità di governare su quello che, al tempo, era proprio un impero. Il suo matrimonio con Francesco I di Lorena fu una delle operazioni politiche più potenti della storia moderna. Oltre a questo – e lo sappiamo tutti – fu la madre di Maria Antonietta e non mancò di elargire consigli a quella ragazzina finita a sposare il futuro Luigi XVI. Ci vorrebbe un giro d’Europa per ritrovare la forza di Maria Teresa ma già le città principali dell’Austria la ricordano alla grande. Vienna, senza ombra di dubbio, e il suo Hofburg sono i posti dove recarsi per ritrovare quella donna. Cito due cose che consegnano Maria Teresa all’eternità: vaccinò i suoi figli in un tempo in cui – per davvero – i vaccini erano sperimentali. Oltre a questo, diede alla città di Milano qualcosa che ora è simbolo della città: il Teatro alla Scala.
Le mie donne forti: Virginia Woolf e il Monk’s House

Monk’s House è un cottage che si trova nel Sussex, per la precisione in un piccolo villaggio chiamato Rodmell. Quello è uno dei luoghi di Virginia Woolf. Dico “uno dei luoghi” perché la grande Virginia ha lasciato la sua forza in molti posti. Uno dei suoi scritti – e testo che a me è molto caro – si intitola “Un luogo tutto per sé” e io lo adoro fuori di misura. Lei diceva che una donna che vuole scrivere deve avere un luogo tutto per sé a disposizione. A volte basta anche solo una stanza, un posto dove chiudere fuori il mondo anche solo per 15 minuti. Monk’s House non fu un luogo solitario ma fu altamente ispirante. Virginia aveva la sua stanza ma, in tutto il resto della casa, era solito riunirsi il Bloomsbury Group, una compagnia di gente dalla testa eccezionale e che ha lasciato alla cultura (non solo britannica ma mondiale) davvero tanto. Quando sono stata dentro quel cottage, mi sono sentita quasi sopraffatta da ciò che è nato lì dentro, a livello intellettuale.
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Bellissimo, sono arrivata a leggerti per puro caso, stavo facendo un ricerca e, mi sono capitati i tuoi articoli….meraviglia! Sembrava di essere lì te. Grazie e…complimenti!
Ti ringrazio molto, Martina. Spero tornerai a leggere qualcosa su queste pagine!