
La seconda stagione di Bridgerton è pronta a comparire dentro ai nostri account Netflix, rendendo queste prime giornate di primavera tutto un pullulare di balli, biglietti che arrivano o quelli che non arrivano, segreti vari e chissà quante location inglesi. Ve lo dico subito: a me Bridgerton piace pochissimo. Trovo che Shonda Rhimes sia bravissima in alcune cose e che scriva o produca delle serie potenti come Scandal, Le Regole del Delitto Perfetto oppure Inventing Anna, benché questa si sia praticamente scritta da sola seguendo i fatti di cronaca, Poi c’è tutto il resto, in cui infila dentro l’impossibile in virtù di un politicamente corretto che, forse, non sempre andrebbe ostentato così. Opinioni personali a parte, devo riconoscere a Bridgerton un unico merito: quello di mostrare un po’ l’Inghilterra dell’Epoca Regency. Sono molte le location in cui è stata girata fisicamente questa serie tv. Altre, invece, che vengono solo raccontate. L’Inghilterra Regency è lì da olre 200 anni e ci sono libri con un’età simile che sono pronti a portarci in viaggio da quelle parti. Magari guardiamo anche Bridgerton, senza pensare che ciò che viene raccontato sia realtà storica. La verità, vi prego, su Bridgerton e dintorni.
L’Inghilterra dell’Epoca Regency: una piccola introduzione storica

Ci sono epoche storiche durate quasi un secolo (tipo l’Epoca Vittoriana) e quelle che durano giusto una decina di anni ma che sono così segnanti – se così posso dire – da essere ancora in auge oltre duecento anni dopo gli avvenimenti che hanno portato. È il caso dell’Epoca Regency, detta anche della Reggenza, in Italiano. Questo periodo va dal 1811 al 1820: nove anni che hanno segnato profondamente tutta la Gran Bretagna. Cosa accadde? Il re – Giorgio III – impazzì, probabilmente per demenza precoce. L’erede al trono era un bimbo e la Regina, con un gruppo di nobili, assunse la Reggenza finché l’erede non fu in grado di essere messo sul trono a governare. Quel bimbo divenne re a circa 19 anni, con il nome di Giorgio IV. Regnò fino al 1830, momento in cui finì quella che viene chiamata Epoca Georgiana. Giorgio IV, giusto per essere precisi, era lo zio dell’allora Principessa Vittoria (che nacque nel 1819). Che cosa ha portato l’Epoca Regency all’Inghilterra? In Europa, gli anni fino al 1815 sono quelli di Napoleone Bonaparte e delle sue guerre e campagne di conquista. La voglia di combattere Napoleone è un fattore storico fondamentale dell’Epoca Regency e lo troviamo anche nei romanzi di Jane Austen e William Thackeray. Questa è un’epoca in cui chi è ricco ostenta alla grande, tra tour in Europa, balli e mecenatismo. L’Epoca Regency è il periodo in cui l’Alta Società Britannica ha raggiunto apici visti solo, in precedenza, con Lady Georgiana Spencer. Pippone storico finito… passiamo alla verità su Bridgerton,
Bridgerton: le location della serie e l’Inghilterra Regency

Non potevo non includere in questo post un bel viaggio nell’Inghilterra Regency e tra le location in cui è stata girata la serie. Va detto che ogni luogo che vedete nella serie è, in realtà, un pezzo storico di Inghilterra che si è prestato, come fosse un attore, alla sua parte sullo schermo. Ci sono location visitabili? Certamente.
- Casa Bridgerton: la bellissima casa di mattoni rossi della famiglia Bridgerton è un palazzo storico, gestito da English Heritage, che si trova ai margini di Greenwich Park. Si chiama Ranger’s House. Già che siete nei pressi di Greenwich.
- La dimora dei Duchi di Hastings: il grande palazzo dove vive il Duca è, in realtà, Castle Howard nello Yorkshire. Questo luogo si era già mostrato alla grande in Barry Lyndon di Kubrick.
- Prior Park, Bath: Questo parco meraviglioso appena fuori Bath è stato usato spesso per girare gli esterni di Bridgerton.
Un luogo che vale il viaggio, soprattutto per il panorama su Bath, con tanto di giardini disegnati da Capability Brown.
Non mi dilungo molto sulle location perché ne ho parlato ampliamente sul blog di Visit Britain. Lì troverete un post scritto da me sulle location della prima stagione di Bridgerton e uno che vi racconta dove trovare l’Inghilterra Regency più autentica. Se volete fare delle gran foto in un luogo perfettamente Regency che non sia Bath, andate nel quartiere di Clifton a Bristol o a Pimlico a Londra.
Bridgerton: le cose vere che si vedono nella serie
Bridgerton – e credo lo sappiate – è tratto da dei romanzo scritti da Julia Quinn. Io non li ho ancora letti ma lo farò perché voglio rendermi conto se certe cose viste nella serie siano invenzioni televisive tipiche di Shonda oppure un qualcosa inserito nei romanzi fin dall’inizio. Per questo motivo, mi riservo di sistemare e/o correggere questo post non appena avrò preso possesso mentale dei libri. C’è qualcosa di vero in quel che si vede in Bridgerton? Sicuramente.
- Gli usi e i costumi che vediamo nella serie sono, in gran parte, veri.
Prendendo la prima stagione di Bridgerton, per una donna (o dovrei dire ragazza, visto che l’età era bassina) di quel tempo, essere presentata in società (se nobile, ovviamente) era come dire “sono qui, chiedetemi in moglie“. La prima stagione mostra bene lo spasmo e l’attesa di eventuali proposte successive al debutto in società. Funzionava così: una donna passava dalla famiglia del padre a quella del marito senza rendersi conto di nulla. - La stagione: non intendo quella del calendario ma ciò che veniva chiamato “The Season“. C’era un periodo dell’anno in cui ci frequentavano le case delle famiglie più in vista, si andava a teatro, c’erano i balli e si usciva per occasioni mondane. Parte della Stagione veniva vissuta a Londra, un’altra a Bath... perché quella città andava fortemente di moda.
- Le case: tutte le famiglie di alta stirpe avevano almeno tre case. C’era la dimora di città, perché un Lord doveva presenziare in parlamento e aveva bisogno di una casa cittadina. Poi c’era la casa a Bath, non sempre ma spesso e volentieri. E poi c’era la dimora importante, quella che esisteva assieme al titolo nobiliare. Solitamente fuori città.
Bridgerton: le cose non vere che si vedono nella serie

Non importa sia invenzione letteraria o scenica. Dentro Bridgerton ci sono molte cose non vere e va benissimo. L’importante è saperle distinguere dalla realtà storica. Questo vale per tutte le serie tv storiche, anche per Vikings, giusto per fare un esempio. Cosa c’è di non vero o di volutamente distopico dentro Bridgerton? L’elenco che segue fa riferimento alla prima stagione. Non appena avrò visto la seconda, vi dirò se aggiungerò qualcosa.
- I nobili di colore: il primo Lord di colore, storicamente parlando, si è visto in Inghilterra a metà degli Anni ’90. Durante l’Epoca Regency ci potevano essere personalità di colore in posizioni molto autorevoli: facevano, però, tutti parte della borghesia. La differenza con i nobili? I borghesi lavoravano per mantenere la loro posizione. I nobili avevano delle rendite. C’erano già mercanti di ogni genere di colore in Gran Bretagna. E questo fin dai Secoli precedenti. I borghesi non debuttavano in società e, soprattutto, non erano Duchi, come il Duca di Hastings.
- Il Duca di Hastings: prendo la palla al balzo e vi parlo di questo personaggio che ha scatenato gli ormoni di tutti. Nella lista dei titoli nobiliari inglesi, Hastings è un appellativo che pesa un sacco. Non esiste, però, il Duca di Hastings ma il Barone di Hastings. Il titolo del Lord è proprio Baron Hastings ed esiste dal XIII Secolo.
- La potenza del sesso: scene così hot non si sarebbero viste nell’Epoca Regency. Sicuramente non tra moglie e marito bensì tra amanti o tra uomini e prostitute. Una simile libertà di godimento non era propria di quel momento storico. Ovviamente, sono le persone a fare la differenza. Bisognerebbe ritrovare qualche diario originale e vedere cosa si diceva a riguardo.
- La Regina e il colore della sua pelle: torno sulla faccenda della pelle di colore diverso perché, anche a livello storico, la Regina Carlotta ha scatenato più di una voce. Ci sono, in effetti, studi che hanno cercato di tracciare una discendenza africana o, per lo meno, creola della Regina Carlotta. Perché? Alcuni suoi ritratti sembra la mostrino con la pelle scura. Secondo alcuni storici, poteva essere mulatta. Altri storici smentiscono totalmente e attribuiscono quella pelle non proprio diafana a una ripicca del pittore. Odiava la regina e la dipingeva sempre male.
Bridgerton: leggete questi libri!

Non importa se Bridgerton vi sia piaciuta o se voi abbiate delle riserve, come me. Non importa perché l’Epoca Regency può diventare, in ogni caso, un leitmotiv perfetto per un viaggio in tutta l’Inghilterra. Io guardo quella serie tv di Netflix con un intento svuota-testa: avete presente? È quando si guarda qualcosa da tenere in sottofondo, senza troppo impegno. L’impegno, invece, a mio avviso va messo nella lettura di alcuni romanzi che possono farvi fare un bel balzo a proposito dentro la vita e le vicende di quell’epoca così breve eppure così intensa. Quali sono?
- Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen: partiamo da un grande classico che racconta il dramma di avere un sacco di figlie femmine da far sposare. Uno dei grandi vanti di Jane Austen è stato quello di descrivere alla perfezione un mondo che lei stessa ha rifiutato.
- Vanity Fair di William Thackeray: questo romanzo è stato pubblicato nel 1848, quindi fuori dall’Epoca Regency (a differenza dei libri di Jane Austen) e racconta proprio le vicende dell’Alta Società britannica, in concomitanza con le guerre napoleoniche.
Ovviamente, tutta la produzione della grande Jane riporta all’Epoca Regency, soprattutto se avete intenzione di fare un viaggio a Bath e visitarla nel nome di Jane Austen. Volete un luogo dove trovare una panchina e leggere il vostro romanzo? Io sceglierei Lyme Regis. Chissà se la seconda stagione di Bridgerton porterà protagonisti anche lì. Potrei offrirmi per la parte di Lady Whistledown… non si sa mai.
La foto senza caption è © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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