Come ho già raccontato parlando di Tenerife e architettura, un viaggio alle Canarie può seguire molte tematiche: dalla voglia di stare al mare e riposarsi fino ad arrivare alla Storia Antica. È proprio questo il tema di cui vi voglio parlare oggi. La storia delle Canarie è davvero interessante e ha radici molto profonde. Quello che ci conosce maggiormente è il periodo che va dalla Conquista Spagnola in poi. Parliamo delle vicende che vanno dal XV Secolo in poi. Ma prima? Prima le Canarie erano la terra dei Guanches – Guanci in italiano – una popolazione che ha davvero molto da raccontare e le cui tracce sono ancora visibili oggi. Dove andare per vivere un giorno a contatto con i Guanches a Tenerife? Ve ne parlo oggi.
Chi erano i Guanches
Chi erano i Guanches, in definitiva? Di che periodo storico stiamo parlando? Allora, il discorso è lungo. I Guanches sono la popolazione che ha vissuto alle Canarie dalla Preistoria (età della pietra, nello specifico) fino al XV Secolo, praticamente alla fine del Medioevo. I Guanches sono proprio originari di Tenerife e poi si sono sparsi in tutto l’arcipelago. Si pensa che il nome derivi dai termini Guan (uomini) e Chinet (di Tenerife). Ho dei libri, che ho preso proprio a Tenerife, sulla storia dei Guanches e, nel caso vi interessi, vi do nome e autore. Devo ancora studiarli tutti ma, nel frattempo, mi sono serviti per capire che questa popolazione, soprattutto durante il Neolitico, aveva sviluppato un senso artistico molto ampio, decorando con motivi interessanti molte delle grotte in cui vivevano. I Guanches, parlando di Tenerife, vivevano per di più nelle grotte già molto presenti nella struttura fisica dell’isola. Successivamente, la società dei Guanches ha sviluppato dei villaggi e anche una struttura politica ben determinata. I Guanches, come è successo con altre popolazioni dall’altra parte dell’Oceano, sono stati fortemente attaccati dalla colonizzazione: non furono proprio guerre e battaglie a cancellarli dalle Canarie. Furono soprattutto le malattie, magari già comuni in Europa, ma nuove in un territorio come le Canarie. Dove non arrivarono le malattie, ci pensarono i suicidi rituali: molti Guanches si gettarono dalle scogliere di Tenerife, per sfuggire soprattutto al battesimo.
Dove trovare le tracce dei Guanches a Tenerife oggi
I luoghi che sto per raccontarvi sono pochi e sono solo alcuni di quelli legati alla storia dei Guanches e al loro legame con Tenerife. Di per sé, tutta l’isola racconta a modo suo questo legame. Io vi parlerò di:
- Un museo da vedere a Santa Cruz
- Due luoghi molto vicini tra loro che celebrano e raccontano i Guanches
- Un piccolo posto che ho sempre visto dall’esterno e che sogno di trovare aperto prima o poi
- Le scogliere più scenografiche di Tenerife, luogo sacro per i Guanches
Si possono vedere tutti questi luoghi in un giorno? Sì, anche se la cosa sarebbe un po’ tirata. Per quel che mi riguarda, io vi consiglierei di unire il Museo di Santa Cruz alla visita a Güimar e La Candelaria, magari fermandovi poi a fare il bagno al El Puertito. Potete, invece, inserire gli altri luoghi in un giro che possa portarvi ad ammirare il Teide, per scendere poi verso Los Gigantes e fermarvi a fare il bagno a Los Guíos o a Puerto de Santiago. Ovviamente, vi consiglio fortemente di avere un’auto per poter viaggiare in lungo e in largo per Tenerife.
I Guanches al Museo: Museo de la Naturaleza y del Hombre, Santa Cruz de Tenerife

Iniziamo dal museo… o meglio da uno di quei musei che mi auguro di rivedere, se non altro anche per fotografarlo alla grande. Sono stata troppo tempo fa dentro al MUNI, come viene comunemente chiamato e, per questo, è uno dei posti che vorrei rivedere a Tenerife. Si tratta di un vero e proprio luogo dove scoprire molto sul passato di Tenerife e su tutto ciò che possa riguardare le Canarie a tema antropologico. L’edificio che ospita il museo è un ex ospedale del XVIII Secolo, molto interessante anche dal punto di vista dell’architettura. Oltre a questo, l’edificio che ospita questo museo si trova a cinque minuti a piedi dal Mercado de La Recova, luogo spettacolare sia da visitare che dove fermarvi a mangiare. Cosa si può ammirare dentro al MUNi? Vi dico solo una cosa: i Guanches mummificavano i corpi dei defunti. Non voglio spoilerare troppo ma ci sono davvero dei reperti interessanti.
I Guanches sul lungo mare: La Candelaria
Ci sono molti motivi per cui un viaggiatore che va alle Canarie potrebbe decidere di visitare La Candelaria. Uno di essi sono i Re Guanches. Nella parte di lungomare antistante la Basilica de La Candelaria – patrona delle Canarie – si trovano le statue dei Re Guanches: nove re per ricordare cosa potesse essere Tenerife prima della conquista spagnola. Perché proprio lì? Semplice, la Basilica più importante delle Canarie si trova lì perché, stando a quanto si dice, la Vergine apparve ai Guanches dentro una delle grotte in cui vivevano. Grotta che si trova proprio dietro la chiesa principale. Io trovo magnifiche quelle nove statute e passerei almeno un paio d’ore, in ogni mio viaggio là, a fotografarli nella loro grandezza e fierezza. Le statue che vedete ora risalgono al 1993 e sono in bronzo: sostituiscono le statue precedenti, scolpite in pietra vulcanica. Il re guanche che vedete in copertina è Beneharo, re che visse intorno al 1492 e che rinegoziò un trattato di pace con gli Spagnoli. Queste non sono le uniche statue dei Guanches sparse sull’isola: provate a fare un giro verso Los Realejos.
I Guanches e il divino: le piramidi di Güimar
Si dicono tante cose sulle piramidi di Güimar: non a tutti piacciono ma io amo particolarmente quel pezzo di Tenerife. Probabilmente perché ha molto a che fare con un norvegese chiamato Thor Heyerdahl. Fu lui a far scavare in quella parte di isola, tirando fuori dall’oblio i basamenti delle piramidi. Questo luogo, con tutta probabilità, era caro e sacro per i Guanches che vedevano nel rapporto tra il sole e la montagna un qualcosa di magico, speciale e divino. Visitare le Piramidi di Güimar è un piccolo viaggio in miniatura nella natura di Tenerife ma aiuta anche ad avvicinarsi alla storia dei Guanches. Sotto una delle piramidi, infatti, c’è una cueva – una grotta – molto importante per questa popolazione. Non è visitabile autonomamente ma si può ammirare da fuori. Oltre a leggere della sua importanza nel museo che precede la visita delle Piramidi.
I Guanches e i loro villaggi: El Guargacho

Il primo posto dove mio padre andò a vivere a Tenerife è El Guargacho, nel comune di San Miguel de Abona, e una delle prime cose che mi ha detto su quel luogo è che a casa sua prendeva male il telefono e che, a pochi passi dalla sua via, c’era uno i ritrovamenti di un villaggio guanche. Sicché, non appena sono arrivata sull’isola per andare a trovarlo la prima volta, andai a cercare questa piccola area archeologica e la trovai chiusa. L’ho sempre trovata chiusa, benché ben visibile dall’interno. Stando alle ultime informazioni, questo luogo dovrebbe essere aperto solo di mercoledì mattina. Di cosa si tratta? Sembra sia un centro cerimoniale, probabilmente legato a un villaggio (sotterrato ancora chissà dove nei dintorni). Venne scoperto per caso, nel 1972, da un pastore. Gli scavi iniziarono praticamente subito. Non appena ci metto piede (per ora l’ho osservato solo dal cancello di entrata), vi racconto tutto.
I Guanches e i luoghi sacri: Acantillados de los Gigantes
Quelle che vedete qui sopra sono le scogliere de Los Gigantes, in spagnolo Acantillados de los Gigantes. Sono le scogliere più potenti e scenografiche di Tenerife e potete vederle molto bene (come me quando ho fatto questa foto) dalla spiagga de los Guíos. Non solo: vi consiglio di fare un giro anche a Punta Teno, dove si trova uno dei fari di Tenerife, per vederli dal lato opposto rispetto a questo qui sopra. Di fronte a scogliere così immense e potenti, non si può non stupirsi, nemmeno al giorno d’oggi in cui sappiamo vita, morte e miracoli a livello di geologia e scienze della terra. Mi immagino lo stupore di chi non aveva ancora indagato il mondo ma lo osservava, stupendosi, ogni giorno. Quello che si dice su questo luogo è che, per i Guanches, era un luogo sacro. Forse è quel tipo di stupore quello che dobbiamo provare durante un viaggio a Tenerife, anche se siamo andati lì “solo” per il mare e non abbiamo mai sentito parlare dei Guanches e della loro storia.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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