Parliamone: ci sono posti nel mondo dove si fa solo (o quasi) per goderne della pura bellezza. Non c’è nulla di male in questo ma non avete mai provato a vivere una città di norma turistica con un po’ di normalità? A me è successo pochi giorni fa, quando sono stata a Firenze con la mia amica Francesca Turchi. Cosa siamo andate a fare a Firenze? Volevamo fare un brunch degno di questo nome e rivederci faccia a faccia, dopo tanta pandemia e tanta vicinanza, seppur virtuale. La pandemia no, quella è reale. Ci saranno sicuramente molti posti dove fare brunch a Firenze ma noi, sotto giusto consiglio, abbiamo scelto Rooster Cafè, un locale piccolo per misura ma grande per quello che ci ha dato. E non parlo solo dei meravigliosi piatti che serve.
Fare brunch a Firenze: consigli per sedersi a un tavolo del Rooster Cafè
Il Rooster Cafè di Firenze ha due sedi in città. Io sono andata in quella di via Porta Rossa, locale di misura contenuta eppure capace proprio di grandi cose. Qualche consiglio e informazione per organizzare il vostro brunch in quel di Firenze:
- Noi eravamo in 2 e il Rooster Cafè non prende prenotazioni per tavoli piccoli.
Siamo arrivare lì davanti poco prima di mezzogiorno e ci siamo messe in fila. - Quando arrivate, entrate e lasciate il nome e il numero di persone. C’è una lista e si viene chiamati man mano che si liberano i posti. Noi abbiamo atteso poco più di mezz’ora ma, quando siamo uscite, la fila era molto più lunga. Sicché, se volete fare il vostro brunch fiorentino verso le 12.30, fate bene i vostri conti e arrivate presto.
- Il Rooster Cafè di Via Porta Rossa si trova in centro a Firenze ma fuori dalle vie più frequentate dai turisti. Noi siamo arrivate a piedi: la zona non è proprio utile per chi viaggia in auto.
- Ovviamente, come da norme vigenti al momento, è necessario il Super Green Pass per poter mangiare al Rooster Cafè.
- Benché pronto ad accogliere tutti (e lo si capisce subito) trovo il posto poco adatto ai bimbi, se non altro per la misura del locale e la vicinanza dei tavoli.
- Il locale è provvisto di una pedana in entrata: questo lo rende sicuramente accessibile anche a chi è in sedia a rotelle o ha difficoltà di movimento. Il luogo, come dicevo, non è troppo grande: eventualmente chiedete nel caso abbiate bisogno di un tavolo adatto.
Il sito ufficiale del Rooster Cafè di Firenze è la risorsa perfetta per consultare il menù ancora prima di arrivare lì. Se non lo fate, troverete il menù appeso sulla porta e potrete ingannare l’attesa facendo mille ipotesi su cosa ordinare. Il consiglio più importante è quello di arrivare con una fame più che discreta: non resterete delusi.
Cosa ordinare al Rooster Café di Firenze
Cosa ordinare al Rooster Cafè di Firenze e cosa aspettarsi da un brunch seduti ai loro tavoli? In primis, come vi dicevo, arrivate con una buona dose di fame. I piatti sono consistenti e non mi sono sembrati troppo abbondanti ma nemmeno con porzioni eccessivamente controllate. Vi verrà servito il giusto per fare onore alla parola brunch. Se consultate il menù online vi renderete conto che i le proposte sono adatte a tutti i gusti: c’è del dolce e c’è del salato. Non ho trovato indicazioni per pietanze gluten free ma potete sempre chiedere prima di arrivare lì. Che cosa ho mangiato io quel giorno a Firenze per il mio brunch?
Il mio brunch al Rooster Café: uova alla benedict come se non ci fosse un domani
Le uova alla benedict sono una di quelle cose che non riesco a non ordinare quando sono presenti in un menù. Per essere totalmente sinceri, ero indecisa con una bella Full English Breakfast ma, davvero, in un certo momento non c’è più stata gara dentro la mia testa e dentro al mio stomaco. Le uova alla benedict del Rooster Cafè erano solo un pelino troppo cotte ma si tratta di un qualcosa di totalmente perdonabile, vista la gran quantità di persone presenti ai tavoli. I brunch da preparare erano davvero molti. In ogni caso, erano davvero buone e le riordinerei in eterno. Ho voluto accompagnare quelle uova con due altri elementi: del pane tostato col burro e dei buonissimi hash brown, altra cosa britannica che ha sempre un posto nel mio cuore. E non solo. Quanto si spende da Rooster Cafè? Io metterei in conto almeno una ventina di euro a testa. Che mi sembra un costo più che giusto per qualcosa che si chiama brunch e che, in realtà è qualcosa di più di un pasto completo. Ogni pietanza può essere accompagnata con acqua, bibite, birre artigianali (altra nota a favore di Rooster Cafè) oppure caffè e tè vari. Malgrado la fila bella copiosa, noi siamo rimaste tranquillamente al nostro tavolo per più di un’ora.
Il Rooster Cafè, per me
Preparare e servire cibo può sembrare l’azione più normale per un locale e un ristorante ma non è così. Preparare e servire cibo significa – in un certo modo – prendersi cura delle persone. Le persone che si siedono al tavolo di un posto dove si mangia, non dovrebbero mai essere dei semplici clienti. Mentre eravamo in fila, fuori dalla porta del Rooster Cafè, una delle cameriere è uscita con un vassoio carico di bicchieri con dentro una cosa color fragola. Era un omaggio per chi stava aspettando con tanta pazienza. L’ho trovato un gesto non proprio così scontato. Si dice sempre che sarebbe il caso di praticare gesti di gentilezza a casaccio, così… per rendere migliore la nostra vita e il Rooster Cafè (dico così per indicare chiunque lavori lì dentro) ha messo in pratica questo concetto quel giorno. Una volta entrate e sedute al nostro tavolo, io e Francesca abbiamo ordinato un altro di quel favoloso coso alla fragola che, ovviamente, non conteneva solo fragola ma si accompagnava con del buonissimo gin. Anche se quel drink – come ci hanno raccontato – si chiama Chicca, per noi sarà sempre Strawberry Gin Forever. Non era solo qualcosa di buonissimo: era un gesto gentile e questo lo rendeva e lo renderà sempre un qualcosa da ordinare, magari al prossimo brunch al Rooster Cafè. Mangiare, seduti al tavolo di un locale, non è solo sfamarsi. Non è solo sfamarsi con qualcosa di buono e ben fatto. È l’assaggio di una storia. La mia, quel giorno a Firenze, è fatta di chiacchiere, amicizia, sorrisi, cose buone e di Strawberry Gin Forever a condire il tutto. Ogni fragola, ora, avrà il ricordo di quella domenica, di quel brunch a Firenze. Il segno si lascia anche così.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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