
Sono al mare. Ho messo in atto la mia fuga – il mio primo pensiero del 2022 – riuscendo ad unire piacere e lavoro. Sono al mare e, come non mi capitava da tempo, sono seduta alla scrivania di una camera d’albergo. Davanti a me uno specchio in cui guardo, inesorabile, l’effetto del mio trigemino sulla mia faccia. Dietro di me il letto che mi accoglierà stanotte. Dentro di me la stanchezza di un giorno in giro. Un giorno in giro dopo tanto tempo, dopo tanti giorni passati a stare male. Prima di mettermi qui a scrivere, ho lasciato che l’acqua calda di una piscina mi scaldasse anche l’anima. Ho sentito i muscoli delle mie spalle e dei miei piedi sciogliersi. E ora, sempre inesorabile, penso tra me e me che una delle frasi che ho detto di più dentro la mia testa, oggi, è stata “io non ho l’età“.
Età

Età. Facile, per me, pensare all’età, agli anni che passano, in questi giorni di gennaio. Il 19 gennaio prosegue la sua fase di avvicinamento alla quotidianità di tutti e a me porterà 44 anni, in fila per sei, col resto di due. Del resto saranno per sempre 42+2. Almeno per me. Oggi, parlando del mio trigemino che mi ha bloccato mezza faccia (avete visto le storie su Instagram?), dicevo che potrei raccontare di aver fatto il botox. Per questo ho la faccia per metà bloccata. Mi guardo allo specchio che è qui davanti a me e vedo che, per davvero, questo blocco a una parte della mia faccia qualcosa di buono l’ha fatto: mi ha tolto le occhiaie sotto l’occhio sinistro. Ora sembro una di quelle pubblicità stile “prima e dopo“, con una parte di faccia col botox e una parte no. Del resto, però, me lo dico da l’altro ieri: io non l’ho l’età per il botox. Anche se sono 44 anni, in fila per sei, col resto di due (siete autorizzati a leggere queste parole cantando), qualcuno ha giustamente detto che se c’è qualcuno con la faccia da bimba a questa età… beh, quella sono io. E io ne vado fiera.
Quella volta che mi chiesero i documenti…

Vi ho mai raccontato di quella volta che mi chiesero i documenti perché avevo ordinato una birra? Detto tra noi, avevo compiuto da poco 28 anni ed ero a un concerto, al quale mi ero presentata con la maglia dei Prodigy (chissà dove l’ho messa quella maglia, comprata davvero a un concerto dei Prodigy) e le treccine. Avevo i capelli più lunghi di ora e le trecce mi servivano per non morire dal caldo al concerto, non farmi strappare i capelli e avere una parvenza di decenza anche dopo 2 ore di pogo continuo. Con le mie meravigliose guance arrossate dal tanto divertimento, vado a ordinare una birra e il tipo dietro il bancone mi fa “ma ce l’hai l’età?“. Lì per lì pensavo volesse fare lo splendido, buttandomi lì un gran complimento perché ci stava provando con me. Poi, serio, mi ha ripetuto la cosa e ha voluto vedere i documenti. Io sono tornata a ordinare la birra da lui ancora quella sera e poi è finita per davvero che ci ha provato con me. E lui era di gran lunga più giovane della sottoscritta. Ah, serate di gioventù! Ripensando a quella serata mi chiedo se, da qualche parte in questo universo, ci sia una legge scritta da qualche parte che determini l’età per certe cose o per altre.
What’s my age again…

Mi spiego meglio. Anzi: faccio una domanda a tutti. Quando si può dire di diventare grandi e abbandonare certe cose? Ne parlavo già scrivendo della mia eterna adultescenza. Quando finiscono i giorni in cui passare una notte fuori è figo e diventa inesorabilmente una cosa da fuori di testa? Quando finisce l’età di una cosa, lasciando il posto all’età per altro? A pensarci bene, non c’è nessuna legge scritta. Quelle frasi del tipo “ah, io alla tua età…” non valgono più, tanto meno quelle del tipo “ormai non hai più l’età per fare certe cose“. Io credo di non avere più l’età per restare a lungo con i capelli bagnati in inverno ma ho ancora quella che mi permette di fare la scema per una notte intera e tornare a casa all’alba chiedendomi quante ore avrei potuto dormire il giorno dopo. E questo non mi rende meno responsabile, adulta o coscienziosa di quello che sono ai miei quasi 44 anni, in fila per sei, col resto di due. Non ho più l’età, me lo dico, per vivere in pianura e soccombere all’inquinamento. Ho l’età e il dovere di fuggire al mare per respirare. Non ho l’età per essere giudicata vecchia e ho l’età per sorprendermi quando qualcuno mi dice “ma davvero hai tutti quegli anni lì?”. Ma tutti cosa?!?
Come un albero
Riguardo la mia faccia nello specchio di questa camera d’albergo. La guardo e mi dico una cosa che potrebbe lasciarvi a bocca aperta perché lo fa anche direttamente con me: io non mi sono mai immaginata adulta. Mi guardo e vedo la stessa me di 20 anni fa. Solo con i capelli più corti e gli occhiali diversi. C’è un nome, credo, per l’atteggiamento di chi non riesce a unire la propria fisicità a un’età, ma ora mi sfugge. Ripenso a com’era mia madre alla mia età: sono fortunata perché ho una foto scattata al mare, con mio padre, nel 1990. Mia madre aveva giusti 44 anni, in fila per sei, col resto di due. Come me tra 8 giorni. La guardo e io mi vedo ancora più giovane di come percepisco lei. Io sono sempre sua figlia e credo che questo conti molto nel fatto che non riesco a farmi la stessa sua età. Guardo il mio volto, guardo il suo. Ci sono almeno 15 anni in mezzo ma non è così a livello di anagrafe. Allora mi dico che, forse, non ho l’età per avere 44 anni. Almeno sul volto. A livello di esperienza, in parte li sento ma in parte no. Ho fatto esperienze diverse dalle sue: lei a 44 anni aveva 3 figli grandi. Io avevo 12 anni. I miei fratelli 22 e 23. Non ho davvero l’età per avere 44 anni. Come farò la settimana prossima? Si accettano consigli. Se fossi un tronco e venissi tagliata, quanti anelli conterebbero in me?
La foto della quercia è © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Giovy che meraviglia il tuo post! Mi è piaciuto tanto e quando dici di vederti sempre uguale allo specchio beh mi trovi assolutamente d’accordo anzi io mi vedo molto meglio e senza botox ..per noi è una questione mentale viva le donne come noi coraggiose forti ma fragili sorridenti e seducenti sempre ! Noi abbiamo sempre l’età per..un abbraccio
Cinzia, che bello leggere il tuo commento.
Hai perfettamente ragione: sempre sorridenti e forti. Ti abbraccio forte.