
Tempo fa, se ben ricordate, ho intervistato Saskia Balmaekers, del blog olandese Ciao Tutti. Nello stesso periodo in cui conobbi Saskia, incontrai anche Maria Pasquale, la protagonista dell’intervista di oggi. Maria è australiana e la sua anagrafica ben racconta le sue origini. Al di fuori di eventi come le fiere, non sono mai riuscita a frequentare Maria e spero di poterlo fare in futuro. Anche lei fa parte di quella compagine di persone innamorate del nostro paese e capaci di raccontarlo al meglio, tante volte anche più di noi italiani. Oggi ho pensato di intervistarla perché, recentemente, è uscito un suo libro dal titolo How to be Italian.
Ciao Maria, raccontaci in poche parole chi sei
Sono un autrice e giornalista di viaggi e gastronomia italo-australiana. Faccio la corrispondente per Roma per USA Today e scrivo spesso per la CNN, The Telegraph, Fodor’s e Condé Nast. Il mio blog, Heartrome.com vanta lettori in più di 100 paesi e oltre 40 mila di utenti social. Sono nata in Australia da genitori italiani, ma ho viaggiato in tutta Italia tra i 20 e i 30 anni. Poi mi sono trasferita nel Bel paese e ci vivo da 10 anni. Anche prima di trasferirmi in Italia, ho sempre vissuto secondo le usanze italiane: in famiglia parlavamo italiano, mangiavamo italiano, guardavamo la TV e i film italiani. I miei genitori hanno trasmesso a me, mio fratello e mia sorella, un profondo rispetto per i valori da sempre cari agli italiani: la famiglia e la tradizione. Il nostro legame con la terra d’origine è rimasto sempre saldo poiché i nostri nonni paterni non sono mai emigrati. Dal 2011 vivo a Roma, la città che amo follemente.
Tu racconti l’Italia per il mondo down under: come hai iniziato e perché?
Mi sento una persona privilegiata a scrivere dell’Italia vivendo in Italia. È lei la mia musa, la mia ispirazione, il mio piacere proibito, la mia vita. A sei anni sono stata per la prima volta a casa dei miei nonni e i miei primi ricordi rimandano ad un piccolo paesino del centro Italia, in Abruzzo per essere precisi. Ricordo ancora quanto mi sembrasse tutto così diverso dal mondo che conoscevo e al quale ero abituata: la piazza del paese era il centro della comunità, al mercato si andava in spedizione con le zie e c’era ancora la famosa Lira. Ma è stato solamente anni dopo – quando sono ritornata e avevo sedici anni – che mi sono letteralmente infatuata della cultura, della gente, della lingua, dell’energia che coinvolge tutti i sensi, di un posto in cui forze contrastanti si incontrano e producono quello che allora mi sembrava uno splendido caos. L’Italia era parte di me, ed ero sicura che un giorno ci avrei vissuto. Nel 2011 mi sono trasferita e ho aperto il mio blog: lo scopo era solo e sempre di raccontare le mie esperienze. Il resto, come si dice, è storia.
Cosa interessa maggiormente del nostro paese alle persone che vivono dall’altra parte del mondo?
Gli stranieri sono infatuati dell’italia. E non solo, anche degli italiani, che sono un popolo di persone forte e generose. A prescindere i luoghi, la bellezza del nostro territorio, il cibo e il vino, l’architettura, la storia: sono curiosi dello stile di vita italiano che ha al cuore l’importanza delle traduzione e la famiglia. Ma anche la capacità di sentire il bisogno di apprezzare i momenti importanti, i momenti per se stesso ma di farlo senza sentirsi in colpa.
Hai appena pubblicato un libro: di cosa parla?
How to be Italian è una celebrazione dell’Italia, degli italiani e dello stile di vita italiano: l’esperienza del bere per assaporare il momento, i viaggi di piacere, il fondamentale apprezzamento per il cibo e la forte considerazione per la cultura. Una vera e propria lezione del “dolce far niente”: l’arte dell’ozio felice e spensierato. Racconta la mia Italia, dagli occhi di una persona nata e cresciuta all’estero in una famiglia italiana e che vive in italia da 10 anni ormai. Va a scoprire come gli italiani pensano, vivono, parlano, si vestono, viaggiano, mangiano e bevono, amano e come si divertono. È la mia lettera d’amore al paese che è stato sempre così buono con me.

Mi piace ascoltare l’opinione altrui sul nostro paese: cosa ami maggiormente dell’Italia?
Tutto! Dal modo di bere il caffè al mattino al modo di vestire, da come si ordina il pranzo la Domenica, al modo di viaggiare. Cosa si beve, quando si beve e come ci si esprime. Il modo di amare, il modo di divertirsi, l’atteggiamento… ecco! L’atteggiamento è la chiave! Lo stile di vita italiano è il tratto distintivo del paese. In questo particolare approccio alla vita c’è qualcosa di intangibile. Sembra davvero uno di quei party esclusivi a cui tutti vorrebbero essere invitati ma i posti sono limitati. Perché essere italiani è un’emozione, ed è davvero difficile da spiegare. Partecipare a questo party esclusivo vuol dire riconoscere che questa emozione scaturisce da una serie di cose.

Scegli 3 posti che, secondo te, sono imperdibili nel nostro paese e raccontaceli.
Roma. Penso non sia un segreto che mi sono innamorata della città eterna. Una città dove il passato, presento e io futuro coesistono in un museo a cielo aperto.
Napoli. Rappresenta tutto il bello e tutto il complesso di questo paese in una solo città. Una grande storia di arte e cultura per non parlare della pizza più buona che esiste. Una città che ha un anima meravigliosa.
Sicilia. Una regione eclettica e che ti entra nel cuore. Ci sono stata più di 10 volte e l’ho girata tantissimo ma ogni volta è un emozione diversa. Dalla gente al cibo alle isole, è un territorio magico e ti rimane nel cuore.

Parliamo ora di Australia: quali sono i 3 luoghi che consiglieresti a tutti?
Innanzitutto Melbourne, la mia città natale. È una città molto colta, dinamica e la capitale culturale e gastronomica del paese. Sydney poi è immancabile. Turistica si, ma di una bellezza straordinaria con panorami mozzafiato. E poi la grande barriera corallina. Più di 2000 chilometri di coralli è il più grande e il più bello al mondo.
[Riprendo la parola io, la Giovy]
Trascrivendo qui sul blog le parole di Maria, in risposta alle mie domande, mi sono resa conto davvero di quanto entusiasmo lei abbia per il nostro paese. Per dirla tutta, è più che entusiasmo: è vera ammirazione. Maria guarda all’Italia con lo stesso stupore con cui si osserva un’opera d’arte per la prima volta. Anzi, è di più: nel suo modo di percepire il nostro paese c’è lo stupore con cui si ammira la bellezza per la prima volta mescolato alla consapevolezza di vedere del puro amore in ciò che si sta guardando. Io trovo che questo sia molto bello. Ho immensa stima di Maria e del suo lavoro: la osservo “da lontano“, proprio come follower fedele. Amo quello che fa e come lo fa. Anche lei, proprio come Saskia, potrebbe insegnarci molto sulla meraviglia contenuta nel nostro paese e, soprattutto, come lasciare che ci avvolga.
Tutte le foto senza caption sono © Maria Pasquale – riproduzione vietata.
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