Quando sono stata in Toscana a luglio, ho scelto di visitare Monteriggioni perché ero curiosa di vederla. E Arezzo perché mi piace sempre tanto. Di per sé, c’era un vero e proprio leitmotiv nel mio viaggio on the road in giro per la Toscana: Piero della Francesca. Io amo molto quel pittore e trovo sia un vero e proprio genio. I luoghi in cui ha vissuto e lavorato sono molto importanti per comprendere la sua pittura. Ai luoghi in Toscana, vanno assolutamente aggiunti posti come Urbino, giusto per citarne uno fuori regione, ma ci sono dei pezzi della provincia di Arezzo dove i cieli sono i suoi, la luce è la sua e i colori sono assolutamente quelli degli affreschi di Piero della Francesca. Che posti sono? Oggi ve ne racconto 3.
Piero della Francesca in Toscana: un itinerario nel nome dell’arte
Piero della Francesca è un mio grande motivo di viaggio, da un sacco di tempo. Nacque a Sansepolcro e visse per un po’ di tempo in Toscana. Poi, come molti altri artisti, si spostò tra le corti del Centro Italia, in cerca di commissioni e di qualcosa da ritrarre. Visse tra il 1416 e il 1492 quindi, storicamente parlando, è ancora un pittore del Medioevo. In realtà, lui è stato un vero e proprio precursore del Rinascimento (che, per convenzione, vede il suo inizio nel 1492). Per primo studiò la prospettiva e la applicò ai suoi affreschi. Grande esperto di matematica, applicava regole matematiche molto ferree per disegnare proporzioni perfette. I suoi quadri, per chi è capace di coglierli, sono pieni di riferimenti matematici potenti. I tre luoghi che sto per raccontarvi sono posti, per me, emblematici per entrare in contatto con Piero della Francesca e il suo mondo artistico. Definirle “opere” sarebbe corretto semanticamente ma altamente riduttivo. Particamo?
I luoghi di Piero della Francesca in Toscana: Sansepolcro
Sansepolcro è il paese natale di Piero della Francesca e lì si trova anche la sua casa. Al momento della mia vista, la casa del pittore non era aperta e quindi non era visitabile ma spero che la cosa cambi con i prossimi mesi. Sansepolcro è da vedere anche a prescindere da Piero della Fransceca. Il centro storico è, stranamente per certe regioni del centro Italia, in piano. Appena fuori dalle mura, troverete un parcheggio a pagamento (si paga all’uscita, direttamente al custode del parcheggio): lasciate lì l’auto e inoltratevi a piedi tra le vie del centro. Il luogo da visitare, nel nome di Piero della Francesca, è sicuramente il Museo Civico Sansepolcro. Il biglietto d’entrata costa 12€ e li vale tutti.
Piero della Francesca a Sansepolcro
Il Museo Civico Sansepolcro è un luogo che vale in viaggio fino a quella città della Toscana. Anche se non avete grande esperienza dell’arte di Piero della Francesca. Al suo interno c’è più di un’opera di questo meraviglioso pittore. Una è la Resurrezione che vedete come copertina del post. L’altra, super-degna di nota, è il Polittico della Misericordia. Io ho studiato un sacco le opere di Piero della Francesca sui libri d’arte e vederle finalmente con i miei occhi è stato un gran regalo. Il Polittico della Misericordia è un’opera che ci ricorda quanto Piero della Francesca poggi i piedi nel Medioevo e stenta le braccia verso il Rinascimento. La sua forza sta nelle proporzioni e in quella Madonna col mantello aperto che è frutto di un sacco di calcoli matematici. Un elemento che amo molto della pittura di Piero della Francesca, in generale, sono i suoi angeli. Se passate da Sansepolcro e visitate il Museo Civico, fermatevi un po’ davanti ai dipinti o gli affreschi: c’è posto per sedersi e quindi accomodatevi. Non guardate la sua arte in piedi, come se aveste fretta.
I luoghi di Piero della Francesca in Toscana: Arezzo
Il luogo chiave di Piero della Francesca ad Arezzo è la Basilica di San Francesco, nel centro della città. La chiesa dà anche il nome alla piazza antistante e non potete non trovarla. La chiesa di San Francesco è un edificio romanico, con una facciata che tende al non-finito. La chiesa è a entrata libera ma, di norma, si paga il biglietto per ammirare le opere di Piero della Francesca. Io sono arrivata lì di domenica mattina, sul presto. Ho cercato la porta della biglietteria che si trova lungo il corso che porta a raggiungere la piazza. Scendete di pochi metri rispetto alla chiesa e la troverete. Il problema? Di domenica, la biglietteria apriva solo nel pomeriggio. Che cosa ho fatto? Sono entrata in chiesa e ho ammirato ugualmente gli affreschi. Per correttezza, ho lasciato un’offerta nelle cassettine della chiesa, pari al costo del biglietto. Mi è sembrato giusto. Il biglietto costa 8€.
Piero della Francesca ad Arezzo
Le Storie della Vera Croce di Piero della Francesca sono un capolavoro della sua pittura. Così potenti da essere anche ammirati in modo immenso da Pier Paolo Pasolini. Ringrazio infinitamente la mia migliore amica che mi ha segnalato quest’ultimo fatto: conoscevo gli affreschi ma non sapevo dell’effetto che avevano fatto a Pasolini. Di cosa parlano? Si tratta di un ciclo pittorico che illustra storie contenute nella Bibbia: esse vanno dalla Genesi al Nuovo Testamento fino ad approdare al racconto che riguarda la trafugazione della Croce di Cristo. In cosa è strepitoso Piero della Francesca, visto che la tematica era molto comune nel Medioevo? Nell’ordine delle scene. È come se il pittore fosse riuscito a stendere su un piano le tre pareti affrescate e avesse creato un continuum tra le scene. Quando sarete lì, osservate il paesaggio che fa da sfondo alle scene.
I luoghi di Piero della Francesca in Toscana: Monterchi
Monterchi è stato un altro regalo che la Toscana mi ha fatto. Uno dei miei prossimi programmi di viaggio (da costruire pezzo per pezzo) riguarda la Val Tiberina in tutte le sue parti: dalle sorgenti del fiume fino a Roma. Monterchi è uno splendido pezzo della Val Tiberina in provincia di Arezzo, un paese piccolo e molto bello da girare a piedi. Che cosa ha a che fare con Piero della Francesca? Il pittore arrivò qui nel 1459 e dipinse un qualcosa che toglie il fiato: la Madonna del Parto. L’affresco è ora contenuto in un museo a esso dedicato. L’ingresso costa 6,50€. Potrebbe sembrarvi tanto per la misura del museo ma, a mio avviso, è un prezzo giusto per contribuire alla conservazione di un tale capolavoro artistico. Di fronte al museo, si trova parcheggio lungo la strada. Se dovesse essere tutto pieno lì, vi consiglio di parcheggiare non appena arrivati, nella parte bassa di Monterchi. Poi potete salire a piedi.
Piero della Francesca a Monterchi
Ecco un quadro che potrei definire iconico, parlando della pittura di Piero della Francesca. Talmente iconico che gli hanno costruito un museo attorno, per poterlo proteggere e raccontare nel modo adeguato. Qual è la sua storia? Di per sé è un mistero: non si sa chi fosse il committente e nemmeno perché Piero della Francesca decise di dipingere un tale affresco in una piccola chiesa di campagna. Attualmente, quella chiesa non esiste più e l’affresco è stato letteralmente staccato dalla sua sede originale ai primi del ‘900. Un terremoto aveva danneggiato la cappella e lui rimase lì tutto quel tempo. Venne restaurato a dovere e riportato nella cappella che, per miracolo, sopravvisse ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Dagli anni ’90, si trova nell’ex edificio (razionalista) delle scuole medie di Monterchi, diventato ora il Museo della Madonna del Parto. Leggete e ascoltate tutto ciò che trovate dentro al museo: al di là di una bellezza estetica assoluta di quell’affresco, la Madonna del Parto rappresenta uno studio quasi estremo delle proporzioni. Io sono rimasta lì mezz’ora a guardare solo le mani di Maria: sono spesso attirata da come i pittori dipingono le mani dei loro personaggi. I due angeli, poi, meritano mezz’ora di osservazione l’uno.
Piero della Francesca, per me
Ho trovato questa opera di street art in giro per Sansepolcro: riproduce – ma sono sicura che lo sapete già – una delle opere più celebri di Piero della Francesca che, se non erro, è agli Uffizi a Firenze. Note to myself: tornare agli Uffizi al più presto. Divagazioni sul futuro a parte, perché mi piace tanto Piero della Francesca? Me lo sono chiesta tante cose. Quando ero una ragazzina, ero attirata dal tono dei suoi colori: il suo azzurro è uno dei miei “colori artistici” preferiti, assieme al Verde Veronese (che si può ben vedere a Villa Barbaro a Maser). Un po’ più adulta, ho iniziato ad amare i suoi sfondi: paesaggi che davvero sembravano uscire dal suo cuore con una precisione assoluta e totale. Poi ho capito: dentro le sue raffigurazioni artistiche c’è tutto il suo cervello. E io, da brava sapiosexual, non potevo che esserne attirata come un orsetto dal miele. C’è ragionamento, insieme alla capacità di rendere visivamente qualcosa. Unire il lato creativo a quello puramente razionale è puro genio. Piero della Francesca è un genio. Punto.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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