
Vi capita mai di dire “mannaggia“? Sono una signorina e uso la parola “mannaggia” al posto delle mille imprecazioni che mi vengono in mente ogni tanto, a seconda delle varie situazioni. Mannaggia, però, mi piace particolarmente. L’altro giorno, in preda a un attacco di amore per la linguistica fuor di misura, mi sono messa a ricercare l’etimologia di alcune imprecazioni che sono tipiche del nostro modo di parlare. Mi sono fatta davvero un sacco di risate ma ho anche pensato tanto. Anche le imprecazioni sono parole duplici. O meglio, dal duplice significato. Mannaggia potrebbe avere un’accezione positiva, ma anche negativa. Oggi scrivo per mettere a posto, dentro di me, questo pensiero e perché – ve lo dico – sento di avere un sacco di mannaggia da dire. E voi?
Le parolacce in altre lingue

Una delle cose belle delle imprecazioni, unite al fatto di sapere tante lingue, è che spesso ci si chiede come siano certe parole in un idioma diverso. Le imprecazioni e le parolacce sono davvero difficili da tradurre: spesso non hanno un termine esatto corrispondente e subiscono molto le influenze regionali. Quando, alle medie, studiavo tedesco, un mio compagno di classe chiese alla prof come si traducessero le parolacce. Lei rispose in un modo che non scorderò mai: disse che non c’erano parolacce in tedesco perché Lutero aveva ripulito il vocabolario. Ovviamente, era un modo da prof per dire “queste cose non si chiedono“. Negli anni, ho imparato tante parole forti in varie lingue e quel “Damn” in inglese, “Verdammt” in tedesco o “Putain” in francese possono essere perfette traduzioni di Mannaggia. Non ho ancora trovato il modo giusto di dire la stessa cosa in spagnolo ma ci arrivo, promesso.
Quando Mannaggia porta verso il basso

Le parole forti possono portare in alto o in basso a secondo di dove le mettiamo. In generale, un po’ tutte le parole possono avere questo potere. Già, potere: quando si parla o quando si scrive non si pensa mai (o troppo poco) abbastanza alla forza delle parole che diciamo. Che sia nel bene o nel male. Mannaggia è una di quelle imprecazioni capaci di portare verso il basso in un modo quasi graduale, però. “Mannaggia a te e ai pensieri che mi fai fare” è una di quelle espressioni molto facili da leggere in due sensi. Ecco la mia lista dei mannaggia che portano verso il basso.
- Mannaggia a quando ascolto una canzone e ti penso…
- Mannaggia a quando mangio qualcosa che mi porta in un posto che mi manca…
- Mannaggia a quando mi sveglio al mattino e mi accorgo che sei nella mia mente…
- Mannaggia a quando leggo qualcosa e sento che fa sia per me che per te…
- Mannaggia la distanza…
- Mannaggia quando vuoi che le cose siano semplici...
- Mannaggia a quando le giornate sono piene…
- Mannaggia a quando le giornate sono vuote…
- Mannaggia a quanto ti sento dentro…
- Mannaggia al karma
- Mannaggia ai ma… ai però.
- Mannaggia a quel messaggio…
Premesso che non si augura mai il male di nessuno, ci sono delle volte che faccio questi pensieri e mi sento persa. Sento il potere della vita in me in un modo quasi straniante. Io, aliena nei miei stessi giorni.
Quando Mannaggia porta verso l’alto

Poi ci sono, invece, quei momenti (e guai se non ci fossero) in cui i mannaggia sono amplificatori di un qualcosa di dirompente, straniante… sempre per la sua forza positiva, per quell’energia che ci porta verso l’alto e non verso il basso. E quali sono questi mannaggia?
- Mannaggia a quando ascolto una canzone e ti penso…
- Mannaggia a quando mangio qualcosa che mi porta in un posto che mi manca…
- Mannaggia a quando mi sveglio al mattino e mi accorgo che sei nella mia mente…
- Mannaggia a quando leggo qualcosa e sento che fa sia per me che per te…
- Mannaggia la distanza…
- Mannaggia quando vuoi che le cose siano semplici...
- Mannaggia a quando le giornate sono piene…
- Mannaggia a quando le giornate sono vuote…
- Mannaggia a quanto ti sento dentro…
- Mannaggia al karma
- Mannaggia ai ma… ai però.
- Mannaggia a quel messaggio…
Sì, avete letto bene. Sono gli stessi. Esattamente gli stessi e questo dovrebbe dircela lunga. Il tono della nostra voce, il contesto in cui mettiamo le nostre parole e i nostri sguardi sono il palcoscenico capace di determinare come ci sentiamo e come facciamo sentire gli altri. La percezione – cari miei – è quella che ci frega. A volte fa più la percezione che il contenuto stesso del messaggio. La percezione si porta dietro l’attitudine che noi mettiamo nel comunicare. In tempi come i nostri, in cui comunicare sembra essere alla mercé di tutti, siamo invece di fronte troppo spesso a chi non sa farlo. Più per questioni di lavoro che professionali. Mannaggia a me e a quella volta che ho sognato di riempire la mia vita di scrittura… ho fatto bene, secondo voi?
Mannaggia… il podcast

Non ero sicura di farcela a registrare una nuova puntata del podcast ma è uscita da sola, anche grazie alla scrittura di questo post. Mannaggia il podcast: mi sta dando tantissima soffisfazione (le puntate sono super-ascoltate e io vi ringrazio da matti). Se il mio amore per la parola scritta mi ha portata al blog (sta per arrivare il decimo compleanno…), chissà mai che il podcast non mi porti in radio, prima o poi. Giusto per darvi un’idea dell’argomento… quante volte avete detto mannaggia in viaggio?
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Carme LXXXV – Catullo – I Sec. a.C.
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