Conoscete il mio amore per il vento e – come dice qualcuno che adoro – il mio essere vento? Ecco. Il Lago di Garda mi è sempre piaciuto molto proprio per la presenza del vento. Non a caso, i miei posti preferiti sono proprio Riva del Garda, Torbole e Malcesine. Si può unire una grande esperienza sul Lago di Garda a un itinerario culturale e gastronomico in Valpolicella, per esempio, proprio come ho fatto io. Tra una degustazione in cantina, un’ottima cena e un giro tra pievi medievali… perché non inserire anche un pomeriggio in barca a vela in compagnia di Fraglia Vela Malcesine? Vi racconto un po’ com’è andato il mio giro e come potete fare per ottenere informazioni a riguardo.
Il Lago di Garda e il vento
Lo sapete che, per me, i luoghi sono persone. Parlo con i luoghi e dei posti dove sono stata come se parlassi di una persona. Un luogo ha personalità, ha un carattere, ha i suoi giorni sì e giorni no. Il Lago di Garda, soprattutto nella sua parte alta, mi piace proprio perché manifesta il suo carattere attraverso il vento. O dovrei dire … i venti. I venti che soffiano sopra quello splendido specchio d’acqua (a dir poco enorme) sono molti ma sono due i principali e i più conosciuti:
- Il Peler: arriva da nord e soffia, soprattutto, tra la notte e le ore centrali del mattino. Il Peler ha la capacità di animare il moto ondoso del Garda perché “pela” la cresta dell’acqua.
- L’Ora: rigorosamente da pronunciare con la O bella larga. L’Ora è il vento re del Benaco, soprattutto nella parte alta, dove regna insieme a sua maestà la Vela. Vela intesa come sport e stile di vita. L’Ora inizia a soffiare più o meno a ora di pranzo e non lascia il lago fino a sera.
Ovviamente, i venti che soffiano sul Garda sono molti di più: conoscere questi due significa iniziare a leggere il carattere del lago e ci dà la possibilità di fare due chiacchiere con lui, anche se siamo da quelle parti solo per una passeggiata o per fare chissà che cosa. Se, invece, la vela è il vostro intento… probabilmente non vi ho raccontato nulla di nuovo. L’amore per la vela, sul Lago di Garda, si esprime in vari modi: c’è chi fa windsurf, chi kitesurf e chi sale su di una barca, piccola o grande che sia.
Consigli generali per andare in barca a vela
Dunque… non sono una velista ma qualcosa sulle barche a vela la so. Come per tutte le esperienze che facciamo (andare in montagna, nuotare al mare, fare una scampagnata e chi più ne ha più ne metta), dovremmo sempre affidarci al buonsenso per riuscire a non mettere in pericolo noi, gli altri e anche l’ambiente che stiamo frequentando tramite quell’esperienza. Andare in barca a vela, sia che ci mettiamo noi al timone o che qualcuno ci porti, richiede qualche accortezza che è sempre meglio tener presente:
- Le scarpe: in barca o si portano le scarpe adatte (da barca… per l’appunto: con una suola che non ci faccia scivolare e che copra il piede), o è meglio stare scalzi. Le scarpe da ginnastica possono andare bene ma occorre evitare qualsiasi scarpa non permetta la piede di aderire bene. Se avete le infradito, toglietele e salite scalzi.
- La crema solare: il vento è quell’elemento che non ti permette di sentire quanto il sole ti stia bruciando la pelle. Mi raccomando, anche in stagioni non sospette, mettete la crema una mezz’ora prima di salpare.
- I vestiti: vestitevi comodo, con qualcosa che non si rovini ovunque vi sediate. Meglio evitare la gonna. Non serve che vi spieghi il perché.
- Borse & Co: portate con voi una borsa o uno zaino da depositare nella parte chiusa della barca. Chiudete tutto lì dentro e ben saldo, in modo da non perdere nulla.
- Uso del telefono: assicuratevi di tenere il telefono in un luogo dove, col movimento della barca, non voli via e non vi cada. In barca, si usa il giubbotto salvagente: quell’indumento ha delle tasche con zip perfette proprio per tenere il telefono nel caso vogliate fare delle foto. Altrimenti, chiudetelo nella borsa e dimenticatevene.
Ovviamente, la barca a vela si porta da soli solo se si è in grado… e quindi si ha la patente nautica. Nel caso la barca abbia già il suo skipper, chiedete a lui o lei di spiegarvi cosa fare e di insegnarvi a stare al timone. Non ci si improvvisa mai velisti!
Fraglia Vela: un giro in barca a Malcesine
Fraglia Vela fa rima con “vento sul Lago di Garda“. La società è nata, un sacco di anni fa, a Riva del Garda e, nel 1947, ha aperto il primo circolo velico di Malcesine, in provicina di Verona. Io sono salita proprio su una delle barche del circolo. Fraglia è il punto di riferimento per la vela e per imparare a portare una barca a vela sul Lago di Garda. Ovviamente, il circolo organizza e partecipa con i suoi equipaggi a regate e competizioni di ogni classe. Grazie ai suoi istruttori e ai suoi skipper, Fraglia Vela mette a disposizione dei viaggiatori che si trovano a Malcesine e, in generale, sul Lago di Garda, alcune sue imbarcazioni per poter godersi il lago nel più bello e naturale dei modi. Veleggiare con lo skipper richiede organizzazione quindi non improvvisate quest’attività all’ultimo minuto. La cosa migliore è contattare la segreteria di Fraglia Vela Malcesine e consultare il sito internet ufficiale: lì troverete le informazioni di cui avete bisogno per iniziare a pianificare un giro in barca a vela sul Lago di Garda.
Ammirare il Lago di Garda e le sue rive dall’acqua
Non sono nuova nel raccontarvi quanto io ami scoprire i luoghi che visito da varie prospettive. Quando andai a New York per l’ultima volta, per esempio, mi resi conto di quanto mi dicesse quella città quando presi il traghetto per Staten Island. Sono dell’opinione che il Lago di Garda, a maggior ragione, abbia davvero il diritto di essere osservato e amato da più punti di vista: le diverse sponde, le diverse città, le diverse altitudini e sicuramente i diversi punti di vista. Lasciare la riva per conquistare – se così posso dire – l’acqua, è una cosa da fare prima o poi se siete in viaggio o in vacanza sul Lago di Garda. Farlo con l’aiusilo del vento è ancora meglio. Una volta usciti dal porto, infatti, si spengono i motori, si cazza la randa e il vento inizia a farti danzare sull’acqua. Il rumore di sartie e cime si sostituisce a qualsiasi altro e trionfa un silenzio a dir poco musicale. Sono forse troppo poetica nel raccontarvi questo ma per me è così. L’esperienza con Fraglia Vela Malcesine mi ha insegnato, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto io e il vento sappiamo capirci, parlarci, amarci e farci del bene. Ammirare il Lago di Garda dall’acqua – last but not least – aiuta anche nel cogliere degli scorci che, dalla strada o dalla riva, non saranno mai così intensi: come questo sul castello scaligero di Malcesine. Provate… e poi, come sempre vi scrivo, fatemi sapere.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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