Nel mio ultimo viaggio in Umbria – ultimo solo in termini di tempo, perché non ho ancora finito con quella splendida regione (e mai finirò. È un amore eterno) – mi ha portata a visitare Bevagna, in un giorno in cui più caldo non poteva essere. L’Umbria, però, è sempre tanto buona con me: mi ha regalato un cielo azzurro pazzesco e un sole capace di generare dei contrasti che solo lui può mettere davanti agli occhi degli umani. Ero andata a Bevagna in cerca di un po’ di romanitas umbra e ho trovato, ovviamente, anche tanto Medioevo. Bevagna è uno di quei luoghi da vedere assolutamente durante un viaggio in Umbria. Non fosse altro (e sto scherzando, ovviamente) perché è una delle poche città della regione senza salite e dislivelli. Cosa vedere a Bevagna in un giorno? Ve lo racconto oggi. Senza troppi spoiler, ovviamente.
Dove parcheggiare a Bevagna e come raggiungere la città
Bevagna si trova non distante da Montefalco e da Foligno, in una zona dove l’Umbria trova un po’ di terreno pianeggiante e dove i fiumi hanno segnato sia la storia che disegnato il territorio. Raggiungerla è facile e, all’ingresso della città, in Viale Roma, troverete indicati alcuni parcheggi (gratuiti, quando sono stata io nel Luglio 2021) dove lasciare la vostra auto. Il centro di Bevagna, infatti, è chiuso al traffico regolare e possono transitare solo i residenti. Bevagna, come vi diceco, si trova vicino a dei fiumi (Teverone e Clitunno) che erano (e sono) affluenti del Tevere. In tempi antichi, questi fiumi fecero davvero la fortuna della città. La Flaminia, poi, ha fatto il resto. Anche non nessariamente in questo ordine.
Qualche parola sulla storia di Bevagna
Perché, cara Giovy, sei andata a Bevagna? Semplice: per la Via Flaminia. Sto raccogliendo più informazioni ed esperienze di viaggio possibili su lungo questa via consolare, soprattutto nel suo tratto umbro, perché penso abbia davvero tanto da dire e da dare. Bevagna nasce già come insediamento in epoca etrusca e venne occupata dagli Umbri nel 295 a.C. con una battaglia che, nell’attuale Umbria, ha fatto il bello e il cattivo tempo: la battaglia del Sentino (che ora è nelle Marche e si chiama Sassoferrato). Fu, però, nel 90 a.C. che Bevagna divenne Mevania, un municipio romano che, da quel momento in poi, seppe davvero lasciare il segno sul territorio. La sua prosperità andò avanti fino al IV Secolo a.C, quando arrivarono i Longobardi. Ci furono un paio di secoli di oblio e poi, nel pieno del Medioevo, Bevagna si arricchì di chiese e monasteri e, grazie anche alla fabbricazione di filati e tessuti, riuscì a rifarsi un nome. Bevagna è un trionfo di Medioevo umbro mescolato alla romanitas più classica: una bella sorpresa da scoprire a piedi. Sappiate che la Pro Loco locale organizza delle ottime visite guidate, solo grazie alle quali potrete vedere alcune delle bellezze che sto per raccontarvi. Attualmente le visite si svolgono alle 12 e alle 17. Chiedete informazioni alla Pro Loco (la trovate nella piazza principale). Le visite costano 5€.
Cosa vedere a Bevagna in un giorno
Si può visitare Bevagna in un giorno? Certamente: anche con la visita guidata. Organizzatevi bene con gli orari. In realtà, potreste anche abbinare la visita di Bevagna con quella di Montefalco. La vicinanza tra le due località le rende facilmente abbinabili. Cosa si può vedere a Bevagna in un giorno? Molto… e non solo di legato al Medioevo e all’Epoca Romana. Quello che sto per raccontarvi è quello che ho visto io. Ovviamente, come sempre, non vi racconto tutto. Dovete andare a Bevagna e vedere l’effetto che (vi) fa.
Visitare Bevagna: le chiese medievali
Le chiese medievali, per lo più romaniche, sono ciò che dà una forte connotazione alla piazza principale di Bevagna. Questo luogo da vedere in Umbria è così strettamente legato al Medioevo da essere spesso utilizzato come set cinematografico proprio per film e produzioni storiche. Vi basterà arrivare a piedi nella piazza principale del paese per rendervene conto. La chiesa di San Michele Arcangelo, da un lato, e quella di San Silvestro dall’altro sono due perle di architettura romanica capaci di raccontare molto sulla storia di Bevagna.
Mitra, San Michele Arcangelo e l’Umbria
Piccolo spiegone storico-antropologico e molto particolare perché legato anche ad alcuni altri luoghi in Umbria. Generalmente – e credo non vi stia raccontando una novità – molte chiese cristiane si trovano dove, un tempo, c’era un luogo di culto pagano. Molti santi sono figure “sincretiche” – ovvero corrispondenti – a tanti dei pagani. È sicuramente il caso di San Michele Arcangelo che, in tutto e per tutto, rappresenta ciò che, in tempi di paganesimo, era il Dio Mitra: una divinità antichissima che supera confini geografici e culturali immensi. Mitra è, per sua stessa natura, un giustiziere e uno che combatte. Ma, soprattutto, giudica. San Michele è spesso ritratto come combattente o come Arcangelo che regge la bilancia della giustizia. L‘Umbria ha due “visioni” e intrerpretazioni di San Michele molto interessanti: questa di Bevagna lo vuole guerriero. Se, invece, andate in Valnerina e, più precisamente, a Sant’Anatolia di Narco, troverete una chiesa romanica intitolata ai Santi Felice e Mauro. Si tratta di due Santi eremiti del VI Secolo d.C che arrivarono in Umbria dalla Siria. Dentro la loro chiesa – perfettamente romanica – c’è un affresco di San Michele Arcangelo in versione giudice e giustiziere. Andate a vederlo.
Visitare Bevagna: il Teatro Francesco Torti
Bevagna possiede un teatro molto particolare, un gioiello liberty posto all’interno di un palazzo medievale. Si tratta del Teatro Francesco Torti che, a livello di misura, è uno dei più piccoli dell’Umbria. Ma anche dei più belli. Venne inaugurato nel 1886 e porta addosso lo stile che iniziava a prendere piede proprio alle fine del XIX Secolo. Una particolarità: le balconate non sono chiuse, come sempre accade nei teatri. Si tratta dei veri e proprio balconi Art Déco proprio particolari. Il teatro si visita solo con la visita guidata. Informatevi all’ufficio turistico.
Visitare Bevagna: il chiostro del ‘600
Un altro ambiente che si visita solo con la guida è il convento che si trova a pochi passi dalla piazza principale. Camminando per Bevagna, anche in autonomia, vi aiuterà a rendervi conto di quanti conventi e monasteri siano presenti all’interno delle mura della città. Uno di essi è un convento del 1600, con tanto di chiostro visitabile. A me piacciono molto i chiostri e questo presenta dei resti di affresci che – si spera – veranno presto ristrutturati. La cosa bella di Bevagna è che sembrano esserci simboli per ogni epoca storica.
Visitare Bevagna: le mura del porto romano
Una delle vere e proprie meraviglie di Bevagna sono, in generale, i resti che raccontano Mevania… ovvero la città romana. Si parte, sempre con visita guidata, da ciò che resta di un reticolato romano (si tratta di mura) che, un tempo, delineava probabilmente dei magazzini o degli ambienti legati all’attività portuale della città e al transito delle merci su suoi fiumi. Quelle mura sono un capolavoro. L’antica Mevania era anche conosciuta per la presenza di un cantiere navale.
Visitare Bevagna: i mosaici delle terme romane
Mevania aveva anche le sue terme, come tutte le città romane di grande importanza e rispetto. Alla fine del XIX Secolo, venne rilevato un pavimento musivo (età augustea) davvero degno di nota sotto una casa del centro storico. I mosaici di questo pavimento raccontavano sicuramente qualcosa di legato all’acqua. Anche l’area dei mosaici delle terme di Bevagna si visita solo con la guida e l’ingresso è compreso nei 5€ del biglietto. Se amate strani mostri marini e avete una fantasia che galoppa… non potete non passare di qui. Ovviamente la romanitas di Bevagna non finisce qui. Tenete gli occhi aperti e fate lavorare la mente.
Visitare Bevagna: i lavatoi
Bevagna e l’acqua hanno un rapporto particolare e questa città potrebbe essere perfettamente inserita in quell’itinerario dedicato alla scoperta dell’Umbria e della sua acqua. Il Lavatoio dell’Accolta è una bellissima perla che dà il benvenuto a chiunque voglia visitare Bevagna e arriva proprio dai parcheggi di Viale Roma, come ho fatto io.
Bevagna, per me
Ho scritto tanto, vero? Già, perché Bevagna è piccola da girare e la si scopre anche in poche ore ma è densa di bellezza come pochi altri posti che ho visto. In Umbria, per essere sincera, ne ho visti tanti. Ho scattato la foto che vedete qui sopra seduta all’ombra: ero al bar e stavo scrivendo una cartolina. Già, una cartolina. Mi è sembrato un gesto così bello e d’altri tempi che mi ha riempito l’anima di felicità. Sapete quelle cose che succedono per caso e ti fanno pensare a qualcuno o qualcosa? Ecco, proprio così. Quando ho finito di scrivere la cartolina ho alzato lo sguardo e mi sono detta che quello che avevo davanti era un frammento di perfezione totale. Con quella luce, con quella intensità. Ecco cos’è stata Bevagna, per me. Ancora una volta… grazie Umbria!
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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