
Lo sapete che giorno era ieri? Il 29 agosto 2011, in un momento tra impeto e follia, prendeva vita questo blog. Io ho passato il compleanno del blog viaggiando verso un luogo che posso chiamare casa e non potevo trovare modo migliore per festeggiare questo compleanno. Non ho mai celebrato l’anniversario di nascita del mio blog di viaggi ma oggi lo faccio. Perché, insieme, ne abbiamo fatta di strada. Perché, insieme, ci siamo stravolti la vita. Perché, insieme, ci siamo detti mille cose. Perché, insieme, abbiamo sognato, pianto, vissuto, sperato, provato delusione e sentito ogni genere di botta nell’anima. Insieme. Appunto.
Once upon a time…

Era mattina e l’aria entrava placida dalla finestra. Quell’aria da fine agosto, quella che dice che l’ultima parte dell’estate – quella che piace a me – era iniziata. Era lunedì. Mi piace quando le cose iniziano da lunedì: acquistano naturalmente una sorta di logica che sembra correre insieme alla corrente che sostiene il mondo. Io ero seduta alla scrivania di quello che era il mio posto di lavoro. Ero arrivata un bel po’ prima dell’inizio del mio lavoro. Ho aperto blogspot e ho dato vita a Emotion Recollected in Tranquillity. L’ora di pubblicazione dice 8.40. Io scrivevo quanto segue:
Ed è così che si comincia questo blog di viaggi, questa nuova avventura fatta di scrittura, itinerari, pensieri e luoghi del mondo da raccontare con parole mie. A modo mio. Il ritorno, l’aereo che decolla e i pensieri che viaggiano nella mente ancora prima che il carrello si stacchi da terra. Qualcuno di più saggio di me disse “per la stessa ragione del viaggio, viaggiare”. Forse è per questo che mi sposto, vivo, scrivo, piango di nostalgia e amo fissare dentro di me e su queste pagine virtuali il mondo a modo mio.
Un altro saggio, William Wordsworth, diceva proprio che la poesia nasce da un’emozione richiamata a sé in un momento di tranquillità. Con un cognome del genere non poteva che fare il poeta. Quando si nasce predestinati… 😉 I ricordi di viaggio non sono da meno. La vita quotidiana non è da meno.
La giornata finisce, ci si ferma e si richiama a sé ciò che ci ha dato emozione: un saluto, il colore delle foglie di un albero, il gusto forte del caffé o quello avvolgente del miele di tarassaco dentro al tea.
Benvenuti su queste pagine… sarò felice se vorrete farmi compagnia. In fondo il mondo è pieno di viaggiatori che non aspettano altro che incontrarsi per strada.
Rileggo, ora, queste parole. E mi commuovo.
Questa sono io

Oggi non voglio perdermi in chissà che discorsi e nemmeno vorrei scrivere troppo. Voglio solo dire le cose giuste. Senza questo blog, non sarei io. 10 anni di scrittura, parola su parola, sono stati come 10 anni di terapia. Raccontare il mondo può sembrare una cosa “esterna” alla persona ma – ça va sans dire – non è così. Il mondo è un qualcosa che ci entra dentro e ci tocca nel profondo. Il mondo torna a uscire da noi con qualche pezzo della nostra anima. Il mondo atterra su queste pagine pieno di me. E per me è un onore. Tante volte mi sono chiesta se ho fatto la cosa giusta e tutte le volte mi rispondo solo in un modo: sì, Giovy. Hai fatto la scelta giusta. Questo blog, in tutto e per tutto, sono io.
Vorrei ringraziarvi uno a uno perché – lo sapete – io scriverei anche se fossi la mia unica lettrice ma – ribadisco, lo sapete – non sono l’unica che mi legge, che mi ascolta, che mi segue, che mi chiede “Giovy, come lo raggiungo il pub che hai raccontato?“. Questa, per me, è la soddisfazione più grande, assieme a tutte le volte che mi dite che mi seguite perché vi riconoscete in me, che sono autentica e che mi volete bene per questo. Non ho mai pensato di diventare una influencer. Io voglio essere quella che scrive come se non ci fosse un domani. Lo faccio da 10 anni: 2000 e passa post per non so quanti chilometri nel mondo. Vicino o lontano… non importa. Grazie, quindi, perché da 10 anni siete con me. In me. Queto blog sono io. In tutto e per tutto.
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