Un viaggio in Valpolicella può portare ben oltre la (spettacolare e dovuta) visita a grandi cantine o a sedersi al tavolo di osterie speciali come Domìni Veneti. La Valpolicella è un territorio che vanta davvero una storia millenaria eccezionale. A testimonianza del vissuto della Valpolicella, ci sono davvero tante cose da vedere in quella parte di Veneto. Proprio non distante da Negrar – luogo che potete tenere come base per il vostro viaggio – si possono visitare la pieve di San Floriano e quella di San Giorgio.
Il Romanico in Valpolicella
La Valpolicella è un pezzo di Veneto che racconta davvero tanti secoli di storia. La zona del Veronese è stata grande in tempi romani così come nel Medioevo e le testimonianza sono proprio tante. E arrivano anche dall’Alto Medioevo, periodo durante il quale si usava edificare chiese (questo accadeva in tutta la penisola) dove un tempo vi erano i resti di templi pagani. Il fatto è questo: molte delle popolazioni barbariche che arrivarono nella Penisola Italiaca si convertirono al cristianesimo. Accennavo a questo fatto parlando del Duomo di Monza e della Regina Teodolinda. Il romanico è presente in Valpolicella per via di molte pievi costrute sul territorio. Alcune sono rimaste romaniche anche dentro. Altre meno. L’architettura esterna, a mio avviso, è davvero un libro in pietra da leggere e da guardare nel dettaglio.
La Pieve di San Floriano
La pieve di San Floriano si trova nel comune di San Pietro in Cariano, ovviamente in provincia di Verona. La sua costruzione risale al X Secolo d.C., probabilmente per occupare il territorio di una necropoli pagana. La chiesa che possiamo ammirare ora è il risultato dei lavori tra l’XI e il XII Secolo d.C. Questo per quanto rigtuarda l’esterno. L’interno è stato rimaneggiato in più epoche ma restano dei tratti originali romanici, come la decorazione di alcune pareti. Sono molto particolari perché dimostrano l’uso di tecniche simili agli stencil contemporei. Una delle cose da notare a San Floriano? Ve la racconto nel prossimo paragrafo.
I dettagli della Pieve di San Floriano
In tutte le epoche si sono usati i materiali edili preesistenti per costruire qualcosa di nuovo. Non è di certo un novità. La Pieve di San Floriano è stata costruita utilizzanto anche alcuni materiali provenienti da edifici romani. Alcuni di essi (non quello della foto) sono stati posti al contrario rispetto al loro solito. Perché? Si pensa sia per una sorta di “sgarro” nei confronti della paganità romana. Molti di questi elementi, infatti, provengono da templi o luoghi di sepoltura. Era una sorta di modo quasi da “bulli” – diremo noi oggi – per rimarcare la vittoria della cristianità sugli dei pagani. Gli elementi sono più di uno. Osservate quando sarete lì.
La Pieve di San Giorgio
La Pieve di San Giorgio in Valpolicella si trova nell’omonimo paese: vi consiglio di raggiungerlo perché la sua piazza è una sorta di balcone dal quale ammirare dall’alto il territorio di questa parte di Veneto. Ne vale davvero la pena. Questa pieve è rimasta nella sua veste medievale, sia per l’esterno che per l’interno. A quanto pare, da quelle parti, già occupate dai romani, arrivarono anche i Longobardi. All’interno della chiesa ci sono delle iscrizioni che si possono datare al regno di Liutprando. Se volete trovarle, girate intorno all’altare e, come sempre, osservate. Questa chiesa vanta anche un chiostro davvero suggestivo. Il suo interno, per me, è a dir poco magnifico… così come una chiesa romanica dovrebbe proprio sempre essere.
I dettagli della Pieve di San Giorgio
Cado nella ricerca della romanitas, anche per quanto riguarda la Pieve di San Giorgio. Anche in questa chiesa sono stati usati dei materiali precendentemente impiegati in altro. Al di sopra di una colonna, potete trovare una pietra con tanto di iscrizione importante. Riporta, infatti, il cognome di una “gens” (ovvero famiglia) molto importante in epoca romana per la zona del Veronese. Chi era il “Valerio” più famoso? Dai che lo sapete…
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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