Qualche giorno fa ho fatto un piccolo viaggio on the road in Toscana e, più precisamente, ho seguito un bell’itinerario (di cui vi parlerò) che andava dalla provincia di Siena a quella di Arezzo. La mia prima tappa in Toscana è stato Monteriggioni, splendido paese medievale fortificato che si trova in provincia di Siena. Ci volevo andare da un sacco di tempo, per riempirmi gli occhi di bellezza, per un po’ di gusto toscano e per trovare l’intersezione di due vie che mi interessano tanto: la via Francigena e l’antica via Cassia. Passeggiare per Monteriggioni mi ha aiutato, proprio come successe con Pontremoli, a cogliere un sacco di dettagli che mi hanno, per davvero, regalato bellezza da vendere. Ops, da raccontare.
Dove si trova Monteriggioni in Toscana: come raggiungerlo e dove parcheggiare
Come vi dicevo nell’introduzione, Monteriggioni si trova in provincia di Siena. Il paese non è davvero difficile da raggiungere. Io arrivavo da nord e sono uscita dall’autostrada A1 a Firenze Impruneta, seguendo poi il raccordo autostradale Firenze-Siena. C’è proprio l’uscita Monteriggioni. Da lì è proprio la Via Cassia a portarvi dritti sotto le mura di questo paese medievale. La zona storica di Monteriggioni è, ovviamente, solo pedonale o accessibile a chi vive proprio lì. Parcheggiare a Monteriggioni, però, è semplice: ci sono due parcheggi a pagamento disponibili a pochissima distanza a piedi dalle mura. Si può comodamente pagare col bancomat e con la carta di credito, quindi non preoccupatevi di avere con voi un sacco di monetine.
Cosa vedere a Monteriggioni in un giorno
Basta un giorno per vedere Monteriggioni? Sicuramente: pianificate bene il vostro viaggio in Toscana e, se potete, passate di lì in un giorno infrasettimanale. Nei weekend – com’è prevedibile – Monteriggioni si riempie molto. Nel caso vogliate fare un pieno di bellezza totale, sappiate che dentro la cinta muraria di Monteriggioni ci sono anche degli alloggi di vario tipo: dall’albergo al b&b. Potrebbe essere sicuramente un’ottimo luogo dove fermarsi anche a dormire, in modo da utilizzarlo come base per il vostro viaggio in Toscana. Se, come me, passate di lì durante un percorso on the road, vi basteranno anche 4 o 5 ore per godervi tutto. Pranzo incluso.
Cosa vedere a Monteriggioni, in Toscana: la cinta muraria
La cinta muraria di Monteriggioni è addirittura citata nella Divina Commedia di Dante, nel canto XXXI dell’Inferno. Dante la usa come paragone per raccontare quanto siano maestose le mura che circondano il pozzo dei giganti sul fondo dell’Inferno.
… però che, come in su la cerchia tonda
Monteriggion di torri si corona,
così la proda che ‘l pozzo circonda…
Inferno, XXXI, vv 40-42
In effetti, la cinta muraria di Monteriggioni è proprio bella e maestosa. La vedrete molto bene salendo proprio la Cassia fino al parcheggio. C’è poco posto per fermarsi ma c’è un piccolo spiazzo dove accostare l’auto e fotografare il tutto. In alternativa, come ho fatto io, parcheggiate e tornate indietro a piedi. Così potrete passeggiare nel campo e trovare il punto migliore per fotografare Monteriggioni. Le mura della città risalgono al XIII Secolo quando la Repubblica Senese costruì la parte fortificata del borgo. Il castello di Monteriggioni è guelfo (manco a dirlo) e lo si capisce bene dalla linea piatta, senza merlature, delle torri. Guelfo, in tedesco, è Welf (la patria dei Guelfi è Weingarten, in Alta Svevia) e il suono di quella parola si può tradurre in una linea piatta. Ghibellino, invece, è Waibling (altra città tedesca) e il suono della parola si può dividere in due. Da qui la merlatura. Spiegone di storia a parte, Monteriggioni nasce proprio in epoca medievale, probabilmente occupando un vecchio possedimento terriero longobardo. La posizione era (ed è) strategica: la città guarda proprio la Via Cassia, strada consolare che anche nel Medioevo era molto usata. In più, proprio di lì passa la Via Francigena, tracciato che garantiva il transito di molti pellegrini. Per camminare sulla cinta muraria di Monteriggioni si paga un biglietto di 4€ che garantisce l’accesso anche al museo cittadino.
Cosa vedere a Monteriggioni, in Toscana: la chiesa romanica
La chiesa romanica di Monteriggioni ha una forte valenza sia religiosa che civile per questa parte della Toscana. Venne costruita proprio con la fondazione della città ed è legata alla pace civile tra Senesi e Fiorentini. Oltre a questo, divenne un luogo di grande impatto per i pellegrini che camminavano lungo la Via Francigena. Il suo esterno è perfettamente romanico e anche l’interno non tradisce l’origine benché sia stato più volte rimaneggiato. La cosa che ho adorato di più di questa chiesa è proprio il colore della pietra con cui è stata costruita. Lo trovo meraviglioso.
Cosa fare a Monteriggioni, in Toscana: segyire la Via Francigena
Se avete voglia di mettere nel vostro viaggio in Toscana un po’ di percorsi da fare a piedi, un passaggio da Monteriggioni fa sicuramente per voi. Come vi dicevo, la Francigena qui regna sovrana ma anche la Cassia non scherza. Sulla Cassia – promesso – scriverò presto (sto studiando, ve lo confesso). Per ora vi do due dritte sulla Francigena. Per quanto riguarda il passaggio da Monteriggioni, avete due possibilità:
- Partire da San Gimignano e arrivare a Monteriggioni: sono circa 39 km
- Partire da Monteriggioni e arrivare in piazza del Campo a Siena: sono circa 20 km
Qualsiasi cosa scegliate di fare, ricordatevi che camminare per così tanti km non è una cosa che si improvvisa. Soprattutto d’estate, fa davvero caldo quindi arrivate preparati, sia fisicamente che per quanto riguarda l’attrezzatura.
Cosa vedere a Monteriggioni, in Toscana: le statue del Giardino del Pellegrino
Di fianco alla chiesa romanica di Monteriggioni troverete il Giardino del Pellegrino. Si tratta proprio del giardino della chiesa e lì sono state poste alcune statue moderne che mi hanno molto colpito. Hanno tutta la fattezza di statue orientali: nelle pose, nei lineamenti, nella semplicità quasi nipponica. Trasmettono, però, un puro senso di cristianità totale. Come spesso mi capita di sottolineare, ci sono dei luoghi o degli oggetti altmanente spirituali, al di là che si creda o no o che si sia profondamente devoti. Quelle statue sono una sorta di sinestesia culturale davvero bella. Fateci caso.
Cosa vedere a Monteriggioni, in Toscana: i negozi e la vita nel borgo
Mi permetto di usare la parola borgo – per me troppo abusata in ambito turistico – a proposito, scrivendo di Monteriggioni. Perché? Perché Monteriggioni è davvero un burg, sempre facendo riferimento al tedesco. È un castello, con tanto di vita al suo interno. E la vita si traduce anche nella presenza di alcuni negozi proprio particolare. Monteriggioni offre un sacco di opportunità per l’acquisto di vino e di altre specialità toscane ma la mia attenzione è caduta dritta su una sorta di negozio di cianfrusaglie di ogni genere. Si trattava di una sorta di mondo variopinto che raccontava atmosfere e oggetti d’altri tempi. Mi sarei portata a casa mezzo negozio.
Cosa vedere a Monteriggioni, in Toscana: i dettagli
Lo ripeto e mi ripeto, senza vergogna: la bellezza, soprattutto in viaggio, sta nei dettagli. Monteriggioni ne è piena: nei mattoni delle case, nelle porte di legno vecchie di non so quanto tempo. Nei lampioni in ferro battuto, nei nidi di rondine nascosti qua e là. In un vaso di gerani appoggiato dove non te lo aspetteresti, nel profumo di caffé che arriva da una casa perché – sì – lì c’è anche gente che vive normalmente. Io – lo sapete – non amo i posti dove la parvenza turistica è troppo davanti agli occhi di tutti e temevo di trovare questo a Monteriggioni ma, per fortuna, non è stato così. Osservate, osservate sempre.
Un giorno a Monteriggioni, per me
Era tempo che volevo andare da quelle parti anche se, lo ammetto, io e la Toscana non abbiamo un rapporto amorevole sempre. Dobbiamo ancora comprederci un po’, benché la nostra frequentazione sia di lunga data. Avevo paura di trovare il mondo a Monteriggioni e che questo andasse a toccare l’intensità della mia percezione di quel luogo ma non è stato così. Io e Monteriggioni ci siamo voluti bene perché, a modo nostro, abbiamo trovato l’occasione per starcene da soli in silenzio. Sono riuscita a sedermi in un punto del borgo fortificato, ho spento il cervello e ho ascoltato solo quello che Monteriggioni aveva da dirmi. Solo così un viaggio ha senso per me e Monteriggioni è riuscito a parlarmi. Ne sono stata felice.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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