
Gli ultimi giorni della settimana scorsa sono stati un concentrato di nostalgia, da un lato, e di ritorno alla mia vita di sempre, dall’altro. Mi sono detta da sola quanto io ci stia provando a far ritornare tutto normale. Se, un anno fa, prevaleva in me il desiderio di fuga assoluto, quest’anno continuo ad “andare in autoconservazione“. Autoconservazione, termine che uso spesso ultimamente. Ho rivisto, di recente, il film Alta Fedeltà, tratto dal magnifico libro di Nick Hornby. Ecco un caso in cui libro e film sono entrambi magnifici, con qualche differenza sostanziale tra le due opere. Come ho raccontato nell’ultima puntata (nel senso della più recente) del podcast, credo sia davvero arrivato il momento di raccontare tutto ciò che ci manca e che ci è mancato. Che mi manca e che mi è mancato. Come cantano gli Everything but the girl “and I miss you like the desert miss the rain…”
Le top 5 in stile Nick Hornby
Io dico sempre che fare liste mi aiuta a rimettere in ordine i pensieri e non è una frase fatta. È proprio così. Fare liste mi aiuta a entrare piano piano nella mia anima e nella mia mente. Faccio ordine, comprendo, digerisco, capisco. E vado avanti. Non sono di certo io ad aver inventato l’espediente delle liste. Facciamo un salto indietro al 1995 (del resto, nella mia vita, è #Forever1995): Nick Hornby, scrittore inglese con una grande passione e competenza musicale, pubblica Alta Fedeltà, un libro che tutti gli amanti della musica dovrebbero già aver letto. Altrimenti, rimediate. Dopo aver letto il libro, guardate il film perché, come vi dicevo, merita alla grande. Nella storia raccontata da Hornby, si ricorre spesso all’espediente delle Top 5: il protagonista fa delle classifiche di 5 posizioni di qualsiasi cosa gli salti in mente. Il tutto condito da tanta, tantissima musica. Sicché mi è venuto in mente di iniziare a fare delle liste di tutto ciò che mi è mancato e di iniziare a scrivere a questi elementi (non mi va di chiamarli cose perché sono situazioni, sensazioni e chissà quanto altro). Le fate anche voi e poi ce le scambiamo? Un po’ come si faceva con le figurine.
La lista della semplicità

I primi elementi ai quali penso sono tutti parte dell’insieme delle cose semplici. Avete presente gli insiemi che si fanno quando si è alle elementari? Ecco. Secondo me, da adulti ci dimentichiamo spesso di mettere le cose assieme. Tutte quelle cose che si assomigliano in qualche modo. Stavo pensando proprio all’altro giorno alle cose semplici che mi mancano e/o che mi sono mancante.
- Mi manca la semplicità di scambiarsi sorrisi senza che si pensi a chissà che cosa: quanto sono belle le cose sentite e vissute nel momento stesso in cui nascono?
- Mi manca quel sentimento che ho sempre avuto nel cuore quando partivo: la semplicità di capire quanto quell’azione fosse la mia vita.
- Mi manca il vivere l’estate in modo spensierato: quando è stata l’ultima estate spensierata della vostra vita?
- Mi manca un prato in particolare, in una notte estiva.
- Mi manca quella sensazione che ti fa dire che nulla potrà mai finire.
La lista dei luoghi

Dai, questo è un blog di viaggi. Anche se il martedì è il giorno dei cavolacci miei, facciamo che oggi ci mettiamo dentro anche un po’ di mondo? Nel podcast parlo della mia top 5 data dall’addizione di luogo + momento capaci di farmi dire WOW. È proprio l’unione di luogo e momento a fare la differenza. Quella che trovate qui sotto è la top 5 dei luoghi che mi mancano all’infinito e, di certo, non vi do dando nessuna notizia nuova. Sicché… siate voi a darmi delle notizie. Quali sono i luoghi che vi mancano?
- La Fortezza Alta in Umbria. E l’Umbria in generale. Mi manca quel pezzo d’Italia perché io là mi sento a casa.
- Tenerife… cosa ve lo dico a fare? Là ho seminato pezzi di cuore e anima. Là ci sono io in tutto e per tutto.
- Seattle: continuo con le ovvietà ma cosa volete farci? Voglio tornare là il più presto possibile.
- La Svizzera: voglio tornare dalla mia gente, da tutte quelle persone che hanno fatto parte della mia vita per anni. Luoghi compresi. Andeer, giusto per citarne uno.
- Manchester… e qui non c’è bisogno che mi spieghi.
La lista del piacere

Parlo di piacere nel podcast: di tutto ciò che possa darci piacere. Viviamo i nostri giorni sempre troppo pieni di incombenze e cose da fare. E ci mancherebbe: guai se non fosse così. Ma il piacere? Badate bene: non sto parlado (solo) di piacere sessuale. Se c’è anche quello, ben venga. Il fatto è che i ricettori del piacere, dentro di noi, sono tantissimi. Pensate alle papille gustative, per esempio oppure alla nostra pelle. Ci dà piacere, per esempio, anche il vento fresco in una notte d’estate. C’è stato qualcosa di piacevole – soprattutto dal punto di vista fisico – al quale vi siete ritrovati a dover rinunciare o al quale avete rinunciato senza accorgervene? Ecco qui la mia personale top in stile Nick Hornby.
- Mi sono mancate le ciliegie e le pesche, mangiate sporcandomi dita e qualsiasi pezzo di pelle possa essere raggiungibile dal succo che cade da quel tipo di frutta. L’altro giorno mi sono sentita dire che mangio le ciliegie con puro senso di lussuria e sono rimasta sorpresa da questa constatazione.
- Mi è mancato il sentore dell’acqua sulla pelle. L’acqua che mi avvolge, mi sostiene, mi rinfresca corpo e anima. E mi fa volare.
- Mi è mancato il profumo della crema solare spalmata ripetutamente ovunque e quel mio “altrimenti mi ustiono; sono bionda” che pronuncio quasi a volermi giustificare del fatto di essere sempre lì con la crema in mano.
- Mi sono mancati i live… e proprio stasera tornerò in quel mondo. Con mia somma felicità.
- Mi è mancata la voglia di persone: già, può sembrare strano detto da me ma sento che mi è tornata follemente la voglia di persone. Prima era un desiderio dettato dall’esilio. Ora voglio proprio la pelle altrui addosso alla mia. Non importa di che tipo di rapporto stiamo parlando: la vicinanza è ciò che voglio.
Le top 5 di quello che ci è mancato: il podcast

Come vi dicevo, il podcast. Mi piace legare questi post personali a quello che racconto nel podcast. Tutto trova più senso quando le parole si concatenano tra loro. Almeno per me. Il mio consiglio, intanto, è quello di leggervi Alta Fedeltà di Nick Hornby e di guardare, dopo aver letto il libro, il film con John Cusack. Intanto, però, iniziate (modestamente) dal mio podcast.
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