
Non so a voi ma, per quel che mi riguada, uno dei primi libri che mi è entrato in testa e che mi ha fatto sognare è stato La Storia Infinita di Michael Ende. Ammetto di averlo letto, la prima volta, dopo aver visto il film che si ispira al libro. Quindi, mentre i miei occhi immagazzinavano le parole scritte da Ende, la mia testa sentiva Neverending Story come se non ci fosse un domani. Lo sappiamo tutti: ci sono dei libri (e dei film) che sono nati per segnarci l’esistenza e vorrei ben vedere chi di voi non si commuove a vedere Artax nella Palude della Tristezza. C’è una parte de La Storia Infinita che è sempre presente dentro di me: quella che ci porta a dare un nome all’Infanta Imperatrice. Ecco perché mi è capitato di andare in cerca della Torre d’Avorio in alcune parti del mondo. Quali? Ve ne parlo oggi.
La Torre d’Avorio: vera superstar dell’universo fantasy

La Torre d’Avorio non compare di certo, per la prima volta, ne La Storia Infinita di Michael Ende. Di per sé, ci troviamo proprio di fronte a un grande τόπος, un topos culturale che ha trovato nella letteratura di un certo tipo la forza per diventare archetipo: un luogo dove elevarsi, dove la purezza e gli ideali sono di casa e che custodisce qualcosa di imporante e bello. Non è fatta di roccia o dello stesso materiale delle dimore umane. Il suo elemento è già bianco per natura ed è prezioso. La Torre d’Avorio è presente, proprio come archetipo, nella Bibbia e, pù precisamente, nel Cantito dei Cantici. Omero la fa dicentare un luogo attraverso il quale passano i sogni (nel suo caso, però, fallaci). Poi arriviamo dritti a Tolkien che racconta della Torre Bianca di Minas Tirith. E poi c’è, ovviamente, Michael Ende con la dimora dell’Infanta Imperatrice di Fantàsia. Il fatto di mettere un luogo come la Torre d’Avorio dentro a un romanzo ha vari significati: l’uomo ha sempre bisogno di innalzarsi dalla terra per tendere verso il divino. Fa questo per poter spiegare ciò che accade a terra. La Torre d’Avorio è ben presente, anche se non si chiama così, in Harry Potter. Per non parlare poi di Conan il Ragazzo del Futuro, disegnato da Miyazaki: Indastria è, a suo modo, una Torre d’Avorio, seppur con un’accezione più negativa. Se ci pensante bene, uscendo dalle disquizisioni filosofiche, anche noi in viaggio spesso ci eleviamo per osservare meglio il luogo in cui siamo. La sostanza non cambia. Dove andare, quindi, per trovare le nostre personali Torri d’Avorio nel mondo?
Le Torri d’Avorio nel mondo: Il Faro della Punta del Hidalgo, Tenerife
Voglio iniziare dal primo posto al mondo in cui sono rimasta a bocca aperta e ho detto “devo dare un nome all’Infanta Imperatrice“: sto parlando della Punta del Hidalgo, a Tenerife. Avevo già visto alcuni luoghi che troverete di seguito in questo post ma non avevo mai avuto una reazione come quella di quel lontano giorno del 2006 a Tenerife. Il Faro della Punta del Hidalgo è davvero scenografico: se ne sta lì proprio come la Torre d’Avorio della Storia Infinita e guarda l’oceano. A fargli da scudo, ci sono gli scogli vulcanici figli delle eruzioni del Teide. Se mi seguite da un po’, lo sapete: io torno lì sempre, quando sono a Tenerife, e vado a dare il nome all’Infanta Imperatrice. Non posso farne a meno.
Le Torri d’Avorio nel mondo: la Tower of Light, Manchester, Inghilterra

Ecco una di quelle cose che non ho ancora fotografato a dovere durante i miei viaggi a Manchester. Lei è la Tower of Light e si trova nella parte bassa di Mosley Street a Manchester. Io ci sono passata di fianco non so quante volte perché, proprio vicino a questa strana torre, passa il tram di Manchester. Di cosa si tratta? È una torre di scarico, fondamentalmente, di un centro energetico che si trova proprio sotto di essa. Ovviamente tutto – torre e centro energetico – è studiato per dare il minimo impatto ambientale. Anche se è immensamente diversa da ciò che la circonda, io lo trovo bellissima. Non ve lo devo neanche dire che, ogni volta che passo di lì, do di nuovo il nome all’Infanta Imperatrice, vero?
Le Torri d’Avorio nel mondo: il Castello di Liechtenstein, Germania

Questo castello, malgrado il nome, non ha a che vedere con il Principato del Liechtenstein. La sua storia, però, ci porta nel Medievo, tempo in cui i Cavalieri Liechtenstein avevano costruito qui una dimora, probabilmente a scopo difensivo. Siamo nel Baden-Württemberg, terra che nel Medioevo ha visto un sacco di battaglie e guerre per il possesso territoriale. Il Liechtenstein Schloss che vediamo ora, però, è frutto del gusto neogotico del XIX Secolo. I castelli con le torri bianche andavano un po’ di moda in quei tempi. Questo, però, è davvero bello e speriamo si possa tornare a visitarlo. Visto che vi sto parlando di Germania e castelli e torri bianche, non posso non citare IL castello bianco per eccellenza: Neuschwanstein, il castello voluto da Re Ludwig. Oltre a questo, vi consiglio di farvi un giro nella città di Ravensburg… esatto, quella della Ravensburger dei puzzle. Il suo simbolo? Una torre bianca che sovrasta il centro storico.
Le Torri d’Avorio nel mondo: Upper West, Berlino, Germania

Berlino è una delle città che più amo al mondo e, almeno per quel che mi riguarda, c’è sempre qualche buon motivo per andare a Berlino. Io non vedo l’ora di poterci tornare. La mia parte preferita della città è l’Est, in generale. A Ovest, lo ammetto, non ci passo mai tanto tempo ma potrei volermi tranquillamente ricredere. Uno dei motivi che mi poterterebbe dritta in quel di Ku’damm (diminutivo di Kurfürstendamm) è la presenza, dal 2017, di un grattacielo chiamato Upper West. È stato disegnato dall’Architetto Christoph Langhof ed è uno dei nuovi punti fermi dello skyline di Berlino. Si trova proprio vicino alla celebre Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. Consiglio furbo, come direbbe qualcuno: una parte del grattacielo è occupato dal Motel One Upper West Berlin, con stanze che partono da 79€ a notte. Non male, direi. Oltre a questo, è super comodo per la metropolitana e per spostarsi in città. Io farò fatica, a livello di cuore, a tradire Alexanderplatz come mia “casa” berlinese ma non è detto. Non è mai detto.
Le Torri d’Avorio nel mondo: Space Needle, Seattle, USA
Lo so, lo so. Sono fissata con Manchester, Seattle e Tenerife. Cosa volte farci?! Ho un cuore anch’io… e quel cuore è innamorato di certe parti del mondo. Amore a parte, lo Space Needle di Seattle entra di prepotenza, per me, in questa lista di Torri d’Avorio nel mondo. Se ne sta là, a metà tra un’opera che esce dalla fantascienza e una moderna interpretazione di questo topos praticamente fantasy. In poche parole: una sorta di paradiso per chi ha una mente nerdoide e lettrice come la mia. Dall’alto dello Space Needle di Seattle si comprende alla perfezione cosa voglia dire ammirare il paradiso dall’alto. Ed emozionarsi. Parola mia.
Le Torri d’Avorio nel mondo: Turning Torso, Malmö, Svezia
Se ne sta lì, bianco e “turnante” come un derviscio: sto parlando del Turning Torso di Malmö, progettato da Santiago Calatrava. Eccola lì la Torre d’Avorio del sud della Svezia. Per me si tratta proprio di un colpo d’occhio meraviglioso su quella parte di Malmö che guarda il Baltico. Se lo si guarda dal punto giusto, c’è la possibilità che i vostri occhi colgano il Turning Torso col ponte di Øresund che gli fa da sfondo. Una meraviglia assoluta. Almeno per me che amo così tanto quei due elementi archittetonici scandinavi.
La Torre d’Avorio, per me

Mentre, dentro la mia testa matta, progettavo questo post, pensavo intensamente ai luoghi del mondo che avevano generato in me un barbarico WOW (anziché un barbarico yawp, come direbbe Walt Whitman) e mi abbiano infusa di voglia di dare un nome a un prodotto della mia fantasia. Ve l’ho già scritto e confessato: io do un nome a tutto perché, così mi sembra di rendere giustizia dell’esistenza anche delle cose, nonché di piante, insetti e animali. Io do un nome a ciò che provo – ripetutamente – giorno dopo giorno. E do un nome all’Infanta Imperatrice perché credo prondamente nel fatto di far sopravvivere Fantàsia e, con essa, la mia fantasia personale. La mia capacità di astrarre le cose e portarle in una dimensione straordinaria – come faceva Alice – è tutto per me. E allora ben vengano i posti che mi fanno spalancare gli occhi e mi fanno venire voglia di trovarmi in compagnia di Bastian e Atreiu. Già, anche se ho 43 anni e c’è chi mi dice che, magari, dovrei lasciare stare queste cose. Sia mai. Lunga vita sia alle Torri d’Avorio sparse nel mondo, in questo universo o in mille altri. Dentro la mia mente, in quella di tutti o forse di nessun altro al mondo.
Tutte le foto senza caption sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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