
Domenica, quando ho registrato il podcast, sono stata particolarmente poetica: raccontavo di luoghi silenti in contrapposizione – si fa per dire – di luoghi affollati e ho citato un sacco di poeti. Questo blog non avrebbe avuto vita se non ci fosse stato un poeta di nome William Wordsworth (e non ci fosse stata la mia prof di inglese del liceo). Ora che ci penso – ed è proprio questo l’argomento del post di oggi – non ci sarebbero stati molti miei viaggi senza l’ispirazione che alcuni poeti mi hanno dato. Ecco perché oggi vi racconto i luoghi dei miei poeti preferiti. Giusto una selezione, eh. Altrimenti staremmo qui per l’eternità.
Il mondo e la poesia

Proprio ieri (mentre scrivevo questo post) è morto Franco Battiato, artista che io ho sempre considerato un poeta più che un musicista e un cantautore. Vi confesso un segreto: sto pensando a un mega viaggio con la mia migliore amica per il 2022 e credo porterò dei suoi versi con me. Da leggere in un dato punto del mondo. La poesia è universale e ha una valenza che abbraccia tutto il nostro mondo (e anche di più) ma acquista ancora più forza se lette e declamata nei luoghi di cui parla o in quelli che l’hanno ispirata. Lo stesso vale per la prosa ma in questo post si parla solo di poesia per oggi. Non so se vi sia mai capitato? A me spesso: mi piace leggere libri e versi nei luoghi nei quali sono stati generati. Trovo abbiano davvero più intensità. Provate ad andare ad Aci Trezza e leggere i Malavoglia, tanto per dire. Il post di oggi nasce proprio da una suggestione così.
I luoghi delle poesie: William Wordsworth e il Lake District

I luoghi di William Wordsworth nel Lake District sono molti e, in tempi pre-pandemia, erano spesso presi d’assalto, soprattutto nella bella stagione. Il fatto, a mio avviso, è questo: tutto il Lake District è avvolto nei versi di William Wordsworth e non c’è filo d’erba, albero o goccia d’acqua che non sappia dare maggiore forza alle sue parole. Personalmente, la mia esperienza “di forza” – è proprio il caso di dirlo – è avvenuta nel cerchio di pietre di Castlerigg, non distante dalla market town di Keswick. Una volta arrivata lì, mi sono seduta vicino a una pietra e guardavo la valle davanti a me. La pietra in questione è quella più a destra nella foto qui sopra e la valle è proprio quella che fa da sfondo all’immagine. Il cerchio di pietre di Castlerigg è liberamente accessibile, a patto di avere rispetto di tutto l’ambiente. Mi è venuto naturale recitare ad alta voce A slumber did my spirit seal, I have no human fear. Quel poema, di per sé, racconta qualcosa che non ha vita ma io, in quel momento, l’ho sentito diversamente: era come se uno spirito mi avesse avvolta e io non avessi paure umane perché, in quel momento, nulla mi di brutto mi avrebbe toccato. Ho ancora la pelle d’oca se ci penso.
I luoghi delle poesie: John Keats e Hampstead Heath

Hampstead Heath è un luogo che ora è parte integrante dell’area metropolitana della Greater London: come dire, siamo a Londra ma non siamo a Londra. Questo posti si trova a nord di Londra ed è raggiungibile comodamente con i mezzi pubblici della capitale inglese. Nella metà del XIX Secolo, era proprio un mondo a parte dove vivevano un sacco di famiglie mediamente borghesi. Tra di esse c’era la famiglia di Charles Armitage Brown, amico di John Keats. Il poeta inglese si trasferì dall’amico e lì conobbe i vicini di casa: la famiglia Brawne Lindon. Una delle figlie della signora Brawne era Fanny, grande amore di John Keats. I loro incontri avvenivano furtivamente proprio tra i boschi di Hampstead Heath, boschi che sono lì ancora oggi. Passeggiare da quelle parti, leggendo proprio Bright Star – una delle poesie più famose dedicate a Fanny – fa proprio bene all’anima. Keats diceva “Like Nature’s patient, sleepless Eremite, The moving waters at their priestlike task“, descrivendo proprio l’ambiente attorno a loro.
I luoghi delle poesie: Lord Byron, Percy Byss Shelley e il Golfo di La Spezia

Il Golfo di La Spezia, ora, è chiamato da tutti il Golfo dei Poeti e il merito è proprio di Byron e Shelley… e di tutti quegli inglesi che, verso la fine dell’Età Vittoriana, iniziarono a fare i turisti proprio tra la Liguria e la Costa Azzurra. Byron e Shelley sono due poeti che potrebbero portarci un po’ ovunque. Se parliamo di Byron, non dimentichiamo il suo Grand Tour che lo portò anche in Umbria, sul Lago Trasimeno, per esempio. Io ho trascorso una delle mie più belle estati proprio in mezzo a quel golfo e guardavo con costanza, da un lato, San Terenzo con Villa Shelley e, dall’altro, Portovenere con i luoghi dedicati a Byron. Cosa leggere da quelle parti? Io scelgo sempre O wild West Wind, thou breath of Autumn’s being, per quanto riguarda Shelley. Per Byron, vado sul classico: She walks in beauty, like the night. Ah, adoro.
I luoghi delle poesie: William Butler Yeats e Sligo

Lo sapete che i Cranberries, nell’album No Need to Argue, hanno dedicato una canzone a Wordsworth e una a Yeats? Si tratta, rispettivamente, di Daffodil Lament e di Yeat’s Grave. Io, un miliardo di anni fa, sono andata a Sligo, in Irlanda, proprio per Yeats e per la sua amata. La donna che gli rubò il cuore per l’eternità si chiama Maude Gonne ed è uno dei miei idoli assoluti: lei è stata una delle prime donne in Irlanda a lavorare per il voto alle donne. Maude era una grande e visitare Sligo aiuta a conoscere sia la sua vita che quella di Yeats. Il poeta è sepolto appena fuori città, in un luogo molto bello. Io sono andata lì proprio per leggere le sue poesie davanti alla sua tomba, soffermandomi poi proprio sul suo epitafio, pieno di significato. Arrivare lì e leggerlo a voce alta è stata emozione pura. Mi venne anche da recitare Had I the heavens’ embroidered cloths… a metà tra voce alta e sommessa. Che meraviglia.
I luoghi delle poesie: Francesco Petrarca tra Vaucluse e Arquà
Un mio grande amore poetico è, senza dubbio, Francesco Petrarca. Ho un’edizione del suo Canzoniere che sfoglio almeno una volta l’anno. Lo leggo ripetutamente perché, in quei versi vecchi ormai di quasi 700 anni, c’è tanto anche del nostro mondo. Petrarca insegna quanto l’essere umano sia sempre tormentato dagli stessi pensieri, epoca dopo epoca. E quanto abbia bisogno di dialogo. I luoghi in cui ho letto il Canzoniere e dove tornerei a leggerlo in eterno sono due: Fontaine de Vaucluse, in Provenza e, ovviamente, Arquà Petrarca sui Colli Euganei. Fontaine de Vaucluse è il posto giusto dove leggere Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna (Canzoniere, 126). Ad Arquà, il buon Francesco visse gli ultimi anni della sua vita. Io, visitando proprio Arquà, ho sentito subito nelle mie orecchie solo et pensoso i più deserti campivo mesurando a passi tardi et lenti (Canzoniere, 35). I miei versi preferiti, però, sono altri. Sono quelli che davvero raccontano quanto Francesco Petrarca possa essere anche un uomo dei nostri giorni. Lui scrisse, nel 1350, ’l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo è breve sogno.
La foto di Francesco Petrarca è © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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