Parliamone: lo so che questa è una sorta di rubrica che parla di libri di leggere in estate e, apparentemente, un libro dal titolo La primavera perfetta sarebbe stato – giocando con le parole – per questa primavera 2021. Quello che voglio dirvi subito è che quel libro è perfetto sempre. Anche con un metro di neve fuori dalla finestra oppure con l’inverno del nostro scontento nel cuore. Aspettavo questo libro di Enrico Brizzi come poche altre cose al mondo. Lo aspettavo dalla mia ultima rilettura (annuale) di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Lo aspettavo perché avevo bisogno di nuovo di un qualcosa o di un qualcuno che parlasse ai miei 43 anni così come Alex e il suo archivio magnetico avevano parlato ai miei 16 anni, o giù di lì. Ecco perché vi consiglio di leggere La primavera perfetta di Enrico Brizzi durante i prossimi mesi. E poi di farlo ancora, ancora e ancora. Ad libitum.
3 motivi per leggere La primavera perfetta: nr.1

Premessa doverosa: nessun Enrico Brizzi è stato maltrattato per questo post. Non ho nemmeno pensato di chiedergli di intervistarlo ma, forse, lo farò. Avevo voglia di parlarvi col cuore in una mano e il libro nell’altra e quindi lo faccio “di mia sponte“, come direbbe qualcuno. Il fatto è questo: sto spargendo questo (o dovrei dire codesto?!) libro nel mondo e lo sto regalando a un sacco di persone. Perché? Perché fa bene, è scritto bene e perché c’era bisogno di un romanzo come questo. La magia dei libri è davvero grande e, spesso e volentieri, sta nel fatto di potersi riconoscere o immedesimare con il o la protagonista. Dai, a chi la raccontiamo? Io mi sono immaginata Jane Eyre mille volte almeno e, anche se dovrei vivere da adulta senza strane astrazioni mentali, io mi immagino ancora come la cara Jane. Solo un po’ più fortunata, soprattutto nell’infanzia. Quando, anni fa per la prima volta, lessi Jack Frusciante è uscito dal gruppo, la magia fu che – scusate se mi ripeto – per la prima volta, io stavo leggendo di un qualcuno che poteva essere me. Me nell’epoca che stavo vivendo, con i riferimenti culturali che mi appartenevano, con la musica che mi avvolgeva, con quella sensazione che fosse quasi un dovere personale salutare le persone importanti della mia vita con quel ” di tanto in tanto noi c’incontreremo, quando ci piacerà, nel bel mezzo dell’unica festa che non può mai finire“. Citazione nella citazione. Alex che cita Richard Bach. Adoro. Sicché questa è la prima risposta alla domanda Perché leggere La primavera perfetta di Enrico Brizzi. Lo dovete leggere perché lì dentro, volente o nolente, ci siamo tutti. Di nuovo. E per fortuna.
3 motivi per leggere La primavera perfetta: nr.2

Mi sono buttata tra le righe di quel libro in alcune sere in cui avevo proprio bisogno di parole belle. E le ho centellinate. Sinceramente, temevo mi venisse voglia di fagocitare quel libro ma sono stata brava e ho resistito. Cosa ho trovato lì dentro? Sarò corretta e giusta e – malgrado mi immedesimi anche con River Song del Doctor Who – non dirò “spoilers, my love” come fa lei. Niente spoiler. Non voglio anticiparvi nulla di nulla. Neanche mezza immagine. Vi basti solo sapere che, se avete intorno ai 40 anni, la storia potrebbe coinvolgervi molto. Ed è proprio questo il bello. Ritrovarsi lì dentro, anche se le nostre vicende personali sono diverse da quelle del protagonista, aiuta davvero. Come si dice in questi casi? Mal comune, mezzo gaudio. Ma no… non è questo. È tutto merito della scrittura di Enrico Brizzi, della sua capacità di essere schietto e raccontare le cose come stanno. Uno dei mali della nostra frenetica vita contemporanea sta nel fatto che ci raccontiamo tante balle, giorno dopo giorno. Quel libro non lo fa. Almeno con il lettore che è lì con i suoi occhi puntati sulle pagine e le scorre quasi come fossero acqua da bere. Per me è stato così. Ecco una seconda risposta a quella domanda: questo è un libro che va letto perché ci mette di fronte al nostro raccontarci balle. A noi, badate bene. A noi in primis. Poi agli altri.
3 motivi per leggere La primavera perfetta: nr.3 (+1)

Ci vuole una terza risposta. Ci vuole proprio, almeno per me che sto scrivendo questo post. Un motivo molto valido per leggere La primavera perfetta potrebbe essere proprio il modo di scrivere di Enrico Brizzi. Lo so, il gusto anche in fatto di scrittura è un qualcosa di personale ma occorre ammettere che lui sia davvero capace di scrivere. Io lo dico spesso: si può imparare a scrivere anche in modo creativo e per diventare scrittori ma, in fondo, scrivere è un atto naturale come lo è il fatto di respirare. C’è chi vive per la scrittura (io, alzo la mano. Eccomi, presente) e c’è chi se ne nutre. Corpo o anima non importa. Io credo – e, almeno, questa è la mia banalissima e personalissima opinione – che Enrico Brizzi sia proprio capace di scrivere e che con la sua scrittura ci si nutra. Non ho mai confrontato il modo di scrivere romanzi di nessuno. Il confronto non regge mai e non ha davvero senso. Ognuno è ciò che è e dà per ciò che è. E lui dà molto. Almeno a me. Mi piace il suo intrecciare la musica, vicende, pensieri fatti a voce alta e quelli più intimi da mettere nello scrigno dell’anima. Lì dentro – intendo nel personaggio principale del romanzo – io ci ho visto un po’ di Alex. Forse perché uno dei miei giochi preferiti è sempre stato quello di immaginarmi Aidi. Quella Aidi. Ho anche il maglione verde e il libro di poesie di Cummings (non ero quella che, due giorni fa, parlava di nuove ere?!). Ma, nel caso de La primavera perfetta, io non sono da nessuna parte (forse, non ne sono tanto sicura ora che ci penso). I capitoli, i paragrafi mi hanno portata dentro una storia che volevo leggere. E che è ben scritta. Ormai si pubblica la qualunque e, prima o poi, arriverà qualcosa di mio. Vale la pena di uscire da questo pensiero qualunquista e prendere in mano il libro di Brizzi perché mostra un po’ che c’è chi scrive bene. E lui scrive bene. Piccola postilla in chiusura di questo mio sproloquio: as usual, dentro i libri di Brizzi c’è tanta di quella musica da far paura. E che musica, gente. Fidatevi: comprate e leggete La primavera perfetta. Al massimo, poi, protestate con me.
La foto di copertina è © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Adesso sono curiosissima di leggere il libro! Corro a vedere se lo posso ordinare su Amazon 🙂
Fammi sapere cosa ne pensi, poi, ok!?