
Un po’ di tempo fa ho scritto due post ai quali tenevo molto. Uno raccontava delle montagne più belle da fotografare e uno degli alberi più belli da immortalare. Mi piacciono molto gli alberi quando si ergono solitari, quasi a sembrare dei cavalieri pronti a difendere tutti. Mi piacciono ancora di più – come indicava Shakespeare in Macbeth – quando sono una foresta pronta a sembrare un esercito pronto a entrare in battaglia. I boschi, per me, sono davvero qualcosa di importante e io provo per loro un’attrazione inspiegabile. Ora che ci penso, non ho nemmeno il desiderio di spiegarla: la vivo così. Quali sono, per me, i boschi da vedere almeno una volta nella vita? Ne ho già parlato in una puntata del mio podcast, indicandone alcuni. Alla fine di questo post trovate il player per ascoltare la mia voce, se vorrete. Ora, però, lasciamo spazio alla parola scritta.
Mi ritrovai per una selva oscura

Ho scomodato Dante, è vero, ma chi più di lui può introdurre il concetto di bosco come selva oscura? Diciamocelo: molta gente vede i boschi proprio come un luogo oscuro. Per essere precisa, dovrei dire che l’umanità si divide a metà: da un lato ci sono quelli che hanno paura dei boschi. Dall’altro ci sono quelli che dal bosco traggono energia. Indovinate in che squadra gioco io? Esatto: quella dell’energia. Una decina di giorni fa vi ho raccontato della Torre d’Avorio come topos letterario molto importante. Bene: il bosco le fa assolutamente compagnia. Nelle favole, i protagonisti entrano spesso e volentieri in un bosco dove accade qualsiasi cosa, soprattutto cattiva. Il bosco cela, il bosco nasconde, il bosco toglie la luce. Per me non è così: il bosco protegge, il bosco è pieno di vita, il bosco è musica. Questione di punti di vista, direte voi. Certamente. Il fatto è che la letteratura, le leggende e il folklore sono pieni di boschi, siano essi fisici o – proprio come in Dante – rappresentino altro. Non so voi, ma per me c’è spesso un bosco nei miei viaggi.
I boschi da vedere almeno una volta nella vita: Snoqualmie, USA
I boschi di Snoqualmie, nello stato di Washington, sono i boschi che si vedono nella serie tv Twin Peaks. I boschi sono un vero e proprio personaggio di quella serie tv e, quando mi ci sono ritrovata, avevo i brividi. L’ho raccontato spesso e non sapevo se si trattasse di freddo (quel mattino, benché fosse maggio, erano 12°) oppure proprio dell’emozione di essere lì. Ecco: nei boschi di Twin Peaks ho provato un pizzico di paura proprio per via dell’immagine che David Lynch ne aveva dato nella serie. I boschi sono il luogo in cui si trova la Loggia Nera e dove Bob regna sovrano. Camminare nei boschi di Snoqualmie è molto facile: i sentieri sono ben segnati. Io, in ogni caso, l’ho fatto con una guida… giusto per non perdermi e finire davvero tra le braccia di Bob!
I boschi da vedere almeno una volta nella vita: Assisi, Italia
Il bosco in questione si trova nel comune di Assisi e, più precisamente, è il Bosco dell’Eremo delle Carceri. Io ci sono andata in una giornata in cui sono stata proprio fortunata: ero lì da sola. Poco dopo aver visitato il piccolo Eremo, mi sono incamminata sui sentieri che partono proprio dalla struttura del convento dei Francescani e ho iniziato a camminare a caso. Davvero, proprio a caso. Sinceramente mi sono lasciata guidare dai boschi e ho fatto proprio bene. A un certo punto del mio percorso, mi sono seduta a terra, proprio in mezzo al bosco. Lì non ho nemmeno tirato fuori il telefono per scattare delle foto. Ero totalmente rapita dal bosco e non potevo avere rapitore migliore di lui. Quel giorno, quel bosco è stato musica per me. Un’esperienza profonda, di totale connessione con me stessa. Ecco uno dei motivi per cui amo tanto l’Umbria: sa regalarti un sacco di posti così. Eremo delle Carceri in primis.
I boschi da vedere almeno una volta nella vita: Bosco di Ischiez, Val di Fassa, Italia
Il Bosco di Ischiez, in Val di Fassa, appena sopra Moena, è un posto molto particolare e interessante. Soprattutto per chi ha voglia di conoscere i boschi e avere una vera e propria percezione tattile di essi. Già, perché il bosco è un luogo altamente sensoriale: ci sono gli odori, ci sono i suoi, ci sono i colori e ci sono anche le sensazioni che possono lasciare sulla nostra pelle. Nel Bosco di Ischiez si può fare un percorso “barefoot”, ovvero a piedi scalzi. È stato studiato appositamente e quindi non si tratta solo di togliersi gli scarponi e camminare a piedi nudi. Il percoso è stato studiato in modo da avere sotto i propri piedi, tutti i tipi di terreno che un bosco può offrire. Acqua compresa. Da provare.
I boschi da vedere almeno una volta nella vita: Il Bosco della Meso, Delta del Po, Italia
Ancora prima di dirvi di trascorrere una giornata nel Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara, vi dico subito di scegliere bene la stagione. Delta del Po e zone paludose fanno rima con zanzare e quindi occorre ponderare bene la scelta del giorno in cui recarvicisi. Ne vale, però, assolutamente la pena. Soprattutto per scoprire come possa essere un bosco completamente naturale in riva al mare. Il Bosco della Mesola è un’area protetta da moltissimi anni e può regalare l’immagine di un ecosistema davvero interessante. Insetti compresi.
I boschi da vedere almeno una volta nella vita: i boschi della sponda sud del Millstättersee, Austria
Il Millstättersee è il mio lago preferito in Carinzia e lì, per me, c’è e ci sarà sempre un pezzo di cuore. Le due sponde del lago – nord e sud – sono molto diverse tra loro. La sponda nord è antropizzata, nel senso che ti paesi si trovano tutti lungo questa sponda. La costa sud del lago è, invece, un luogo dove la natura regna sovrana e dove si può fare del gran trekking per conoscere sia quel lato del lago sia i boschi che gli fanno da cornice. Osservate tutto bene mentre camminate: troverete delle grandi sorprese botaniche.
I boschi da vedere almeno una volta nella vita: il podcast
Vi ho raccontato proprio tutto? Diciamo che ho mescolato un po’ le carte. Nel podcast c’è il racconto di un bosco che vale il viaggio che qui non ho messo. È importante per me e credo che ascoltare il suono della mia voce – in quel caso – sia meglio di leggermi. Al di là di questo, nel post che avete appena terminato di scorrere con gli occhi, ho aggiunto due boschi dei quali, nel podcast non ho assolutamente parlato. Mi piace fare così. Lo sapete: so sempre da dove parto e mai dove termino il mio viaggio, soprattutto quando si parla di un viaggio da leggere o da ascoltare. Che cos’è un bosco per me? Per me è pura energia. Di me, quando mi racconto, mi piace dire che ho gli occhi color bosco perché sono marroni con le striature verdi. Mi piace questa unione di verde e marrone che, stando a quanto dicono gli esperti di moda, non sono colori che fanno abbinati. La natura, però, lo fa magistralmente proprio nei boschi. I boschi sono linfa per me. Io sono una loro creatura. Loro mi vogliono bene e mi proteggono. In loro io trovo la forza, sempre. Thoreau, in un certo senso, aveva proprio ragione. Non trovate?
I went to the woods because I wished to live deliberately, to front only the essential facts of life, and see if I could not learn what it had to teach, and not, when I came to die, discover that I had not lived.
David Thoreau – Walden – 1854
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Leggerti e ascoltarti raccontare il bosco è un piacere infinito. Il tuo articolo (e podcast) non diventa mai noisoso né ripetitivo e dalle tue parole traspare tutto l’amore che provi per questo “esercito pronto a entrare in battaglia”. Ed io non posso che condividere appieno ogni tua parola. Ti seguivo già volentieri sui social, ma da oggi non ti mollerò più.
Grazie Veronica,
che bello questo tuo commento e queste tue parole. Mi fanno proprio tanto bene.