
Io e lo Yoga siamo sempre stati distanti e lo siamo ancora. Non so, ma non mi sono mai vista in quel genere di disciplina eppure medito alla grande, soprattutto prima di dormire. Il mio cervello è la macchina che mi permette di vivere questi tempi di pandemia in modo più o meno regolare. Se ce la sto facendo, è grazie alla mia mente. Tempo fa, per lavoro, ho conosciuto Laura Voltolina – insegnante di Yoga – e con lei si è subito instaurata una bella connessione. In poche parole, ci siamo capite subito e questo è molto bello. Laura per me è la persona giusta per parlare di Yoga e Pandemia e di come potremmo farcela in un periodo così difficile.
Ciao Laura, ci racconti in poche parole chi sei?
Ciao Giovy! Mi chiamo Laura Voltolina e faccio il lavoro più bello del mondo: insegno Yoga, ormai da 20 anni. Da 12 a tempo pieno. Quando distribuivano il senso dell’orientamento, io ero in coda per la curiosità. Il risultato è che mi perdo ovunque e detesto la frase ‘Guarda è facilissimo, non puoi sbagliare’. Per via della curiosità, il disorientamento non ha fermato la mia voglia di viaggiare in solitaria, in India e in mezzo mondo. Sono sempre riuscita a trovare i percorsi che mi interessavano, compresa la strada di casa. La mia capacità di orientarmi nel mondo interiore, invece, è molto ben sviluppata: infatti una laurea in giurisprudenza e anni di lavoro nella formazione e nelle risorse umane in multinazionale, non hanno potuto impedirmi di lasciare tutto per insegnare Yoga.
Ho un approccio particolare: sono esperta di biomeccanica, mitologia, simboli e archetipi. Così, insegno le posizioni (si chiamano Asana) e tecniche di respirazione e meditazione, unendole all’aspetto mitologico. In questo modo la pratica è profonda, ma anche molto divertente! Convinta che lo Yoga possa essere, davvero, ‘per tutti’, mi sono buttata a capofitto nello studio per creare percorsi adatti anche a persone più fragili, o in contesti inusuali: gruppi di malati di Sclerosi Multipla, comunità di rehab, persone che soffrono di disturbi alimentari. Ma anche gruppi di psicologi, apneisti ecc. Ho riservato una grande attenzione alle donne, a cui ho dedicato il progetto ‘La Luna nel Pozzo – Yoga per la donna’ che si affianca ai percorsi specifici dedicati alle donne in gravidanza. Amo fare un lavoro sartoriale, specifico, tematico.
Recentemente ho smantellato una mia granitica convinzione, scoprendo, con una certa sorpresa, che gli incontri Yoga in streaming online non sono ‘meno’ rispetto a quelli di persona, sono solo differenti, e molto interessanti. Posso avere, nella stessa lezione, partecipanti da Londra, Padova, Roma, La Spezia, Siena o Ginevra. Persone che ancora non ho incontrato in presenza, ma anche chi, tra distanza e pandemia, non avevo l’occasione di rivedere da tempo e praticare insieme è sempre bellissimo.
Tu ti occupi di Yoga e ormai se ne sentono di ogni su questa disciplina: ci puoi spiegare bene in cosa consiste e cosa significa per te insegnarlo agli altri?
Si tende ad associare tutto lo Yoga alla sola pratica relativa alle posizioni (Asana), che vengono svolte in movimento, più o meno aerobico e acrobatico a seconda delle inclinazioni personali. In realtà lo Yoga è una scienza multidimensionale, dedicata alla complessità dell’essere umano: le Asana ne sono solo una parte, perlopiù moderna, ed esistono per facilitare la meditazione, che non andrebbe quindi mai trascurata. Spesso ho sentito dire che, siccome Yoga significa unione, allora la pratica unisce corpo, mente e anima. Questa suggestiva definizione manca di concretezza: sono almeno 40 anni che le neuroscienze stanno dimostrando che il corpo è la mente, e viceversa! Yoga è fare esperienza di quell’unità. Sentirla. Tra i numerosi significati del termine Yoga, comunque, quello che preferisco è ‘magia’: perché si tratta di uno strumento potentissimo per conoscersi. Insegnare Yoga, per me, è creare uno spazio sicuro per chi arriva, in modo che possa esplorare e sentire la propria interezza, attraverso gli stimoli che fornisco. Aiuto le persone ad avere curiosità di sé, a trovare il benessere autentico che nasce dallo stare bene davvero nella propria pelle: è il miglior contributo che posso dare al mondo.

Viviamo giorni non proprio felici: cosa può insegnarci lo yoga?
A stare in quel che c’è: che non significa snaturarsi. Significa saper trovare, e ritrovare ancora, la propria centratura: sciogliere pazientemente le tensioni, trasformare l’ansia in energia utile, ad esempio. In questo periodo può aiutarci a non identificarci con le difficoltà, a non farci definire dal periodo: posso essere una persona fondamentalmente felice, in un momento faticoso. Abbiamo la tendenza a rimpiangere il passato, il ‘com’era prima’, o abbiamo fretta ‘che passi tutto’. Fuggiamo verso il passato, o verso il futuro. Il presente però non cambia, solo perché noi vogliamo fuggirlo e lo Yoga può aiutarci a stare nel presente, nel qui e ora, nel respiro di questo momento, a canalizzare l’energia mentale che usiamo per scappare, usandola per vivere un po’ più comodi nella realtà.
Questo è un blog di viaggi, fondamentalmente: ci racconti 3 luoghi che hanno un significato per te e ci spieghi il perché?
Recentemente ho deciso di trasferirmi ad Ancona, senza averla mai vista, senza motivi lavorativi né sentimentali. Quando poi ci sono stata, l’ho adorata all’istante: adesso sto cercando casa lì. Mi piace l’idea di trasferirmi in un luogo che non conosco, in cui non ho molti contatti, con l’unica e forte motivazione “Mi piace, voglio vivere qui” (ma incrociate le dita per me, lo stesso!).
Il mio luogo del cuore è una grotta, nell’India del Sud. Ogni giorno, scalza, salivo sulla montagna di terra rossa, attraversavo la foresta con centinaia di scimmie, arrivavo alla grotta e meditavo, in silenzio. Sono trascorsi dieci anni dalla prima volta che ho messo piede in quelle grotte, ho sperimentato la vita in molti altri luoghi, eppure una parte del mio cuore è ancora lì, sulla montagna di terra rossa.
Venezia, con la sua bellezza potente e trasandata: ho sempre pensato di essere fortunatissima, perché sono nata a mezz’ora di treno da questa città speciale. Quando posso, la mattina presto del primo gennaio, quando il mondo riposa dopo i festeggiamenti di Capodanno, vado a Venezia, cammino la città, inizio l’anno così.
Visto che nessuno nasce “imparato”, cosa possiamo fare per seguire i tuoi corsi o per chiederti un corso individuale?
Nel mio sito principale è www.keyoga.it ci sono tutte le mie proposte, e ci si può iscrivere alla newsletter, nella quale condivido ogni mese spunti, articoli scritti da me o da altri, letture e ispirazioni. C’è il mio podcast, Semi di calma per momenti burrascosi: audio brevi con piccoli trucchi per ricentrarsi, e il canale Telegram C’è Yoga per te.
La mia email laura [at] keyoga[punto]it è il modo più rapido per contattarmi: rispondo sempre!

[Riprendo la parola io, la Giovy]
Sono felice di aver intervistato Laura perché lei – ve lo dico – mi piace moltissimo come persona e come professionista. Ascoltate il suo podcast e capirete molto dalla sua voce e dal suo modo di parlare. Ho pensato di intervistarla perché lei non mi è mai parsa la classica insegnante di Yoga molto zen (leggete: troppo zen, quasi da fastidio) e slegata dalla realtà. Lei mette ponderazione nelle cose che dice e lo fa perché ci pensa. Questo, per me, è davvero tanto per non dire tutto. Ci tenevo a farvela conoscere perché credo che, in tempi come questi (ma non solo), lei sia un’aiutante per tutti: una solta di elfo che salta fuori al momento giusto, con il sorriso giusto. Seguitela e non ve ne pentirete.
Tutte le foto senza caption sono © Laura Voltolina – riproduzione vietata.
Ciao Laura,ti conosco di nome,una mia amica ha fatto dei corsi di yoga con te, mi ha colpito il tuo desiderio di trasferirti ad Ancona, sto cercando pure io il “posto della mia anima”…al mare possibilmente…per passarci la mia pensione a fare quello che mi piace a contatto con la natura. Magari con una cagnolona anch’io 🙂 ….domanda….come hai trovato il coraggio di buttare il cuore ad Ancona e seguirlo?grazie se mi vorrai rispondere,buona vita!
Ciao Sheila, giro il tuo commento a Laura. Grazie di essere passata di qua.