
I Romani in Gran Bretagna hanno lasciato il segno. Oddio, non solo in Gran Bretagna: l’Europa è piena di luoghi legati all’antico Impero Romano, tutti posti che su di me hanno lasciato impronte emotive e intellettuali pazzesche. Uno dei modi per scoprire al meglio la Britannia Romana è seguire le strade che le legioni hanno lasciato sull’isola: ce ne sono davvero molte, alcune delle quali sono diventate dei percorsi davvero speciali. Sono giorni, però, che penso a un vero e proprio itinerario che possa farci fare un bel viaggio in Inghilterra, sulle tracce dei luoghi fondati dai Romani o da loro trasformati. L’eredità antica lasciata in Gran Bretagna è davvero tanta e vi sorprenderà.
Un itinerario per scoprire la Britannia Romana
La conquista romana della Gran Bretagna iniziò nel 43 d.C. con l’Imperatore Claudio, anche se – diciamolo – Cesare ci stava facendo un gran pensierino, una volta vinto Vercingetorige in Gallia. Le navi di Cesare approdarono nel Kent già nel 55 a.C. ma l’invasione vera e propria avvenne sotto il dominio di Claudio. I Romani restarono in Gran Bretagna fino alla Caduta dell’Impero Romano d’Occidente avvenutanel 476 d.C. Fu proprio l’ultimo periodo di dominio romano che diede vita alla leggenda di Re Artù. Artù era molto più simile a un legionario che a un cavaliere con l’armatura scintillante. Senza divagare, vi dico che questo itinerario parte da Colchester, luogo del primo insediamento romano in Inghilterra e arriva fino al Vallo di Adriano, l’opera più iconica della Britannia Romana. Si tratta di circa un migliaio di chilometri. Per percorrere questo itinerario di viaggio in Gran Bretagna – in Inghilterra per essere precisi – serviranno almeno due settimane. Per praticità, si può prendere un volo d’andata per Luton o Stansted e riprendere il volo di ritorno da Edibimburgo o Manchester. L’ultima tappa è molto vicina al confine con la Scozia ed entrambi gli aeroporti di queste città sono raggiungibili in treno da lì.
La Britannia Romana: Colchester

Una delle cose che noterete in questo itinerario di viaggio inglese sono i nomi dei luoghi che vi racconterò: hanno tutti un chester o cester all’interno del loro nome e questo è proprio “per colpa” delle legioni romane. Colchester si chiama così perché il suo nome è formato da Colonia e Castra. In realtà la città aveva un suo nome celtico ma i Romani, gente totalmente pratica, arrivarno lì e si chiesero “come lo chiamiamo il nostro primo accampamento su quest’isola?“. La risposta fu unanime: accampamento colonia. Da cui Colchester. Arte del naming a parte, Colchester è davvero interessante da vedere e lo è soprattutto il suo castello costruito proprio sui resti del Castrum Romano. Piccola deviazione se arrivate in auto o con un mezzo di locomozione vostro: scendendo dal traghetto o usciti dall’Eurotunnel, sulla strada per Colchester incontrerete Canterbury, famosa per la sua cattedrale. Lo sapete che le mura visibili di Canterbury sono in gran parte ancora quelle romane?! Last but not least: la zona est dell’Inghilterra è permeata della leggenda di Boudicca, la Regina degli Iceni che affrontò i Romani con coraggio. Pensate un po’ anche a lei!
La Britannia Romana: il Castello di Portchester

Dall’Essex, dove si trova Colchester, ce ne andiamo dritti nell’Hampshire, circumnavigando Londra. Proprio vicino a Portsmouth – ottimo luogo dove cercarvi un b&b per alloggiare – si trova il Castello di Portchester che, come ricorda il nome, avrà sicuramente qualcosa a che fare con i Romani. Quello che si vede ora è l’immagine medievale di una postazione di difesa che guarda un punto tattico di approdo in Gran Bretagna. Quello che dice la storia è che il Castello di Portchester altro non è che l’evoluzione di un forte militare che, ai tempi di Marco Aurelio, fu voluto proprio dall’Imperatore filosofo come luogo di difesa di quel tratto di costa della Gran Bretagna. Il suo segno distintivo? Le torri a forma di D. Le sezioni romane del castello sono ancora visibili.
La Britannia Romana: Bath
Non ci può essere itinerario romano in Gran Bretagna che non passi da Bath. I Romano erano davvero bravi a trovare i luoghi dove dare spazio a quello che chiamavano otium, oltre che al negotium. Bath – lo sappiamo tutti – ci fa subito venire in mente le terme e i romanzi di Jane Austen. Durante la conquista romana della Gran Bretagna, Bath fu uno di quei luoghi davvero eccezionali, dove i resti del passato parlano ancora oggi. Il luogo da visitare è, senza dubbio, quello che racchiude i Roman Baths. Si tratta di un museo che vi prenderà almeno un paio d’ore di tempo per essere visitato. Controllate bene il sul ufficiale dei Roman Baths, non appena si potrà tornare a viaggiare, per comprendere bene le opzioni di ingresso. Il museo ha una buona parte della sua esposizione al chiuso e potrebbero esserci delle limitazioni. Quello che posso dirvi io è che il mattino è uno dei momenti migliori per andarci. In questa piscina, prima che lo chiediate, non si fa il bagno ma l’acqua proviene dalla stessa fonte che alimenta le terme moderne. Fate un giro anche lì. Consiglio se viaggiate con un mezzo vostro: la strada da Portchester a Bath vi farà passare da Salisbury: io mi fermerei. Cattedrale (con Magna Charta), Stonehenge e Old Sarum sono in trittico imperdibile.
La Britannia Romana: Cirencester

Cirencester è un’altra delle città che presentano una forte eredità romana, oltre ad avere una delle cattedrali più belle di questa parte di Gran Bretagna. Cirencester ha due veri e propri gioielli che trasudano romanitas da tutte le parti: il primo è l’anfiteatro della città. La sua struttura è visibile, benché sia praticamente interrato sotto una collina. Cirencester era la seconda città romana nella provincia della Britannia per grandezza e, come tale, era un luogo di “gran spolvero“: ci tenevano spettacoli di ogni genere e qui vivevano i Vip delle colonie britanniche. Lo testimonia il secondo gioiello made in Cirencester: la villa romana di Chedworth, un’abitazione di campagna ma di grande importanza. I pavimenti musivi sono davvero meravigliosi. Il viaggio da Cirencester alla prossima città romana vi porterà ad attraversare la zona delle Cotswolds, ovvero l’Inghilterra da cartolina. Vedete voi se aggiungere uno stop di un paio di giorni per un po’ di paesaggio da favola. Io voto per Bourton-on-Water – siete di strada – e poi farei una fermata anche a Stratford-on-Avon: si va fuori tema ma vuoi non fermarti a dire a ciao a Shakespeare?
La Britannia Romana: Leicester

Eccoci arrivati nelle Midlands, nelle East Midlands per essere precisi. Leicester è una città che è stata messa sotto i riflettori dell’interesse internazionale qualche anno fa quando, finalmente, sono stati ritrovati i resti di Re Riccardo III (“il mio regno per un cavallo“, avete presente?) proprio vicini al centro città. Lo si era sempre sospettato e, finally, la notizia è arrivata. Re Riccardo III era, fino a quel momento, l’unico sovrano inglese che non aveva ricevuto degna sepoltura. Detto questo, Leicester, come dice il suo nome, è un’antica città romana. Proprio a pochi passi dal centro si trova il Jewry Wall. Quello è un pezzo delle mura romane di Leicester. Nel parco circostante questo reperto archeologico, troverete tutto ciò che gli scavi sono riusciti a evidenziare: siamo nella zona delle terme della città. Leicester è una città super-nota agli appassionati di rugby per via della sua squadra molto titolata. Oltre a questo, è una delle città più multietniche di tutta la Gran Bretagna e la cucina indiana, da quelle parti, è davvero cosa seria.
La Britannia Romana: Chester

Dalle Midlands, puntiamo verso ovest e raggiungiamo Chester, città principale del Cheshire… sì, la contea del Cheshire Cat di Alice in Wonderland, inopportunamento tradotto in italiano come Stregatto. Chester è la città romana per eccellenza. Per un sacco di tempo è stata il punto di riferimento di imperatori, generali e legioni. Il reticolo delle vie che formano il centro città segue ancora oggi l’impianto romano con Cardo e Decumano e, non appena fuori quella che era la città romana, si trova quello che era uno dei teatri principali di tutta la Britannia Romana. Insomma, Chester era proprio the place to be o, per dirla in latino, semplicemente Quod Locus.
La Britannia Romana: Manchester
Parliamone: volete che un itinerario di viaggio in Inghilterra o in Gran Bretagna scritto da me non passi per Manchester!? C’è sempre un buon motivo per andare a Manchester. Anche la sua storia romana. Ai tempi in cui la Britannia era invasa da legioni da mezzo impero, Manchester era un semplice forte lungo la strada che da Chester puntava verso Eboracum, ovvero York. C’era bisogno di far fermare legioni e cavalli… e così è nato il forte romano da cui, poi, ha preso vita la città. La zona del forte è ben visibile (benché le mura siano ricostruite) proprio vicino ai meravigliosi canali di Castlefield e non distante dal Science and Industry Museum (gratuito, tra l’altro). Manchester e Chester possono essere visitate utilizzando la stessa città come base. Sono unite da un comodo treno che, volendo, passa anche per Liverpool.
La Britannia Romana: Haltwhistle e il Vallo di Adriano
Da Manchester al Vallo di Adriano non c’è poca strada ma il viaggio è splendido: volendo, potete aggiungere una tappa al vostro itinerario di viaggio inglese e fermarvi anche a Carlisle. Questa città è il punto di partenza del Vallo di Adriano e, ai tempi dell’Impero Romano, aveva una grande importanza. Il Vallo è costituito da un insieme di costruzioni militari volute dall’Imperatore Adriano al fine di contenere gli attacchi dei Pitti. Il Vallo non è il muro, bensì il terrapieno che divideva la zona del muro dalla strada romana che correva parallela al muro, solo circa 200 metri più in basso. Il modo migliore per rendersi conto che cosa fossero queste opere militari è recarsi a Haltwhistle, una delle località più famose da cui iniziare a percorrere il sentiero che costeggia il muro. Lungo tutto il percorso della Vallo di Adriano corre un autobus di linea che si chiama AD122, come l’anno in cui venne costruita tutta quell’opera. Potete tranquillamente utilizzarlo per spostarvi lungo questa parte di Inghilterra. L’eredità dell’Imperatore Adriano in quel pezzo di Inghilterra è davvero tanta: ci sono un sacco di forti, postazioni da vedere e tanto altro. Quando sei lì non ci credi. È bellissimo. Il Northumberland è bellissimo e, una volta lì, potete approdare tranquillamente a Newcastle e da lì riprendere il treno per tornare a Manchester o salire fino a Edimburgo.
La Britannia Romana, per me
Eccomi lì, con uno dei sorrisi più grandi di sempre, nascosto da una sciarpa. Con i capelli dentro il cappuccio della felpa. Ma rigorosamente con i sandali da trekking e i pantaloni corti. Uno dei giorni più felici della mia vita: dietro di me c’era il profilo del Vallo di Adriano. Io stavo per camminare al fianco della storia. Ero nella più pura Britannia Romana di sempre. Ho camminato per un paio d’ore lungo il Vallo, lasciandomi bagnare i piedi dall’erba bagnata dall’umidità. Era giugno eppure, lassù in Northumberland, erano 12 gradi. Ma non sentivo freddo: sentivo solo il mio cuore che batteva felice. Vedevo solo la storia. Appoggiavo la mano sulla storia: per tutto il mio percorso lungo il Vallo di Adriano, io ho tenuto la mano sul muro. Come fosse un corrimano. Non dovevo sorreggermi ma dovevo capire quanto tutto fosse vero. Sono tantissimi i momenti in cui, per amore di Inghilterra, Galles e Scozia mi è esploso il cuore. Lì non mi è solo esploso: l’ho seminato per farlo germogliare. Quando sono approdata lì, al cospetto del Vallo, ho capito davvero quanto la Britannia Romana possa essere potente, a tratti anche di più di tante zone archeologiche nel nostro paese. Posso proporre, secondo voi, un gemellaggio Vallo di Adriano con Carsulae? Oppure Chester con Libarna? O forse Manchester e Veleia? Scherzi a parte, vi lascio con una curiosità. Furono i Romani a portare in Gran Bretagna le ortiche: fino all’invasione, su quell’isola non cresceva nemmeno mezza ortica. I Romani la portarono per mangiarla e la piantarono per filarne le fibre e farsi dei vestiti. Poi le ortiche si sono trovate bene e sono rimaste lì. Sono 2000 anni che sono lì. Chiamale stupide…
Absit invidia verbo
[Possano le mie parole non essere fraintese]
Tito Livio, Ab Urbe Condita
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Che spettacolo! Io ho un sacco di viaggi pronti in UK e non vedo l’ora di poterli fare.
Ricordo con immensa gioia e qualche lacrima di commozione, la bellezza del camminare lungo la Storia accanto al Vallo. Anche per me è stata una giornata unica e indimenticabile. Solo tanta emozione.
Io ormai ho perso il conto dei viaggi che ho in testa. Ma confido di farli tutti.
Grazie Giovi! Mi hai fatto venire tanta voglia di fare questi 1000 e perché no piú kilometri!!! Un abbraccio
Ma che bellezza! E, soprattutto, che bello ritrovarti qui sul blog! 1000 e altri 1000 km in Gran Bretagna per tutti!